CAGLIARI – Sono sotto controllo, con monitoraggio attivo, le dighe della Sardegna, sottoposte già dalla giornata di venerdi a misure straordinarie, come previsto dal Piano di emergenza degli sbarramenti che in caso di piena prevede lo scarico graduale dell’acqua in eccesso. L’Ente acque della Sardegna, Enas, in costante collegamento con la Protezione Civile, ha attuato il protocollo relativo alle situazioni emergenziali, procedendo con l’apertura degli sbarramenti nelle zone più colpite e con l’osservazione costante e il tracciamento della situazione degli altri sbarramenti ritenuti a rischio.
La diga di Pedra ‘e Othoni, in territorio di Dorgali, ha scaricato una portata pari a 450 metri cubi al secondo (ogni secondo avrebbe riempito un appartamento e mezzo di medie dimensioni); ingente anche la quantità d’acqua caduta tra ieri e questa notte nel bacino della diga di Maccheronis, in territorio di Torpé, che ha scaricato 100 metri cubi al secondo; la diga di Flumineddu, in Ogliastra, ha scaricato una portata di risorsa pari a 50 metri cubi al secondo; più contenuta la situazione per quanto riguarda la diga di Monte Cripsu, interessata comunque da un flusso d’acqua che ha superato le soglie consentite: in questo caso sono state attivate le procedure di scarico che hanno registrato una portata di 3 metri cubi d’acqua riversata al secondo. Il monitoraggio di Enas ha interessato tutti i serbatoi delle zone interessate dal maltempo, compresi quelli che hanno assorbito le piene senza dovere scaricare.