ALGHERO – “Ci sono diverse componenti che hanno fatto sparire il calcio in città. Le problematiche sono emerse quando si è iniziato a parlare politicamente di centro intermodale e sportivamente di fusioni e l’obbligo dei fuori quota”. Ad Antonio Baldino abbiamo chiesto un commento sulla situazione dello sport e in particolare della condizione del Mariotti alla luce anche delle proposte di finire i campionati nazionali in Sardegna vista la possibilità di un’Isola “Covid free”. Una struttura sportiva storica in uno spazio di estremo pregio urbanistico che non può continuare ad essere abbandonata.
“Parliamo dell’inizio degli anni 2000, esistevano Polisportiva Alghero, Fertilia, Audax Algherese, Maristella, Treselighes, Santa Maria La Palma, Loretella Sa Segada e Pietraia oltre ai vari settori giovanili e tornei amatoriali. Chi era bravo giocavano con Alghero e Fertilia le altre avevano come prima opzione SMLP e cosi via. Esistevano tutte queste squadre perchè i giovani meno bravi continuavano a giocare per passione, mentre ad oggi finiti i 2 anni da fuori quota a 19 anni smettono di giocare dopo tante illusioni. La scelta politica invece ha portato ad un decadimento strutturale, sportivo e sociale del Mariotti”.
“Dopo aver tolto l’impianto di illuminazione si è arrivati alla completa chiusura negando ai tantissimi anziani in compagnia dei propri nipoti, di scappare dai pranzi domenicali per recarsi al Mariotti. Ad oggi bisogna che la politica tutta (come si fa in campagna elettorale) prenda una decisione, ogni componente del consiglio comunale deve dare una risposta agli elettori e a tutta la città. Le possibili secondo il mio pensiero sono tre: scartando l’ipotesi centro intermodale per una diversa collocazione dello scopo del signor Carlo Mariotti, ne rimangono 2. La prima riguarda la sua completa ristrutturazione x avere dentro città un luogo per manifestazioni sportive, eventi e concerti”.
“Altrimenti resettiamo tutto, lasciando i muri di cinta trasformare il Mariotti in un grande parco con al suo interno un museo, chiosco bar e guardiania con campo da basket, pallavolo, calcetto, sette porte, ping pong, biliardino un luogo dove i ragazzi possano finalmente vivere x un po il gioco da strada. Peró bisogna avere il coraggio di esprimersi e di fare in fretta. Stiamo trascurando il mondo giovanile e sociale, stiamo morendo lentamente”.