ALGHERO – A prescindere dalla querelle sulla semantica rispetto a quanto di (grave) sta accadendo ad Alghero, siamo al quarto attentato incendiario in pochi giorni. Probabilmente si tratta di casi (quasi) tutti non collegati, ma questo, come scritto in questi giorni da qualche importante firma, non può che ulteriormente preoccupare.
L’ultimo episodio avanti ieri notte a San Marco. Per la seconda volta, in pochi mesi, è stato dato alla fiamme un mezzo della ditta Eco Opera del giovane imprenditore algherese Roberto Fadda che su facebook a commentato quanto segue.
“Ieri notte, a circa 3 anni di distanza, ci siamo nuovamente dovuti confrontare con un qualcosa che non avremmo voluto più riaffrontare.
A piccoli passi, dopo il primo atto intimidatorio contro la ns azienda, ci siamo rimboccati le maniche e con sacrificio, sudore e fatica siamo riusciti o, perlomeno credevamo, di essere riusciti ad archiviare quella brutta faccenda.
Oggi, come in quella circostanza, partendo da quel poco che rimane, siamo pronti a ripartire sperando che questa volta il finale sia migliore.
Vorrei lasciarvi con un quesito che oggi non ci ha abbandonato neanche un attimo:
– È così difficile lavorare onestamente ad Alghero senza essere oggetto di atti criminosi come questo?”