ALGHERO – “Dal 1 settembre, nonostante le rassicurazioni di Regione e Sindaco di Alghero, l’Ospedale Marino chiuderà definitivamente i battenti. Un atto criminale che spazza via una parte di storia sanitaria algherese, forse la più importante! Mario Bruno dove sei? Questo è l’ennesimo disastro causato ad Alghero! Vergognatevi, urge mobilitazione”. E’ Michele Pais, consigliere comunale di Forza Italia-Alghero, a dare la notizia che circolava già da tempo. Almeno da quando è iniziata a circolare la bozza del piano della rete ospedaliera regionale.
Altro che nuovo ospedale e nemmeno primo livello, ma un ridimensionamento che interessa alcuni reparti fondamentali del Marino e in generale, dunque, della sanità locale. Nonostante proclami, rassicurazioni e altra propaganda, Alghero subisce una nuova mazzata. Lo avevamo già previsto anche tramite un’intervista-appello di pochi giorni fa con l’esperto radiologo Salvatore Costantino [Sanità salva grazie al Marino]. In quell’occasione avevamo ipotizzato un utilizzo del Marino connesso anche al turismo sanitario ma, a parte questa idea, si voleva sollevare l’attenzione sul nocciolo del problema: l’assenza di fondi.
Inutile prendere in giro cittadini, dunque pazienti. Senza soldi non si canta messa. Ed è cosi, che a causa dell’arcinote falle finanziarie della sanità regionale, o ci si inventa qualcosa o il futuro è segnato. Questo, ovviamente, per la mancanza di scelte lungimiranti degli ultimi anni che, anche in questo campo, hanno visto altri territori spiccare il volo (basta pensare ad Olbia) oppure realizzare quello che poteva sembrare un sogno (un nuovo ospedale a San Gavino). Un ennesimo sintomo della marginalizzazione di Alghero. Non solo per la paventata “razionalizzazione” dei reparti del Marino in connessione al Civile, ma per l’assoluta assenza di decisioni sugli asset principali di questo territorio.
E, tanto per cambiare, visto anche il momento, anche tale delicata questione è diventata materia di scontro tra opposte fazioni. Come se tutto oramai sia da interpretare in sfide alla Don Camillo e Peppone. Immediatamente rappresentanti istituzionali e ultras si sono scatenati. Scontri verbali anche accesi. Un piccolo mando separato dalla realtà e dalle assisi che decidono. Questa è oggi Alghero. Del resto gli unici che avrebbero dovuto dire qualcosa e che invece tacciono (colpevolmente) sono i consiglieri regionali di maggioranza rispetto ad un atto sulla sanità che non è neanche approdato in Consiglio Regionale. Quegli onorevoli pronti a sbarcare, a giorni, nella Riviera del Corallo per tentare il salvataggio di Bruno. Si proprio loro. Pronti a fare campagna elettorale in vista delle Politiche, e non solo, ma silenti su tutte le grandi questioni del territorio. Ed i risultati si vedono tutti con il triangolo Alghero, Porto Torres e Sassari divenuto lo zimbello della Sardegna.
Nella foto l’ospedale Marino
S.I.