Bamonti dice no a Bruno e Usai

ALGHERO – Nonostante da mesi il sindaco Bruno ripeta che la sua maggioranza sia più forte e coesa di prima, la realtà racconta un’altra storia. A partire proprio dal suo principale alleato senza il quale difficilmente avrebbe vinto le elezioni: l’Udc. In aula oramai, almeno rispetto la coesa composizione iniziale, è solo, o quasi, rappresentato da Alessandro Loi. Donatella Marino e soprattutto Monica Pulina, oramai, paiono aver preso le distanze dalle scelte del partito in particolare del leader locale Antonello Usai. Questo dopo anche le dimissioni di Lelle Salvatore e pare anche la mancata volontà di ritornare sui suoi passi di Nina Ansini.

Ma non solo i consiglieri e gli ex-assessori si stanno allontanando. Notizie di queste ore è che Alberto Bamonti, già capogruppo e assessore sempre in questa consigliatura, ha risposto no all’offerta di rientrare in giunta. Ufficialmente per impegni di lavoro e familiari, ma negli scorsi giorni lo stesso giovane centrista non aveva nascosto a più riprese il suo malumore per l’andazzo generale, la mancanza di risposte dell’amministrazione e soprattutto il particolare atteggiamento di chi lo ha prima “dimesso” anche per la continua assenza dei “suoi” consiglieri dall’aula e poi invece gli chiede di rientrare vista l’assidua e ritrovata partecipazione in aula.

Qualcosa non torna, insomma. E Bamonti seppur all’anagrafe sia piuttosto giovane, di politica ne mastica da diverso tempo per non comprendere che non ci siano più i presupposti per realizzare qualcosa di positivo per gli algheresi. “Meglio il commissario per qualche mese”, stanno già dicendo in molti. Del resto, ad oggi, vista anche la definitiva chiusura col Partito Democratico, se non fosse per Loi, Bruno non avrebbe più una maggioranza. Purtroppo al netto delle varie posizioni in campo è chiaro che questa situazione pesa in maniera devastante su Alghero, ma nonostante queste non si vedono soluzioni, se non rattoppi pure precari, all’orizzonte.

Nella foto il recente incontro dell’Udc in cui si palesò l’uscita dalla maggioranza a sostegno di Bruno

S.I.