ALGHERO – Viviamo in un periodo molto strano. Sono evidenti le problematiche che attraversa Alghero in un momento in cui, visti gli accadimenti internazionali (alcuni tragici), poteva invece raccogliere importanti frutti legati in particolare al turismo e dunque all’offerta culturale, mercantile e soprattutto all’immagine. Nonostante questo, è vietato per alcuni indignarsi. Un nouvelle vague di “moderatistmo” (altro cosa rispetto ai “moderati” che rappresentano una vasta area politica), proveniente anche da ex-girontondini e palloncini, che vorrebbe mettere una cappa, non solo a chi prova a fare informazione, ma ancora più grave, alla stessa politica pure a quelle forze che, non vincendo le elezioni, si trovano a sedere nei banchi dell’opposizione. Ma se con alcuni le lusinghe o anche le reprimende, pubbliche o private, funzionano altri, forse per un maggior carattere, una struttura politica più solida e soprattutto la voglia di puntare sempre in alto, anche per la propria città, vanno avanti e fanno quello che è giusto fare: indignarsi.
Del resto come si fa a non indignarsi e reagire, superando forse anche i limiti, quando una città appare sporca come lo è Alghero in questi mesi. La giornata di ieri (domenica 21 agosto), ad esempio, ha visto tutti gli stalli del deposito rifiuti ricolmi di immondizia maleodorante. I mezzi dell’azienda sono oramai vetusti e puzzolenti, cosi come i cassonetti. Senza considerare la generale sporcizia di cartacce, plastica e altro che si vede nelle strade, dal centro alla periferia litorale compreso. Ciò, mentre basta recarsi in altre località marittime sarde che pare di trovarsi quasi oltralpe talmente è evidente la differenza in termini di pulizia col centro catalano.
“Siamo di fronte ad un disastro amministrativo”, diceva Enrico Daga in un’intervista ad Algheronews i primi giorni del gennaio di quest’anno [Vedi] proprio in merito alla gestione del servizio di igiene urbana. Il Pd di Alghero, già da inizio consigliatura, propose l’idea di creare una municipalizzata attraverso il soggetto Multiss. Appello caduto nel vuoto anzi ritenuto “irricevibile” salvo poi trovarci davanti l’estate più nera dal punto di vista ambientale con anche l’ancora irrisolta questione della “marea gialla” e i parchi spesso con mancanza di decoro. Ed è così che l’indignazione non può mancare e sfocia nell’aggettivazione di “miserabile” riguardo la condizione e gestione politica di questi comparti.
Un j’accuse di Daga, attraverso i social, che come spiegato da lui stesso nei commenti, non è riferito ad un persona specifica, ma “alla generale guida politico-amministrativa di questa nefasta esperienza che ha condotto, da quasi 5 anni, Alghero dentro un tunnel da cui certo usciremo, ma intanto ne stiamo pagando molto care le conseguenze”, ha ribadito il consigliere comunale e dirigente del Pd. Le sue parole hanno originato un qualche reazione nei sostenitori del sindaco e anche in Bruno stesso che non accetta il termine “miserabile” accostato al suo percorso politico-amministrativo. Difficile giudicare le sensibilità di ognuno. C’è chi usa il “moderatismo” a corrente alternata, chi invece, da sempre, ha un animo più focoso e si indigna in questo caso per le condizioni della propria città e soprattutto dopo aver ribadito un’apertura, ancora inascoltata, da cui sono trascorsi 8 mesi. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Come sempre, anche in questo caso, al netto delle varie tifoserie e partigianerie, basta guardarsi intorno per comprendere chi aveva ragione.
Nella foto lo stallo di via Catologna durante i giorni del rally
S.I.
L’INTERVISTA DI DAGA DEL 5 GENNAIO 2016 IN CUI RIAPRE AL SINDACO BRUNO SULLA PROPOSTA DEL PD PER I RIFIUTI: