Bartolazzi “punta” direttori e manager: “Sanità in Sardegna da Terzo Mondo”

SASSARI – Dopo mesi di discussioni, confronti e pure scontri è arrivata in Consiglio Regionale l’agognata “riforma sanitaria” che, l’attuale schema governativo isolano, composto da 5 Stelle, Partito Democratico e Sinistra, vuole chiamare “riorganizzazione funzionale”. Per il Centrodestra, invece, si tratta unicamente di un “poltronificio” da cui emergeranno, sicuramente, entro pochi giorni, le nuove guide di Aziende Sanitarie e Universitarie.

“Io non ho nessun nominativo da proporre, nessun commissario da proporre, sono venuto qui nudo. Non ho persone da sistemare, non è mio interesse fare questo”, ma, precisa l’assessore regionale alla sanità, “se l’erogazione dei servizi è stata carente, verosimilmente bisogna rivedere qualcosa nella governance, d’altra parte, la sanità sarda è la peggiore d’Italia: appena arrivato, mi ricordo, ci fu una bambina trasferita per un’appendicite da Sassari a Cagliari, cose da terzo mondo, che nemmeno in Sudan

E ancora Bartolazzi: “Sono necessari i correttivi legittimi, cambiando la legge precedente – ha detto Bartolazzi – e cambiando i direttori che dovevano applicarla. Ci sarà pure una ragione se in questi ultimissimi anni la sanità sarda è peggiorata al punto di arrivare all’ultimo posto in Italia, spendendo più di altre regioni e con più medici rispetto alla popolazione. Se la legge era buona e i manager capaci non si capisce perché siamo a questo punto”.