ALGHERO – “La montagna ha partorito il topolino. E’ proprio il caso di dirlo. Amministrazione (Sindaco e assessori competenti), Presidente e Cda della Meta, Direttore della Meta e soprattutto “Comitato Scientifico” (di cui fanno parte anche Antonio Marras, Gianni Garrucciu, Bianca Piztorno, Giovanni Izza, etc) hanno prodotto il programma illustrato in conferenza stampa e divulgato attraverso la solita e poderosa macchina comunicativa in capo a Sant’Anna. Ma nonostante questo, ancora una volta, non possiamo non esimerci da sottolineare (nostro malgrado) delle gravi pecche e anche qualcosa di più che vanno ad inficiare il “prodotto turistico Alghero” e soprattutto anche la nostra fiducia nelle Istituzioni che, nel caso dell’attuale amministrazione, è già da tempo ridotta al lumicino. Ma questo Capodanno pare essere veramente la pietra tombale su ogni eventuale possibilità di uscire dal tunnel in cui la Riviera del Corallo si trova da qualche anno. Infatti, come abbiamo più volte sottolineato, il settore dell’intrattenimento e più in generale quello degli spettacoli (e dunque anche la mia ampia offerta culturale) possono rappresentare veramente una via d’uscita dalla crisi creando tangibili possibilità per fare impresa e attivare investimenti che, col sostegno di una lungimirante amministrazione, potrebbero creare sviluppo e crescita e contribuire a dare lavoro in un periodo di profonda crisi occupazionale. Detto questo, non possiamo che restare basiti dall’apprendere ancora una volta che le scelte sono fatte “coi piedi” e nonostante i presupposti viene predisposto un programma che, al netto di alcuni appuntamenti di valore, vede trovare spazio ancora una volta coloro che propongono l’eterno format della festa della birra e altri a cui è assegnato ancora il weekend migliore.
Questo mentre tante realtà, storiche o meno, vengono escluse dalle scelte dall’amministrazione ciò nonostante tali associazioni, agenzie, operatori singoli, etc se ascoltati potrebbero dare un apporto migliorativo e fattivo al calendario e in taluni casi, come in quello della realtà rappresentata dal sottoscritto, spesso anche in maniera del tutto gratuita. Mentre non solo la pluralità di contributi è stata attuata, ma anche un pericoloso e drammatico passo indietro verso quella che doveva essere la tanto conclamata e strombazzata (in campagna elettorale) “destagionalizzazione”. In questo senso abbiamo fatto un vertiginoso salto indietro che non può che spaventare vista la netta riduzione del periodo di vitalità turistica il quale è inoltre evidente è sempre più legato alle scelte (anche estemporanee e spesso contrastate) dei privati.
Oltre questo non possiamo non sottolineare la scarsità della proposta per la notte del 31. Un ospite superpagato e sconosciuto che sta facendo diventare Alghero lo zimbello della Sardegna dopo essere stato il luogo in cui si è inventato il capodanno. Mentre oggi assistiamo ad un generale pressapochismo, approssimazione e dilettantismo che non potevano che produrre il peggiore capodanno di sempre di Alghero. Un nome, per il concerto in piazza, che non conosce nessuno. Una cantante, o meglio “vocalist”, che interpreta canzoni di altri e che sicuramente farà uno spettacolo piacevole. Ma questo non può giustificare la spesa di 40.000 euro solo per il suo cachet più spese che dovrebbero arrivare a raggiungere i 70.000 euro. Una cifra enorme per una proposta scadente, mediocre che relega Alghero ad una “bidda” come del resto sta già accadendo da qualche anno a questa parte ovvero da quando si è deciso che le priorità sono altre. Anche se devono ancora spiegarci quali siano queste priorità, visto che per adesso vediamo una città morire, senza più collegamenti aerei, assente di turisti stranieri e adesso perderemo anche quelli regionali. Insomma un disastro che deve vedere i rappresentanti di categoria, e nello specifico la Confcommercio, e anche gli esponenti politici che hanno a cuore gli algheresi intervenire immediatamente per mettere una fine e trovare subito delle soluzioni per salvare il salvabile, prima che sia troppo tardi”.
Marco Cassitta
Agenzia Lime