Ad Alghero sono scomparsi i turisti” mi diceva qualche giorno fa un operatore turistico, uno di quelli che di stagioni ne ha vissuto tante.
La sua era ovviamente un’iperbole, ma certo è che quest’estate la sensazione di una città “vuota” risulta piuttosto diffusa tra gli operatori.
I primi dati reali parlano di un calo di presenze piuttosto importante e, se è vero che dal punto di vista assoluto Alghero ha un dato superiore ad altre realtà della Sardegna, è altresì vero che il calo percentuale rispetto allo scorso anno per la Riviera del corallo è decisamente il più alto.
Le cause della riduzione di turisti in città sono ovviamente tante e molte di esse sfuggono al nostro controllo, in primis il caro trasporti e la ripartenza di mercati turistici alternativi alla Sardegna come il Nord Africa.
Non si può negare però che continuare a presentare ai nostri ospiti una città sporca, disordinata, con le strade dissestate e la viabilità nel caos e con le pinete e gli spazi pubblici in abbandono, difficilmente li può invogliare a ritornare.
Lo stato di abbandono e disordine, sul quale quest’estate abbiamo raggiunto l’apice, non è, con tutta evidenza, un buon biglietto da visita da presentare come pubblicità turistica.
La politica degli ultimi anni ha, inoltre, completamente rinunciato a fornire, non dico una visione e una prospettiva, ma almeno degli indirizzi e delle regole. L’Amministrazione in carica ha rinunciato ad ogni controllo delle regole nella convinzione che una politica del “laissez faire” sia più vantaggiosa in termini di consenso.
Quando qualche residente prova a lamentarsi di caos e disordine, di suolo pubblico senza logica e di rumore senza controllo c’è subito qualcuno che gli dice di finirla perché “Alghero è una città turistica”, ma siamo veramente tutti convinti che il turista ricerchi una città dove regnano il caos e il disordine?
Abbiamo bellezze naturali da far invidia a chiunque, ma da troppo tempo manchiamo di una visione e di un’idea di turismo. Manchiamo di una pianificazione in tutti i campi dall’urbanistica al commercio e quindi di riflesso anche nel turismo.
Perlomeno nell’ultimo decennio non si può negare l’importante lavoro fatto dalla Fondazione Alghero in termini di organizzazione degli eventi culturali, ma è sotto gli occhi di tutti che in città non esista una vera e propria politica turistica e che oramai si sia anche rinunciato a costruirne una.
In questo senso anche la scelta del sindaco pro tempore di subire ogni decisione regionale nel campo delle politiche sui trasporti e del turismo, senza riuscire mai a incidere minimamente, non ha certo aiutato la città.
Se poi a tutto questo si continuerà a sommare la già ricordata assenza di ogni cura degli spazi cittadini e la mancanza di manutenzione ordinaria è purtroppo possibile che nel futuro un continuo calo di turisti diventi una triste realtà.
Bisogna quindi al più presto ripartire dalle basi, dalla semplice constatazione che una città sporca, abbandonata e disordinata, in cui il residente non vive bene, non può certo risultare una città accogliente per chi ci viene come ospite.
Pietro Sartore, consigliere comunale Per Alghero