“Appalto bocciato e Cacciotto esulta”

ALGHERO – “La sentenza del Tar Sardegna sul ricorso presentato dalla Ciclat, l’azienda che si era classificata seconda nella gara per l’affidamento dell’appalto della nettezza urbana del Comune di Alghero, non desta alcuna sorpresa, purtroppo”. Cosi Patto Civico, Ncd e Psd’Az sulla questione della bocciatura del Tar dell’appalto di igiene urbana prodotto dall’amministrazione Bruno. [Leggi]. “Avevamo pubblicamente segnalato tale evenienza, settimane fà, e per questo attaccati personalmente per aver detto ciò che oggi puntualmente si è avverato. Il TAR Sardegna ha quindi sancito che il Comune di Alghero ha sbagliato, la commissione aggiudicataria ha sbagliato ma sembra, a sentire le espressioni di giubilo dell assessore all’ambiente ed ex vice sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto, che tutto vada bene”.

“Ci spiace farlo notare ma non è così; ciò che il Tar ha evidenziato con una semplicità disarmante è che la Aimeri non solo non doveva essere indicata come vincitrice della gara ma doveva addirittura essere esclusa; con sollievo abbiamo notato un sostanziale quanto bonario atteggiamento dei giudici verso l’amministrazione comunale, altrimenti le conseguenze sarebbero state davvero nefaste. In realtà se il Tar è stato indulgente verso Alghero è grazie alla capacità e alle competenze legali della dott. Francesca Caria, che ha sviluppato l’impalcatura della strategia difensiva consentendo ai legali nominati dal Comune di Alghero di almeno evitare l’onta della cancellazione di tutta la gara. In ragione di ciò risulta davvero incomprensibile l’atteggiamento del sindaco Bruno e dell’assessore Cacciotto, i quali anzichè dare merito al lavoro svolto dalla dott.ssa Caria, ben prima del pronunciamento del Tar, si erano attivati togliendole le competenze sul settore ecologia ed ambiente e “promuovendola” ai servizi cimiteriali; una vera e propria epurazione, l’ennesima subita dalla dott.ssa Caria in questi due anni di amministrazione Bruno”.

“Per la seconda volta, l’ex giovane Raimondo Cacciotto esulta senza motivo. La prima volta prendeva clamorosamente un palo gridando vittoria all’indomani dell’aggiudicazione della gara alla Aimeri, quella società che ha fatto soffrire e sta facendo soffrire Alghero per il peggior servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti dal dopo guerra in poi. Si doveva arrivare a Luglio per capire dal TAR che l’Aimeri non è una azienda affidabile, e che nel nascondere le 12 scissioni di contratto aveva omesso in maniera grave le proprie credenziali negative per lo svolgimento dell’appalto più costoso del Comune di Alghero, ben 58 milioni di euro”.

“Il secondo legno, questa volta una traversa, l’assessore Cacciotto la prende oggi quando facendo finta di nulla racconta alla città che da oggi si riparte per garantire ad Alghero la possibilità di fruire finalmente di un nuovo servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti con una nuova azienda. Forse distratto dagli Europei di calcio non si è accorto o non è stato informato della permanenza del ricorso di una delle aziende escluse dalla fase della valutazione economica. Infatti ricordiamo che delle 8 aziende ammesse alla selezione tecnica solo 2 erano state poi ammesse a quella economica, la Aimeri e la Ciclat. Oggi il Tar dice che l’Aimeri non doveva essere ammessa, pertanto secondo i criteri stabiliti dal bando di gara approvato nel settembre 2014 con Bruno sindaco e Cacciotto assessore, l’amministrazione comunale si sarebbe trovata a valutare la proposta economica di una sola azienda per un appalto da 58 milioni di euro”.

“Evidentemente tutti noi auspichiamo una soluzione positiva per Alghero nelle sedi giudiziarie competenti, nel frattempo la città è circondata dalle erbacce, dalla sporcizia, dal disordine, esattamente il contrario di quanto raccontato da Cacciotto e Bruno in campagna elettorale quando vantavano proprie capacità e competenze grazie alle quali avrebbero garantito decoro e la pulizia per la città tanto da indicarle come primo punto del loro programma. Vedendo il disastro quotidiano nella nostra città ci chiediamo se questi cavalli di razza fossero invece stati dei semplici ronzini chissà in quali condizioni avremmo dovuto vivere e lavorare”.

Nella foto il leader di Patto Civico Stefano Lubrano

S.I.