CAGLIARI – “5 Stelle (de)cadentiLa Sardegna si prepara al terzo mese senza bilancio. Terzo mese di esercizio provvisorio. Terzo mese di mancata programmazione. Un quarto dell’esercizio finanziario sacrificato sull’altare degli “altri” problemi di Alessandra Todde e della sua maggioranza. A febbraio il consiglio regionale è stato infatti molto impegnato a discutere di decadenza. Prima nel dibattito sulle dichiarazioni di Todde in aula, in occasione della seduta statutaria, dibattito che però non ha chiarito le contraddizioni della stessa Todde, e poi con la discussione dell’altro giorno sulla mozione “salva poltrona”. Nei fatti è una legislatura già compromessa, secondo alcuni addirittura finita. Non si parla dei problemi della continuità territoriale, dei trasporti, della sanità, delle imprese, dell’agricoltura, dello sviluppo. Parlano di come evitare di tornare a casa, di come salvare sé stessi e di come distribuire altri incarichi.La prossima settimana verrà discussa la loro “riformina” sulla sanità. Una “leggina”, criticata perfino dalla CGIL, che serve solo a commissariare le aziende sanitarie con persone di loro fiducia. Altri «amici degli amici» avrebbe detto qualcuno di loro solo qualche mese fa, prima di perdere la parola a causa della conquista di una poltrona in giunta.Parlano già di “rimpasto”. L’assessore grillino della sanità, arrivato dal continente, sembra pronto ad andarsene, nonostante sia affiancato da due assessori di sostegno (quella del lavoro, che si occupa prevalentemente di sanità, e il nuovo responsabile unico dell’assistenza sanitaria).I rapporti in maggioranza sono tesi. Nel dibattito sulla mozione “salva poltrone”, il silenzio del capogruppo dei Progressisti non è passato inosservato e ieri la maggioranza è andata sotto due volte per mancanza del numero legale. Se dopo il 25 gennaio dello scorso anno Alessandra Todde poteva dire ai suoi alleati (che avevano preso meno voti delle liste del centrodestra) di averle vinte lei le elezioni, ora deve spiegare a quegli stessi alleati che rischiano tutti di tornare a casa, per via della violazione delle norme sui contributi e le spese elettorali a lei contestate dal collegio di garanzia.È passato solo un anno ma sembrano già al capolinea”.
Pieruluigi Saiu, ex-assessore regionale