Basta col talebanismo ambientalista

ALGHERO – “La possibilità di incrementi volumetrici entro la fascia costiera dei 300 mentri dalla battigia marina (150 mt nelle Isola minori) previsti dall’articolo 31 del disegno di legge regionale sono in palese violazione di quanto indicato nel piano paesaggistico regionale (Ppr, 1° stralcio costiero)”. Non si danno pace gli ambientalisti in particolare quelli di una delle maggiori associazioni regionali con sede a Cagliari. Non appena si affaccia l’atteso e agognato superamento del provvedimento ritenuto da tutti, ma proprio tutti, compresa larga parte anche degli stessi partiti e soprattutto sostenitori che hanno eletto l’allora governatore ex-patron di Tiscali, uno dei provvedimenti con maggiore responsabilità del disastro economico di oggi, si scatenano per puntare il dito contro la politica accusata di presunte “colate di cemento”.

“Resta, comunque, un dato politico-sociale difficilmente negabile: con queste proposte normative la Giunta Pigliaru si mette dalla parte del mattone, sconfessando una politica di tutela costiera ultradecennale” e ancora l’associazione ambientalista “con tutte le conseguenze del caso. E con una conferma: al di là di tante belle parole, continuano a confondere il turismo con il mattone. Il turismo si incentiva con trasporti efficienti a prezzo contenuti, con le aree naturali protette anche per ampliare la stagione turistica, con i beni culturali visitabili, con i servizi di accoglienza. Riminizzare le coste sarde significa ammazzare il primo richiamo turistico isolano. Lo capisce ormai un bambino, ma non un politico sardo”.

Se non fossero vere sarebbe difficile credere a queste dichiarazioni. Un’Isola affamata, con natalità zero, spopolamento record, oramai in preda ad una desertificazione sociale, economica e dunque culturale mai vista, dove non esistono occasioni di sviluppo. In questo quadro il superamento del Ppr di Soru sarebbe un primo passo per dare qualche risposta ai vari comparti, per primo l’edilizia, ma di conseguenza tutti gli altri: turismo, commercio, artigianato e dunque eventi e manifestazioni varie.

Anche i bambini sanno che la Sardegna è un isola intonsa e con grandi spazi vuoti dove poter intervenire e realizzare interventi ovviamente non impattanti e in rispetto delle regole. E se questa regione è ancora così salvaguardata questo è per i sardi e non per altri, comprese le associazioni ambientaliste, quelle un tanto al chilo, che si svegliano ad orologeria per dire solo ed esclusivamente “no a tutto”, ma adesso è giunto il momento, previo tramonto definitivo di una popolazione, di fare esattamente l’opposto ovvero di “si a tutto” ma sempre, bisogna ricordarlo, in linea con le reali esigenze dei vari territori e soprattutto rispettando la natura, senza però dimenticare l’uomo, altrimenti vedremo la Sardegna diventerà un luogo fantasma.

Nella foto la Sardegna in uno scatto aereo

S.I.