ALGHERO – “Alghero è stata una delle città pioniere del turismo in Sardegna, un tempo meta ambita e all’avanguardia. Eppure, oggi fatica a stare al passo con chi il turismo lo fa davvero. La nostra città troppo spesso dice “no”, bloccando lo sviluppo, rinunciando a opportunità e chiudendo le porte a chi vuole investire. Questo atteggiamento ci ha condannato a un declino lento ma inesorabile.
È tempo di cambiare mentalità: bisogna iniziare a dire di sì. Diciamo sì allo sviluppo. Gli alberghi non sempre deturpano la costa, se costruiti con criterio e rispetto per l’ambiente. I campi da golf non rovinano il paesaggio, e possono essere un valore aggiunto per l’attrattività turistica. Iniziamo a dire sì alla riqualificazione del porto, ai grossi yacht e ai campi boe, perché una accoglienza nautica attrezzata può essere un motore di crescita economica, attirando turismo di qualità e nuovi investimenti.
Diciamo sì agli investitori che vogliono scommettere sul nostro territorio! Invitiamoli e parliamo con loro, cerchiamo punti di accordo e facciamo crescere Alghero. Ogni progetto può essere migliorato e adattato alle esigenze della comunità, ma chiudere sempre le porte significa solo perdere opportunità. Diciamo sì alle iniziative produttive che creano lavoro e, se ogni tanto è necessario scendere a compromessi, facciamolo con intelligenza e visione strategica.
La recente scomparsa del principe Karim Aga Khan dovrebbe farci riflettere. Fu un visionario che trasformò la Gallura in un’eccellenza mondiale con la Costa Smeralda, tutti glie ne rendono merito. Eppure, dai racconti di chi ha una certa età, parrebbe che negli anni ‘60 avesse pensato di investire su Alghero ma fu respinto da una mentalità chiusa e ottusa. E pensare che Aga Khan chiamò proprio un nostro concittadino, Antonio Simon Mossa, per progettare alcune delle tante strutture iconiche della Costa Smeralda. Avevamo l’opportunità di essere noi i protagonisti di quella rivoluzione turistica, ma abbiamo detto “no”. Il risultato? Altri hanno costruito un impero, mentre noi siamo rimasti a guardare, e purtroppo l’esempio di Aga Khan non è stato l’unico. Nel corso degli anni abbiamo detto “no” a tanti altri e ancora oggi continuiamo a dire no, vedendo come nemico chi porta investimenti.
Troviamo il coraggio di cambiare! Diciamo sì a nuove strutture, sì a iniziative economiche concrete senza continuamente ostacolare chi ha voglia di fare. Se Alghero non ha né le risorse né le idee per crescere autonomamente, è ovvio che gli investitori debbano arrivare da fuori. Negli ultimi anni, invece di favorire l’occupazione e la crescita, abbiamo solo creato ostacoli e polemiche. Il mondo va avanti e noi rimaniamo fermi. L’ottusità, la disinformazione e la sindrome del cane dell’ortolano ci stanno impoverendo. I dati parlano chiaro, come ha recentemente ricordato il Sindaco: Alghero perde abitanti, perde giovani, perde opportunità. Abbiamo il dovere di invertire la rotta. Prima che sia davvero troppo tardi, noi Riformatori riteniamo sia il momento di dire sì al futuro”.
Antonello Muroni
Maria Vittoria Porcu
Nicola Salvio
Alessandro Balzani