ALGHERO – Alghero scende in piazza. Era ora, potrebbe dire qualcuno. E’ noto, infatti, che gli abitanti del centro catalano sono sempre restii ad esagerare nel manifestare la propria contrarietà fino a quando, come sta accadendo adesso, la situazione non precipita e diventa quasi irreversibile. Meglio tardi che mai, comunque.
Ed è così che dopo la marci per l’aeroporto, con la prima mobilitazione, molto partecipata, c’è stato il seguito sabato con l’incontro sotto la Torre di Sulis organizzato in poche ore dal deputato Mauro Pili. Adesso spetta ai lavoratori dello scalo in prima persona organizzare uno sciopero con manifestazione annessa che sta diventando l’appuntamento per rendere tangibile, reale e palese (lasciando da parte facebook per qualche ora) la propria vicinanza alla città e a tutto il territorio da parte dei sardi.
“Il nostro territorio, il nostro aeroporto, il nostro aeroporto, il nostro diritto a volare”, così recita il volantino dei lavoratori aeroportuali che annuncia la protesta di sabato 9 aprile alle ore 10 presso lo scalo di Fertilia. Sui sociale e non solo l’appello sta raccogliendo sempre più consensi tanto che, come detto, quella data vedrà tante persone manifestare per il proprio diritto di essere cittadini liberi di muoversi e di vivere in una regione vessata come non mai con chiare responsabilità politiche di chi, oramai è evidente, si sta rendendo complice di disegni che vedono la Sardegna emarginata come non mai. Ma la gente è stufa, anzi arrabbiata, e ciò è visibile dalla crescente volontà di partecipazione della manifestazione del 9 aprile.
Nella foto l’aeroporto di Alghero
S.I.