Amministatori cattivi maestri

ALGHERO – Viviamo un periodo talmente strano che addirittura coloro che dovrebbero essere i genitori della cosa pubblica, sono, troppo spesso, i peggiori esempi, dei veri cattivi maestri. Una condizione che trova sempre maggiore diffusione nelle varie Istituzioni, da quella centrale a cascata fino alle diramazioni locali. Un fil rouge che caratterizza i governanti, ma è meglio dire, la classe dirigente, in atteggiamenti puerili, irresponsabili e addirittura irrispettosi e maleducati.

Solo qualche anno fa questo pareva impossibile. C’erano i “filtri” tra la cosi detta “società civile” e gli organismi amministrativi. Dai partiti alle associazioni passando per reali e tangibili movimenti e corporazioni utili a creare quell’humus indispensabile per produrre persone in grado di poter governare i vari processi. Da quelli sindacali fino a quelli politici. Oggi tutto questo sembra, tristemente, mancare e gli effetti riprovevoli sono sempre più diffusi ed evidenti. E, anche su questo aspetto, è chiaro che ha inciso la crisi economica che automaticamente si riflette anche sulla società e dunque sulla politica. Insomma, se c’è troppa fame, gli orpelli vanno a farsi benedire.

Come tutto, oggi, poi c’è la bulimia da social che evidenzia tali pessimi atteggiamenti ed emergono in tutta la loro forza diseducativa la quale non può non provocare una sempre maggiore repellenza per le Istituzioni. E questo fatto è di una gravità inaudita. Infatti se il rispetto è alla base dei rapporti privati diventa indispensabile in quelli tra organismi di rappresentanza sociale e, soprattutto, tra essi e i cittadini. Ciò accade a causa di diffuse lacune personali, e dunque politiche, degli amministratori, che si ripercuotono in maniera devastante sulla comunità di riferimento rimandando la stessa a un passato buio, crepuscolare, medioevale. Non è necessario, o forse si, avere un governo di illuminati, ma almeno di persone educate, capaci e rispettose.

Nella foto Alghero di notte

S.I.