CAGLIARI – Due separati incontri, uno su Enas, Ente acque della Sardegna e uno su Area, l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa, per affrontare il tema della carenza di personale nelle due agenzie regionali. Gli Assessori dei lavori Pubblici, Aldo Salaris, e degli Affari generali, Valeria Satta, hanno incontrato mercoledì i rappresentanti delle due agenzie. Nel primo caso è stata affrontata la situazione dei lavoratori ex Esaf verificando la disponibilità di un inserimento nella pianta organica di Enas. Nel secondo caso è stata analizzata la situazione circa la carenza di personale in cui si trova l’agenzia, una situazione d’emergenza da affrontare soprattutto in vista dell’ammodernamento del patrimonio residenziale pubblico e del piano di ristrutturazione legato al Superbonus.
“Nel caso di Area – ha spiegato l’Assessore dei lavori Pubblici, Aldo Salaris – abbiamo definito quali siano i criteri per la ricerca dei dirigenti, che al momento tengono scoperti 4 servizi, mentre per quanto riguarda Enas abbiamo condiviso la necessità di procedere con il riconoscimento dei lavoratori ex Esaf all’interno dell’Ente Acque”. In entrambi i casi, ha evidenziato l’Assessore, “è forte la volontà di risolvere una situazione che ormai si protrae da diverso tempo e che non consente alle strutture di lavorare con celerità, ognuna per le proprie competenze, le pratiche in essere e affrontare con la dovuta attenzione le sfide future”.
Ancora più nello specifico, per quanto riguarda Enas, secondo l’Assessore Satta si potrà trovare una soluzione adeguata solo con il nuovo piano del fabbisogno del prossimo anno, che si farà a gennaio. “Mi sono già attivata – ha affermato Satta – per trovare la soluzione migliore per garantire all’Ente di poter continuare ad utilizzare la capacità assunzionale dei 70 dipendenti ex Esaf ora rientrati in Amministrazione. Per quanto riguarda, invece, il caso di Area – ha assicurato l’Assessore – ho preso l’impegno di attivare, tramite la Direzione del personale, ogni strada utile ad implementare il prima possibile il numero dei dirigenti che l’Ente ha richiesto, permettendo così di portare avanti i numerosi e improcrastinabili impegni che la legge gli assegna”