Alghero, Riviera delle incompiute

ALGHERO – Un conto è portare avanti l’iter della “4 corsie”, altro discorso è farla passare come una grande conquista. A parte che, ad oggi, non c’è neanche un metro di asfalto in più rispetto a quello posizionato un paio di lustri fa dalle imprese che, seguendo indicazioni già dall’inizio finalizzate a favorire Sassari a discapito di Alghero fecero partire i lavori dal quarto lotto e non dal primo. Contorsioni della politica e lobby locali che hanno prodotto quello che abbiamo sotto gli occhi di tutti, annesso teatrino che ritorna in auge ogni qualvolta che c’è la tappa di un Ministro o si avvicinano le scadenze elettorali.

Altro che un paio di chilometri di “4 corsie”. Oggi questo territorio avrebbe già dovuto avere realizzata la riqualificazione completa del porto con in particolare la gestione del molo di sopraflutto che, da anni, è un grande incompiuta simbolo dell’ignavia e incapacità gestionale della cosa pubblica. Mentre, messo a reddito, avrebbe già garantito negli anni importanti flussi economici legati alle imbarcazioni e attività che potevano nascere in quell’imponente molo.

Ma non solo. Ad oggi dovevano già essere ultimati i lavori dell’aeroporto con la creazione degli attesi e più volte annunciati parcheggi (pure con un fantasmagorico multi-piano, ancora solo sulla carta). Senza considerare il traffico passeggeri che, solo qui, poteva avere una picchiata come accaduto in questi ultimi anni che, come tutti sanno, hanno visto altre mete turistiche concorrenziali avere enormi problemi come nel Nord-Africa.

Per non parlare della “Circonvallazione”. Altro che benessere dei cittadini e tutela ambientale. Oramai senza quel tratto di strada che avrebbe dovuto collegate il nord col sud della città ogni giorno si creano file interminabili con un tappo tra via Venti Settembre e gli altri tratti viari che inficiano una normale e adeguata viabilità. A questo si collega la mancata realizzazione del “Centro intermodale” dove ancora oggi sorge il campo Mariotti sempre più inutilizzato e abbandonato. Un’area estremamente preziosa che potrebbe rivedere rinascere lo stadio con annessi posti auto in multi piano e attività di vario genere, invece niente.

Il nuovo ospedale o anche la creazione di una porzione connessa al Civile. Quante campagna elettorali hanno visto questo tema al centro, salvo poi scomparire sotto i colpi di una riforma disconosciuta da tutti perfino dal candidato alle regionali del Centrosinistra Massimo Zedda che, addirittura, pare abbia ritenuto una sua scelta la ricandidatura dell’assessore alla Sanità Arru. E intanto la sanità locale, nonostante la domanda di interventi di vario genere sia sempre crescente, è sempre meno funzionale e sempre più marginale. Per non parlare delle mancate scelte riguardo una struttura del valore immenso qual è il Marino.

Tema sempre caldo quello della posidonia. Ancora c’è chi, nonostante abbia il timone della città da oltre un lustro, guarda indietro. A dieci anni fa e più. Un’invasione di materiale dal mare presente annualmente nelle varie concessioni e soprattutto degli stock (San Giovanni, pineta Maria Pia e Punta Negra) che stanno esplodendo già da un paio d’anni. Eppure si è arrivati ad oggi, grazie all’azione di cittadini, parte dei balneari e porzioni della politica, a puntare i riflettori sul tema in maniera pure allarmistica. Del resto la questione è emergenziale e solo con dei provvedimenti straordinari potrà essere risolta e non con atti che inseguono la cronaca.

Andando oltre le tematiche di maggiore risonanza mediatica sono tante le “incompiute” come la mancata riqualificazione del patrimonio immobiliare (Caval Marì, Balaguer, ex-Caserma di via Simon, immobili delle borgate, etc). Con l’ex-Cotonificio, cosi come su diverse pratiche, siamo ancora ai passaggi burocratici sui disegni e progetti, ma dopo oltre cinque anni, non è stato posato neanche un mattone e sopratutto ridato decoro ad un’area nel cuore di Sant’Agostino in totale abbandono da anni. Come segnalato anche nell’ultimo Consiglio Comunale (lo stesso Municipio aveva visto annunci sul restyling e invece mostra sempre più evidenti problemi), a parte qualche progetto ereditato, non sono state realizzate quelle abitazioni ad edilizia agevolata attese da tanti algheresi. Poi Fertilia. Un “progetto pilota” che metteva a disposizione diversi milioni di euro che è ancora fantasma, come la più volte annunciata bonifica dell’ex-campo rom. L’ex-Centro Anziani, complesso di enorme valore storico ed economico, chiuso e non utilizzato da luglio scorso.

Senza considerare la definizione e approvazioni di atti come il Puc, Pul e rinnovo del Piano del Commercio e tanti altri provvedimenti che, nell’arco di una consiliatura, avrebbero potuto e dovuto creare nuovi sbocchi all’economia utile a realizzare nuovi posti di lavoro come, ad esempio, i terreni Maria Pia. Da luogo di progetti per strutture ricettive, parchi, area per sport e intrattenimento a sito per accumuli di posidonia e parcheggi. E’ evidente che c’è una bella differenza e proprio quest’area rappresenta al meglio quello che Alghero sarebbe potuta essere e invece, ancora, non è. Con tutti gli effetti negativi che, purtroppo, ne derivano. Per chi arriverà, da fine maggio in poi, per questi e altri motivi, ci sarà tanto da fare.

Nella foto un foto della zona sud di Alghero

S.I.