ALGHERO – È bastato un breve video realizzato dalla Fondazione Alghero e rilanciato sui canali comunicativi di AlgheroTurismo per riaccendere l’amore “a distanza” tra la Riviera del Corallo e i suoi visitatori. Le immagini della spiaggia di Maria Pia, sullo sfondo il borgo di Fertilia e la baia di Porto Conte, il mare limpido e piatto, l’arenile vuoto e la pineta insolitamente silente, tutto sotto un sole che sa di estate, vacanza, relax e dei tanti motivi che ispirano da decenni un soggiorno ad Alghero, tra intrattenimento, cultura, gusto e natura.
I click si sono moltiplicati in un attimo, arrivando in soli 20 giorni ad un 1.000.000 di visualizzazioni e 2 milioni e mezzo di persone raggiunte con una crescita esponenziale che confortano la scelta della Fondazione Alghero. Limitata operativamente dal lockdown, la struttura che affianca Comune di Alghero, partenariato artistico-culturale e mondo produttivo per organizzazione di eventi, gestione di musei e patrimonio storico-architettonico e incoming turistico continua a promuovere Alghero sulle piattaforme virtuali, raccontando una città che nei limiti delle misure anti-contagio ha rinnovato le sue tradizioni e celebrato i suoi riti, sospesi tra fede, mistero, devozione e identità popolare.
«Le migliaia di click per quel video e la buona riuscita dell’attività fatta per consentire agli algheresi di vivere la “Setmana Santa” da casa propria e ai turisti innamorati di immaginarsi ad Alghero confortano la scelta di continuare a promuovere Alghero e lavorare per farci trovare pronti, quando tutto avrà di nuovo un corso più normale», sostiene il Presidente della Fondazione Alghero, Andrea Delogu. «Così restiamo accanto agli animatori culturali della città e alle attività della filiera turistica e dell’indotto – prosegue –stiamo valutando di coinvolgerle più direttamente in un progetto mirato e condiviso, in previsione della ripartenza».
Si approfondisce lo studio di strumenti, già al vaglio di Fondazione Alghero, Comune di Alghero e Parco naturale regionale di Porto Conte, come una “welcome card” che offra al turista sconti e vantaggi logistici, per visitare in sicurezza musei e altre attrazioni. «Ci adattiamo alla necessità di far convivere turismo e le regole di contenimento del virus», insiste il presidente dell’ente con base operativa al Quarter di Largo San Francesco. «Avviamo un percorso di ascolto operativo – conclude Andrea Delogu – per costruire con gli operatori culturali una “programmazione d’emergenza”».
Va in questa direzione anche il progetto avviato da alcuni mesi col coinvolgimento di risorse umane reclutate attraverso LavoRas: nove professionisti lavorano al maquillage dei prodotti di comunicazione, promozione e valorizzazione dei presìdi culturali e naturalistici cittadini: dal Museo Archeologico al Museo del Corallo, sino alla Grotta di Nettuno. Alla rivisitazione della veste grafica e della narrazione che accompagna la visita virtuale di musei e altre attrazioni si affianca il supporto del team di LavoRas all’elaborazione di ipotesi su come renderli fruibili pur nel rispetto dei limiti imposti dall’emergenza sanitaria.