ALGHERO – Agosto 2017 è uno dei tanti punti di svolta della politica. Periodo che resterà impressa nella storia recente di Alghero. Salvo sorprese, infatti, Mario Bruno annuncerà le sue dimissioni da sindaco. Un ennesimo annuncio, si potrebbe dire. E così sarà. Del resto, come anticipato da Algheronews [Leggi], le “dimissioni” del sindaco dovrebbero rientrare giusto in tempo per approvare il Bilancio Consuntivo. Il limite temporale imposto dalla Giunta Pigiaru, che ha diffidato l’amministrazione [Leggi], scade il 12 settembre.
Al fine di poter avere i numeri, dopo la definitiva uscita dell’Udc [Leggi], per approvare il documento finanziario, Bruno dovrà incassare il sostegno e voto in Aula di qualche altro gruppo. Come noto, si vocifera, e pare sempre più probabile, l’ingresso del Pd. Una ridefinizione del quadro di centrosinistra (previo totale azzeramento di Giunta, partecipate e incarichi vari) che sarebbe basato su alcuni punti da attuare entro la fine della consiliatura. Un accordo che sarebbe sancito alla presenza dei massimi leader regionali del Partito Democratico allo scopo di avere la garanzia sulle questioni da affrontare e soprattutto da risolvere.
Ed è proprio su questo ultima parte che ruota tutto: se in tre anni, più due prima, non si è riusciti a fornire le giuste risposte, com’è possibile produrle in pochi mesi? Medesima domanda varrebbe per la proposta dei Riformatori. D’altra parte quello che attendono gli algheresi, nonostante alcuni facciano orecchie da mercante, non sono asfalti, potature, gerani e qualche appuntamento di facciata, ma è la realizzazione di quei progetti che hanno fatto da colonne anche nelle campagne elettorali dei Riformatori. Porti riqualificati, nuovi hotel, campi da golf, circonvallazione, quattro corsie, Puc, grandi eventi artistici e sportivi, Pul e via dicendo. E’ palese che continuare ad accontentarsi del poco o nulla potrà fare raccogliere qualche consenso a breve, ma senza degli interventi strutturali questo territorio, anche per le malsane scelte degli enti sovraordinati, è destinato alla completa e totale marginalizzazione politica, sociale ed economica.
Ma ritornando al mese in corso, come detto, Bruno confermerà quanto annunciato su Catalan Tv ovvero che, appresa la fine della maggioranza che gli ha permesso di vincere le elezioni, si dimetterà da sindaco. Poi ci saranno 20 giorni per poter revocare tale scelta. Giusto in tempo per (provare a) definire il nuovo quadro e fissare il consiglio per votare il Consuntivo. Delibera che sarebbe già potuta essere approvata da circa un mese. Invece, ad esempio, non sono stati attivati il servizio dei vigili stagionali o i fondi per gli affitti proprio per questi ritardi facenti capo all’infinita crisi della compagine bruniana. Domani si scriverà una nuova pagina della politica locale e dunque della città, intanto è piuttosto singolare che, nonostante, tutti (o quasi) definiscano fallimentare l’attuale esperienza governativa, molti pare abbiano timore di quella che viene definita la massima espressione della democrazia: le elezioni. Ma, anche questo, fa parte del periodo inedito e marziano che vive Alghero.
Nella foto il Consiglio Comunale di Alghero
S.I.