Aree per energie rinnovabili, “creare subito Unità di progetto”

CAGLIARI – Regione lavori fin d’ora per predisporre l’articolato di legge con indicazione delle aree idonee e delle superfici utilizzabili per impianti di energie rinnovabili, istituendo una Unità di progetto e incaricando Laore di avviare processi di pianificazione-. L’esponente di FI ed ex sindaco di Alghero Marco Tedde interviene sul tema strategico della bozza del decreto “Ubicazione Aree Idonee”, inviato alla Conferenza Unificata Stato Regioni, che prescrive che fra le Regioni e le Province autonome dovranno essere ripartiti 80 GW di rinnovabili entro il 2030. Il decreto fissa i criteri per l’individuazione delle aree idonee e non idonee anche per le zone agricole al fine di raggiungere l’obiettivo del 2030. Le Regioni e le Province autonome dovranno individuare con legge regionale entro 180 giorni dalla entrata in vigore del decreto le superfici e le aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili. Sotto pena, in difetto, di commissariamento del Governo. Per la Sardegna sono previsti ulteriori 6,2 GW entro il 2030, con installazioni che variano ogni anno da 343 a 1269 MW.

“Sappiamo che l’Assessore dell’Industria Anita Pili s’è messa tempestivamente in azione per istruire un procedimento straordinariamente complesso. Che richiede studi, analisi e approfondimenti che vanno oltre le proprie deleghe. E che necessitano del lavoro di una vera e propria unità di progetto da istituire con Delibera della Giunta Regionale e incardinata nella Presidenza della Giunta Regionale. Ma siamo fiduciosi che fin da oggi chiederà la collaborazione di Laore, che in tempo reale potrebbe lavorare sulle aree agricole che in Sardegna sono pari a 24mila chilometri quadrati globali, di cui 11,876 utilizzati e una superficie ipoteticamente disponibile per il fotovoltaico di 4mila ettari. Non si può perdere neanche un giorno per l’istituzione dell’Unità di progetto e per l’avvio dei lavori. E’ una partita troppo importante per il futuro della Sardegna. Che deve essere deciso e disegnato dai Sardi e non dal Governo centrale –chiude Tedde-.”