ALGHERO – Nonostante sia noto a tutti che per far scendere in piazza gli algheresi è quasi un’utopia, la drammaticità del momento inizia ad essere sentita anche dalla cittadinanza tutta. E la dimostrazione lo sono state le due manifestazioni realizzate negli ultimi tempi per l’aeroporto di Alghero che, com’è noto, riveste un ruolo fondamentale per la sopravvivenza del territorio. Non solo per le dinamiche tangibili legate al tessuto sociale, dunque economia e lavoro, ma è anche un simbolo. E oggi questo simbolo rappresenta il totale decadimento in cui si trova la Riviera del Corallo.
Per questo, dopo la marcia da Porta Terra allo scalo, la mobilitazione continua. E ieri pomeriggio, sotto la torre di Sulis, a chiamare alle armi la gente è stato il deputato Mauro Pili che ha evidenziato proprio che su questo territorio sta arrivando uno “tsunami”. In particolare, oltre i passaggi tecnici per evidenziare ancora come il “modello Alghero” sia un format virtuoso messo all’angolo da una politica regionale miope, ha ricordato che non è necessario attendere un parlamentare, IL politico di turno, ma “Alghero deve portare in alto la bandiera della sua comunità e oggi la massiccia presenza ne è una testimonianza, per questo vi chiedo di resistere e non mollare perchè questa parte della Sardegna non può soccombere alle scelte nefaste di qualche politico affarista oppure incapace che oggi si trova a gestirne le sorti”.
L’incontro, davanti a tante persone, è andato avanti con altri interventi atti a testimoniare la gravità del momento. Ma ciò che resta di ieri è la chiara ed evidente volontà degli algheresi di non mollare e non abbassare la testa. Il prossimo appuntamento sarà il 9 aprile all’aeroporto durante lo sciopero proclamato da tutti i lavoratori.
Nella foto la partecipata manifestazione di ieri in Piazza Sulis
S.I.