Assalto eolico, “Todde corresponsabile”

ALGHERO – Assalto eolico, il maldestro tentativo di “damnatio memoriae” della Todde sulle sue responsabilità non l’assolve dai suoi errori-. I Consiglieri Tedde, Caria, Peru e Bardino del Gruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Alghero intervengono sul dibattito relativo alla “transizione energetica” e alla posizione della Presidente della Regione Todde, che a loro dire è “quantomeno corresponsabile” dell’assalto eolico. Secondo gli esponenti politici “oggi la Todde assume il ruolo di poco convinto e niente affatto convincente di “Masaniello de noantri” nella guerra contro l’assalto eolico, mettendo in campo uno stanco tentativo di “damnatio memoriae” di Orwelliana memoria”. Gli azzurri algheresi ricordano che l’assalto eolico della Sardegna ha la sua fonte normativa nei decreti Draghi del 2022, il primo sulle rinnovabili e il secondo dedicato alla Sardegna. All’epoca il ruolo della Presidente Grillina Todde era di Viceministro dello sviluppo economico, con delega alla Transizione ecologica e con poteri di indirizzo politico, legislativo e amministrativo sui Decreti Draghi. Quindi ha contribuito a pianificare le attività a cui oggi si contrappone senza convinzione con la legge 5 di luglio che, al di là dei palesi profili di incostituzionalità, oggi non blocca la realizzazione degli impianti che hanno già iniziato i lavori. Ciò a dispetto di sue esplicite dichiarazioni dei primi di luglio secondo le quali le autorizzazioni per la realizzazione degli impianti sarebbero state sospese. “La legge 5, quindi, è un pastrocchio inefficace –attacca il Gruppo di Forza Italia-. Bene avrebbe fatto la Grillina Todde a prendere esempio da Soru che nel 2004 adottò una norma temporanea di salvaguardia che aveva bloccato tutte le lottizzazioni delle zone C, D, F e G in assenza di reticolo stradale o determinato un mutamento costante ed irreversibile dello stato dei luoghi. Allora i sindaci Tedde e Nizzi si opposero, ma la norma superò ogni scoglio. “Siamo convinti che la Todde debba riavvolgere il nastro della “transizione energetica” in Sardegna, oggi piuttosto ingarbugliato, ammettere i suoi errori e ripartire utilizzando le competenze di esperti per mettere in campo norme efficaci contro l’assalto eolico. Innanzitutto chiedendo la riduzione della quota di energia da Fonti energetiche rinnovabili di 6,2 GW. Istituendo, poi, l’Agenzia regionale per l’energia che disciplini nell’isola l’utilizzo di un cocktail energetico costituito da geotermia, comunità energetiche, biomasse, idroelettrico, idrogeno verde, moto ondoso. Sempre che la razionalizzazione della transizione energetica costituisca un suo obbiettivo politico. È bene che in relazione al progetto dell’impianto eolico a Capo Marrargiu il sindaco Cacciotto rifletta su queste criticità, evitando di sposare aprioristicamente le tesi defatigatorie della Todde e del Campo largo, e chiedendo il sostegno dei sindaci del nord Sardegna superando le logiche di schieramento –chiudono Tedde, Caria, Peru e Baldino-.”