ALGHERO – “Gli animi si stanno già riscaldando, con il classico storico e obsoleto dei comportamenti, qualsiasi proposta che provenga da una o dall’altra parte solleva cori di protesta alla maniera “se non va bene a me non deve andar bene a nessuno” (cane dell’ortolano) con spregio totale della ricchezza che è capace di offrire la diversità (o l’opposizione) e con la presunzione di aver in tasca sempre e solo una verità spendibile, con l’incapacità di sapersi porre delle domande fondamentali: Son forse dalla parte del torto? Son sicuro che solo io voglia il bene di questa città? Da queste due semplici domande credo si debba ripartire ricercando quanto di buono si può e si deve salvare di già fatto”. E’ Andrea Montis, vice-coordinatore cittadino dei Riformatori Sardi, a fare un commento generale sulla condizione di Alghero e illustrare quali sono alcune tra le tante emergenze di una città che, come dice lo stesso Montis, ha voglia di cambiare.
“La città è più pulita? Si lo è, è innegabile (la città è vuota e in estate si vedranno i veri risultati) anche se ancora c’é tanto da fare ma è anche innegabile che una rondine non faccia primavera, e che il giudizio su un’amministrazione non si possa basare sulla buona riuscita di quanto dovrebbe esser ovvio, dell’ordinario”.
“E’ innegabile che un amministrazione non possa esser valutata su quanto alla fine del mandato dice che ancora potrà fare (questo si chiama programma elettorale) ma su quanto, ad inizio mandato, disse di voler fare e dimostri di aver fatto. E’ innegabile che in questi anni non sia bastato il gesto, meramente pratico, di spostare la “casa del sindaco” al centro città per far avvicinare i cittadini all’Amministrazione e per farli sentire “comunità” sempre e non solo nei momenti di difficoltà. Lo dimostra la fertile nascita, di comitati di quartiere, segno inequivocabile di divisione e di frazionamento, che non giova. Cio’ nonostante anche in questo emergono lati positivi quale la grande voglia di partecipazione dei cittadini e da questo si può ripartire. Lo dimostrano le diverse battaglie legali o di semplice protesta che diversi commercianti, imprenditori etc, hanno dovuto intraprendere contro l’amministrazione che avrebbe invece dovuto accompagnarli e indirizzarli”
“E’ innegabile che sia mancata la serenità a chi avrebbe dovuto gestire la macchina amministrativa e politica (ovvero Mario Bruno ndr) e i tanti avvicendamenti, sia tra i ruoli dirigenziali che Assessoriali o in aula, ne sono la prova. E’ anche innegabile che Alghero per ripartire abbia delle esigenze primarie che, aldilà delle sfumature soggettive e proprie di chi non si arrende ad ideologie superate, possono esser da tutti condivise nel rispetto non tanto dei ruoli da “cane e gatto” che le urne assegneranno, ma della città, una città che sicuramente vorrà cambiare”.
S.I.