Alghero, crisi natalità. Più anziani, meno giovani

ALGHERO – Davanti ai numeri le chiacchiere stanno a zero. O, senza essere così drastici, l’analisi delle cifre sicuramente mette un punto a quelli che sono gli sfarfallamenti verbali sulle varie questioni. Tra le tante, cruciali per presente e futuro di una comunità, quella dell’indice demografico ovvero lo stato di salute del luogo di riferimento. Esaminando i dati dell’Istat, principale organismo del settore, emerge, per quanto riguarda Alghero, una situazione piuttosto critica.

I dati disponibili sul sito internet partono dal 2002 e certificano un declino demografico, e dunque sociale ed economico, che dovrebbe far preoccupare. Ciò rispetto anche da altri comuni che invece registrano dei trend positivi come Olbia (grazie ad immigrazione esterna e interna) e perfino Sassari, per restare in Sardegna. Analizzando le varie voci salta agli occhi che c’è un record negativo nell’età media che arriva a 47,4. Olbia si ferma a 42,3, mentre in provincia di Sassari la media è di 45,7. Alghero, come si vede, svetta in negativo.

Il fatto più allarmante è apprendere che in sette anni questo dato è cresciuto di ben 6 punti e ancora di più negli ultimissimi anni il trend negativo si è acuito. Emerge anche che, sempre nel lasso di tempo preso in esame dall‘Istat, il comune gallurese ha oggi un dato medio equivalente a quello del centro catalano di 6 anni fa ovvero in questo arco di tempo la Riviera del Corallo sta correndo più di tutti verso un generale invecchiamento della popolazione.

Altra analisi che fa sobbalzare è quella sulla natalità. Si è passati da un numero medio di nascite del 8,4 a quello attuale di soli 5,3, mentre a livello provinciale è di 6,1. Anche qui spicca quello di Olbia che era già molto alto nel 2002 (10,6) e calando si è fermato a 8. Anche questo dato è il medesimo di 6 anni fa della Riviera del Corallo. Ciò fotografa un’altra grave criticità, forse la più preoccupante, ovvero il calo drastico nelle nascite.

Inoltre, altra spia da tenere in grossa considerazione riguardo l’andamento della comunità di riferimento, è l’indice di anzianità, questo rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni e il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2019 l’indice di vecchiaia per il comune di Alghero dice che ci sono 244,8 anziani ogni 100 giovani. Ad Olbia, invece, ci sono 117,0 anziani ogni 100 giovani, mentre la media nella Provincia di Sassari evidenzia che ci sono 194,3 anziani ogni 100 giovani.

Anche questi ultimi numeri certificano la condizione problematica che attraversa Alghero. E’ evidente, altrimenti i numeri sarebbero stati differenti, che anche le azioni politiche degli ultimi anni non sono state adeguate. Il trend generale fotografa una città non per giovani. Questione nota, ma che ancora non trova delle azioni finalizzate a invertire questo trend e che non può allarmare in considerazione anche del fatto che Alghero è una città turistica. Dunque, per sua natura, dovrebbe fungere da attrattore per le fasce più verdi. Invece, come noto, l’emigrazione verso il Nord Italia e le città Europee è sempre preponderante e solo con importanti progettualità realizzate in loco, utile a creare posti di lavoro, potrebbe rallentare.

A parte i mesi estivi, la condizione generale non è di certo rosea e deriva da anni di mancate scelte e interventi utili ad andare oltre l’ordinario e la propaganda. Anche queste cifre dicono che il tempo dell’attesa è finito e si attendono azioni strutturali importanti e che sono previste da tempo, altrimenti l’andamento lento o perfino da gambero della città, può divenire ancora più gravoso, lasciando Alghero troppo indietro rispetto ad altre località e a quello che merita. Le idee non mancano, devono solo trovare attuazione.

Nella foto Alghero

S.I.