CAGLIARI – Circolano nelle ultime ore affermazioni gravemente pretestuose e strumentali che adombrano ritardi nella gestione dell’emergenza Blue Tongue o che addirittura attribuiscono un carattere minatorio ad una recente lettera indirizzata dagli uffici dell’Assessorato della sanità ai Servizi veterinari delle Asl, avente ad oggetto “Chiarimenti e raccomandazioni per quanto concerne le registrazione dei capi morti sul sistema SIMAN”.
In particolare, si vorrebbe sostenere la tesi di un presunto “capo d’accusa” pendente verso i medici del servizio veterinario territoriale, con delle argomentazioni totalmente avulse dal merito e dalle valutazioni tecniche contenute nella nota indirizzata ai Servizi Veterinari territoriali.
E’ opportuno dunque chiarire alcuni punti dirimenti, utili ad agevolare un’interpretazione corretta e non strumentale dei fatti:
Il Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza alimentare, ravvisando alcune differenze territoriali nei valori di mortalità talvolta superiori alla mortalità media rilevabile nei medesimi territori, ha correttamente richiamato l’attenzione dei Servizi veterinari sul fenomeno. Conferire dati omogenei e coerenti è indispensabile e l’invio della nota di chiarimento aveva esclusivamente il fine di sensibilizzare i competenti Servizi veterinari ad un’adeguata valutazione delle relative situazioni territoriali evitando ogni macroscopico disallineamento riferibile alle informazioni di dettaglio sulla situazione dei focolai registrate nel sistema informativo SIMAN.
Si rifiutano inoltre con forza i presunti ritardi nella gestione della BT e a questo proposito si conferma che l’Assessorato ha provveduto, per quanto di competenza a predisporre quanto necessario al fine di assicurare in maniera tempestiva le relative attività di profilassi vaccinale.
Si ritiene doveroso ricordare che l’Assessorato ha più volte colto l’occasione per richiedere ai vari attori istituzionali e non, l’imprescindibile supporto in ordine alla sensibilizzazione degli allevatori con riferimento alle misure di prevenzione da porre in essere e altresì per valutare l’eventuale opportunità di attivare in futuro, oltre ad un aiuto alle imprese agricole per il risarcimento dei danni diretti subiti dall’emergenza da BTV, anche un aiuto per l’attuazione negli allevamenti di specie sensibile di misure di profilassi diretta quali l’acquisto di prodotti atti a proteggere gli animali dalle punture degli insetti vettori, e con particolare riferimento agli allevamenti bovini l’attivazione di possibili aiuti a compensazione degli eventuali costi per il controllo delle movimentazioni (test RT-PCR) o per attività di profilassi vaccinale contro la stessa BTV.