ALGHERO – Per ritornare grandi, bisogna pensare in grande. E soprattutto agire, fare e non (solo) parlare o annunciare. E nel contempo, avere una visione è fondamentale. Pregio che, almeno restando ai fatti, pare mancare da diverso tempo. Ma, nulla è perduto. Soprattutto quando si assiste a incontri come quello di sabato mattina.
La sala de Lo Quarter ha ospitato l’incontro della neonata associazione Iniziativa Alghero tal titolo “Balaguer: dall’abbandono al rilancio”. Obiettivo apparentemente non semplice, ma raggiungibile. Almeno restando all’idea in capo all’organismo presieduto dall’avvocato Francesco Sasso e guidato anche dalla sua collega Giuliana Riu e da un gruppo di persone che vogliono, non solo a parole, rilanciare Alghero.
Il progetto prevede Una piazza pubblica di 7700 metri quadrati, diventerebbe la più grande della città e tra le più vaste dell’Isola, cinque locali commerciali, diverse aree verdi, un centro polivalente di 1800 metri quadrati con una spettacolare vetrata e affaccio a mare e la statua della cantante Giuni Russo per mantenere vivo il ricordo di chi, più di mille e costose campagne promozionali, ha diffuso il nome di Alghero. In totale un costo di circa 3milioni e mezzo di euro, in parte recuperabili dalla vendita dei locali commerciali su cui, già dalla presentazione del disegno, pare esserci l’interesse di alcuni privati. E ciò, anche alla luce degli importanti e validi investimenti che alcuni imprenditori algheresi stanno compiendo in quella zona compreso lo splendido stabilimento balneare con pontile che, purtroppo, a seguito di alcune denunce è stato smantellato.
Ma, ritornando all’incontro di sabato, c’è stata grande partecipazione. Un pubblico, oltre che di curiosi, anche di politici, tecnici e interessati alla proposta a significare che, nonostante si diffonda sempre più il virus della rassegnazione, c’è voglia di rinascita e vitalità. A certificarlo i vari interventi tra cui quello di Salvatore Bricchetto, vice presidente di Confcommercio, che, al netto di accogliere con favore il progetto, ha sottolineato il fatto che “bisogna ragionare sempre più in termini di territorialità vasta e non di singole zone” e ciò per anestetizzare il dualismo con la Gallura e nello specifico Olbia che stanno totalmente spiccando il volo a fronte di un’are del Nord Ovest che, non appena vedrà la provincia dividersi, paleserà tutta la sua fragilità e pure peggio.
Occorrono scelte, fatti, non solo parole. E, come detto, anche idee e visione. “Non solo elevare l’ordinario a straordinario, non trasformare interventi normali e dovuti come eccezionali, altrimenti il baratro è vicino”, ha commentato Paolo Pittalis di Iniziativa Alghero. A prendere la parola anche il vice-sindaco e assessore alle opere pubbliche, manutenzioni, verde e altro, Francesco Marinaro che, oltre ricordare le attività in atto, ha accolto con estremo favore la proposta di Sasso. Più energico, come suo solito, l’intervento di Christian Mulas che ha dato una scossa ricordando quanto Alghero e territorio stiano soccombendo rispetto a Olbia: “Dobbiamo darci una svegli tutti, inutile stare a fare la gara a chi ha proposto prima o dopo questo o quello, a bisticciare per cosucce e poi non proporre niente di importante per la crescita e sviluppo della città, questo di oggi, del Balaguer, è un progetto che ha una visione, quello che manca alle amministrazioni da tempo, una visione per Alghero volta a creare economie e benessere, e non chiacchiere per riempire ore di consiglio e comunicati”, ha chiuso il consigliere comunale.
A prendere la parola, a fronte di una presenza piuttosto nutrita di architetti e professionisti del settore della pianificazione, anche Tore Frulio e Daniele Canu che, oltre ricordare anche quanto fatto in passato in città, “con opere che hanno cambiato in meglio il volto di Alghero”, hanno “benedetto” il progetto di Iniziativa Alghero. Soddisfazione che non poteva non esprimere anche il presidente del Comitato Alghero Sud, Fabio Bruno: “Accogliamo con grande favore questa idea che punta a dare risalto e riqualificare la parte meridionale della città che poi altro non è che una delle principali porte, che si affaccia anche in uno dei tratti di costa, strada verso Bosa, più apprezzate d’Italia”, e ha continuato “d’altra parte non posso non segnalare che oggi ci sono situazioni negative che meritano interventi come una buca in viale della Resistenza da mesi oppure il tratto fino a Quintilio che è da anni una mulattiera”.
Su questo aspetto è stato lo stesso Francesco Sasso a ricordare che “per adesso ci stava concentrando sul progetto di piazza Balaguer, ma è ovvio che una volta realizzato il progetto, l’Amministrazione in carica non può che intervenire anche in altri luoghi simbolo da troppo tempo in abbandono” e dunque anche finalmente dare gambe al progetto del Caval Marì (contratto firmato da un anno, ma lavori ancora fermi!) e pure la preziosa area del Trò, come quella, appunto, del Calabona fin a Quintilio. Tra gli interventi anche quelli di Giuseppe Iurato e Lele Simula che, pur segnalando che la “città è troppo seduta e ferma”, hanno plaudito al progetto che, come noto, trova anche dei riferimenti nel passato disegno delle giunte di Centrodestra ma che, purtroppo, ad oggi non ha trovato ancora alcuna attuazione. Sarà la volta buona? Vedremo. Intanto è giusto che, per ritornare ad essere grandi, si pensi in grande e non solo all’ordinarietà delle cose. E in questo Iniziativa Alghero c’è.
Nella foto l’incontro di sabato di Iniziativa Alghero