CAGLIARI – “Nonostante le posizioni di una maggioranza trasversale sia nella sostanza d’accordo nell’adottare la procedura d’urgenza per la Legge Pratobello 24, le logiche di Palazzo spingono per andare verso l’iter ordinario. La speranza che i principi democratici prevalgano sull’amore per la poltrona si riducono”, cosi l’avvocato dei comitati contro l’assalto eolico e la speculazione energetica Zuddas. “È evidente che il popolo sardo sarà chiamato unito e compatto a una sfida decisiva per difendere ciò a cui democraticamente e pacificamente ha dato vita e dovrà farsi trovare pronto. La proposta di una legge di iniziativa popolare rappresenta un simbolo potente del principio democratico. Quando una proposta del genere raccoglie un numero di sottoscrizioni ben oltre il minimo richiesto, come nel caso della Legge Pratobello 24, in cui da 10mila firme si è giunti a 211mila, s’instaura un’aspettativa di ascolto immediato e di azione celere”.
E poi c’è il percorso ad ostacoli, che rallenta ogni tipo di provvedimento regionale, riguardo le commissioni: “L’intricato sistema burocratico delle commissioni, dove questa proposta può essere insabbiata, costituisce un vero e proprio colpo alla democrazia, simile a ciò che Platone descrisse come l’oligarchia della burocrazia che schiaccia lo spirito partecipativo dei cittadini. Un atto denigratorio dei 211mila sardi che hanno democraticamente e pacificamente manifestato la propria volontà politica. La procedura d’urgenza appare non solo giustificata, ma essenziale, quasi una manifestazione del “volere generale”, poiché rispettare la volontà di un numero così significativo di cittadini è il cuore pulsante della sovranità popolare”.
Nella foto la recente protesta con diverse migliaia di persone a Cagliari