ALGHERO – E’ assodato che ad ogni longitudine e latitudine dell’emisfero la politica non ami la critica. Ancora di più se questa è capace di raccogliere il sentimento popolare e dunque reale della comunità che ci sia è candidati a rappresentare. Ma da sempre gli amministratori più avveduti vista la posizione di forza, che per alcuni addirittura enorme e fuori dal comune, per i rapporti intrapresi e gli accordi definiti cercano di sopportare le voci contrarie. Fa parte del gioco, si sa. Nonostante questo, un esempio che racconta l’assoluta insofferenza di qualsiasi accenno critico, racconto della realtà è in seno a chi guida il Comune.
Ciò nonostante vi siano dei dati oggettivi che narrano il fallimento del progetto politico-amministrativo. Del resto non c’è tema più importante, oggi, per un governante che quello del lavoro. Ecco ad Alghero in questo segna un disastro, per alcuni annunciato. Non siamo però davanti a chiacchiere da bar, commenti da piazze virtuali o reali, come vorrebbero far passare tali pseudo rappresentanti istituzionali e loro (pochissimi) ultras, ma a dati statistici reali prodotti dall’Agenzia Regionale del Lavoro a seguito di una sua ricerca specifica sui vari comuni e nel caso specifico sul centro catalano.
Ed è cosi, com’è giusto che sia, che l’articolo di Algheronews [Leggi] ha alimentato il dibattito in città, ovvero quello che deve fare la stampa, sul lavoro che poi è il tema dei temi. Lo è ancora di più dopo che lo stesso sindaco aveva detto che se dal momento del suo insediamento ci fosse stato un solo disoccupato in più si sarebbe dimesso. Ecco siamo passati da 12.600 a 13.016 in un solo anno. Questo al netto di giustificazioni che puzzano di resa legate ai “morti, pensionati, stagionali”. Del resto è stato lo stesso sindaco in un post su facebook (poi subito prontamente cancellato forse a seguito dei consigli dell’imponente macchina comunicativa a sua disposizione) a confermare questi dati [Leggi].
Ma c’è poco da stare sereni, infatti quelli del 2016 saranno ancora peggiori. Infatti come è evidente e soprattutto riportato da tutte le attività ci sono stati tagli al personale in ogni settore oltre che il drastico accorciamento della stagione turistica che si scontra con le tante belle parole e promesse relative all’agognata destagionalizzazione che fino qualche anno fa era una realtà, mentre oggi pare un’utopia. In tutto questo quadro, al netto, come detto, delle ripetute mistificazioni e poco onorevoli volontà censorie, Alghero si trova ad un bivio o presto deciderà di cambiare marcia e anche classe dirigente, attivando quei progetti e azioni utili a creare economia e lavoro (Maria Pia, porto, salvataggio aeroporto, campi da golf, borgate, Porto Conte, circonvallazione, riqualificazione immobili come Caval Mari, Balaguer ed ex-Caserma, etc) oppure lo sprofondamento è inevitabile.
Nella foto una delle pagine coi dati sulla disoccupazione ad Alghero
S.I.
ECCO IL LINK AL PDF CON TUTTI I DATI E GRAFICI SULLA CONDIZIONE LAVORATIVA AD ALGHERO:
dati-comunali-iv-2015-alghero