ALGHERO – “Sto leggendo numerose ricostruzioni degli elaboratori del lutto di professione che hanno perso anni a parlare di cose di cui alla gente comune non ne può fregar di meno (ius soli e compagnia cantante) e ora si meravigliano, cadono dal pero. I sofismi vanno bene nei salotti. Dico la mia così come mi viene, da uomo della strada”. E’ il consigliere comunale e dirigente del Partito Democratico Enrico Daga a ritornare sull’esito del voto e in particolare sui commenti e analisi che ne sono seguite. Parole, quelle dell’imprenditore algherese che vanno oltre, l’attuale scenario spesso piegato su stesso come se quasi non fosse successo nulla. Invece è accaduto qualcosa che, volenti o nolenti, cambierà il volto della politica dei prossimi anni e perfino mesi. A partire da un “volto” più civico e regionale delle forze politiche che, nonostante le battaglie di questi mesi, potranno anche ritrovarsi per costruire percorsi nuovi e legati unicamente alle questioni primarie per realizzare sviluppo, crescita e lavoro.
Ma ritornando all’analisi di Daga è evidente che ci sono diversi spunti al suo interno, pure autocritica e anche punzecchiature agli avversari (5 Stelle). “Il centro sinistra ha perso le elezioni perché ogni essere umano che abbia una qualche difficoltà di sopravvivenza, la prima cosa a cui si aggrappa è la speranza. Invoca la provvidenza. Mi spiego: Uno che deve votare, che versa in enorme difficoltà come il 90% degli italiani dunque, se deve scegliere chi votare tra chi promette la pensione a 55 anni, lo stipendio per non lavorare e la casa gratis, contro chi dice che sarà ancora dura, che i sacrifici non sono finiti, che la strada è ancora difficile, chi sceglie? Sceglie i primi.
“Appunto la speranza, l’illusione, la provvidenza. Ora, smettere con le elucubrazioni, cambiare linguaggio e far governare i populisti. Tornare alla proprie professioni e aspettare. Se non si ha un lavoro cercarlo in fretta.
La politica non è per sempre. Ora è il loro turno, e farli fare sarà la migliore cartina di tornasole. Basta con l’autflagellazione, che oltre ad essere perdenti appariamo stucchevoli”.
Nella foto Enrico Daga
S.I.