ALGHERO – “Che quello del traffico cittadino sia, soprattutto per una città come Alghero, un problema di non facile soluzione è chiaro, vista la collocazione della cittá, interessata da un notevole traffico di attraversamento lungo la direttrice Nord (zona spiagge) Sud (centro abitato) e che “obbliga” a una sorta di percorso obbligato in cui le alternative sono poche e non soddisfacenti”. Cosi Andrea Montalbano (Ingegnere civile indirizzo trasporti) a nome del coordinamento cittadino dei Riformatori Sardi di Alghero riguardo una delle tante problematiche della città.
“Il tema, del resto, non è facile di per sé, per l’impossibilità, praticamente certa e quasi ovvia, di trovare soluzioni che accontentino l’intera popolazione: come per una coperta troppo corta, qualsiasi decisione riuscirà ad accontentare qualcuno (i comitati, i pedoni) ma scontenterà altri (i commercianti, gli automobilisti) e viceversa. Ma tema non facile soprattutto perché, alla fine, si tratta di operare scelte politiche e culturali che vanno ad incidere direttamente sulla nostra quotidianità e che non si parla, quindi, solo del reperimento di una soluzione puramente meccanica di gestione di flussi di auto. Fatta questa doverosa premessa in ordine alla correttezza di approccio al problema, esaminiamo da vicino la situazione del traffico cittadino alla ricerca delle criticità e degli eventuali rimedi”.
In questi anni le diverse giunte non sono riuscite a spostare il flusso veicolare fuori dal centro cittadino attraverso la realizzazione di una circonvallazione, la sola infrastruttura in grado di decongestionare realmente, sia pure parzialmente, la circolazione interna. È ragionevole a questo punto chieder conto a chi di dovere il perché degli attuali ritardi in ordine all’esecuzione di un’opera che appare nevralgicamente essenziale per la città, soprattutto alla luce dei tanti e drammaticamente gravi problemi che la congestione del traffico cittadino arreca alla città nei periodi estivi che sono quelli di maggiore impatto non solo per il presente ma anche per il futuro turistico di Alghero. Chi viene in vacanza da noi perché attirato dalle bellezze delle nostre spiagge non può poi essere costretto a passare in code chilometriche le sue giornate di ferie. Senza contare il disagio dei residenti anche loro intrappolati senza scampo per ore nei loro quartieri senza poterne agevolmente uscire o rientrarvi.
Le criticità si verificano soprattutto in alcune zone specifiche della città (Quartiere della Petraia, via Lido, zona cimitero), caratterizzate da un numero di passaggi largamente superiore alla media, e maggiormente nel periodo estivo, anche a causa di alcuni importanti punti di attrazione (ospedale, scuole, etc). Le soluzioni adottate dall’Amministrazione Bruno che hanno previsto la realizzazione di alcune rotatorie si sono dimostrate assolutamente insufficienti a migliorare il livello di servizio delle strade, e in alcuni casi si è addiritura peggiorata la situazione.
Per realizzare una rotatoria occorre avere uno spazio sufficiente. Se non lo si ha ci sono poche alternative all’uso del semaforo (quantomeno per incroci con flussi sostenuti come quelli presenti nel periodo estivo nella zona del Lido, Via Don Mizoni e via Vittorio Emanuele) o alla modifica radicale dello schema di circolazione. Infatti l’inserimento di una rotatoria può migliorare la situazione del traffico solo se adeguatamente dimensionata, e anche in questo caso, comunque, l’esito positivo non è per niente scontato, vista l’aleatorietà delle variabili che entrano in gioco nella progettazione. Senza considerare l’inutilità dei costi di realizzazione quando non avessero portato benefici pratici significativi. Si aggiunga, poi, che troppo spesso le rotatorie vengono erroneamente considerate come oggetti di arredo urbano e non come strumenti di viabilità. Così vengono riempite di inutili arredi e di vegetazione ornamentale che se da una parte abbelliscono l’opera, dall’altra ne limitano la visibilità, come nel caso di alcune di esse realizzate da noi dove non ci si è preoccupati adeguatamente di parametri tecnici quali la capacità, e pertanto si sono costruite rotatorie sottodimensionate”.
“Una che ancora non ha smesso di stupire nemmeno i residenti è quella di viale Europa, all’incrocio con via Don Minzoni. Costruita secondo i principi della cosiddetta ’mini-rotatoria’, ideata in Francia per i centri storici, e che andrebbe pertanto realizzata solo nelle zone a traffico limitato e dove sia preponderante il transito di pedoni e ciclisti, è invece situata lì dove devono passare anche gli autobus. Essa, peraltro, per dimensione, fa degna concorrenza alla rotatoria realizzata all’uscita da Alghero in corrispondenza dell’ingresso al quartiere di Caragol. E che dire di rotatorie come quella costruita all’incrocio di via Garibaldi con via Castelsardo e via Lido realizzata in pendenza, dove non si potrebbe e non si dovrebbe mai costruirle?”
“Ma la palma dell’assurdità la merita senz’altro la rotatoria di viale Europa all’incorcio con via Malta, ancora provvisoria – o almeno così sembrerebbe – dove capita spesso di vedere dubbiosi conducenti lasciar da parte le regole della strada e cercare con qualche gesto un accordo tra loro sulle precedenze. D’altra parte è pure vero che definire rotonda quel “coso” piantato in mezzo alla strada sarebbe pura follia. Siffatte sono le rotonde che più di tutte contraddistinguono la nostra città: quelle destinate se non a risolvere quanto meno ad agevolare il traffico cittadino algherese e che invece quotidianamente creano disagi e congestione; che producono danno di immagine alla città; che stimolano l’odio di residenti e turisti; che, soprattutto, rappresentano spesso potenziali pericoli per la sicurezza e l’incolumità delle persone”.
“L’impressione generale è che ad Alghero manchi, a livello amministrativo, una cultura stradale. In molti casi, in attesa della futuribile circonvallazione, ci sarebbero soluzioni molto più efficienti delle rotatorie, ma le amministrazioni, quest’ultima come le precedenti, non le prendono in considerazione, nonostante a volte potrebbero costare molto meno della realizzazione delle rotatorie stesse. Se si volessero fare le cose nel modo giusto si dovrebbe innanzitutto fare un progetto serio del traffico cittadino e dei suoi flussi invernali ed estivi e soltanto dopo considerare le esigenze dei soggetti interessati alla costruzione delle opere, mentre da noi, ma forse non soltanto da noi, si fa sempre esattamente il contrario”.
Nella foto la nuova rotatoria della Petraia
S.I.