“Alghe in spiaggia, danno turistico”

ALGHERO – “Siamo all’inizio della stagione balneare e le spiagge sono, come non mai, stracolme di alghe, rischiando così di mettere a repentaglio l’immagine della città proprio nel momento in cui i turisti vengono per apprezzare il nostro litorale”. Cosi i rappresentanti dei partiti e movimenti Ncd, Psd’Az e Patto Civico riguardo uno dei tanti problemi ancora irrisolti e che vanificano, spesso, lo sforzo in termini di proposta turistica di Alghero. Mentre in altre località le spiagge vengono pulite già da Aprile [Leggi], nella Riviera del Corallo la condizione dell’arenile, soprattutto quello cittadino, è come si vede nella foto dell’articolo.

“Per poter ovviare immediatamente a questo grave problema, è necessario un intervento drastico di rimozione della posidonia spiaggiata in tutto il litorale, senza distinzione tra concessionari e spiagge libere, chiedendo un intervento economico della Regione proprio per la straordinarietà del deposito di “alghe”, oppure destinando una parte della tassa di soggiorno, proprio perché si tratta di azione di “salvataggio turistico”; e non invece continuando, come questa amministrazione ci ha abituato, con il solito atteggiamento inquisitorio , vessatorio e punitivo verso le categorie produttive”.

“Il problema della pulizia degli arenili è vero che deve sottostare a delle normative regionali molto restrittive, per le quali sicuramente sarà necessaria una modifica, ma è anche vero che bisognerebbe valutare delle deroghe laddove, come ad Alghero, il problema è molto accentuato. Per il futuro bisognerebbe ascoltare gli operatori che vivono quotidianamente, ormai da anni, le spiagge in questione, e vedere le foto satellitari da diversi anni a questa parte, per capire che il problema potrebbe essere risolto attraverso un ripascimento, “prendendo” la sabbia vicino al molo di sotto flutto del porto, e nei pressi dell’imboccatura del porto di Fertilia; bisognerebbe anche valutare il recupero della sabbia accumulatasi in eccesso a ridosso della pineta e portarla nel suo alveo naturale.

“Tutto ciò, ovviamente, vagliato e avallato da esperti scientifici, che siano in grado di esprimersi per lo specifico “caso Alghero”, e non su teorie generali. In tutto ciò vediamo poca incisività da parte dell’amministrazione comunale, che in 4 anni ha prodotto un paio di timide sperimentazioni, senza mai coinvolgere le associazioni di categoria dei balneari, se non forse qualche “compagno” stretto”.

“Sarà cura dei Consiglieri Piras e Salaris chiedere la convocazione della commissione competente, alla quale chiediamo che partecipino anche i concessionari balneari che, come detto prima, sono coloro che vivono quotidianamente i luoghi interessati da questo problema; così come sarebbe il caso di promuovere la nascita di un Consorzio dei balneari, che diventerebbe il braccio operativo delle associazioni di categoria, e che servirebbe ad avviare una stagione di progettualità comuni e coordinate”.

Nella foto la condizione in questi giorni della spiaggia principale di Alghero

S.I.