Bonifica e Pai, agro (ancora) diviso

ALGHERO – “Insomma, insomma, proprio non riescono ad essere precisi! Neppure in conferenza stampa! Snocciolano dati presi chissà dove, inesatti e sicuramente non attinenti alla realtà, per provare a screditare chi legittimamente difende gli interessi di un territorio posto sotto attacco per meri interessi partitici”. Cosi Pietro Bernardi, ex-consigliere comunale e imprenditore dell’agro algherese, che replica alle dichiarazioni e informazioni emerse nella conferenza stampa dell’amministrazione e Pd sul “Piano della Bonifica” e Pai [Leggi]

“L’Ing. Balzani e i suoi fidati scudier
i pare non si siano accertati che i dati da loro sciorinati in conferenza stampa confliggono nettamente con i dati riportati invece nelle osservazioni fatte dai cittadini e dai tecnici incaricati e regolarmente depositate negli uffici. Infatti è facilmente desumibile dalle osservazioni che lui stesso ha posto all’attenzione della commissione urbanistica che: gli ettari di vigneto attualmente ricadenti nelle aree a massimo rischio idrogeologico, le ormai famose aree hi4, non sono sicuramente 69 ettari come dichiarato ma sono sicuramente più di 110 ettari. Perché solo una delle osservazioni presentate ne dichiara in area di vincolo 110 ettari. Da aggiungere però che i dati sono stati assunti prima dell’aggiornamento del Piano di Dettaglio e che a quel numero vanno aggiunti tutti gli ettari in più delle aree aggiunte successivamente alle osservazioni; gli ettari sottoposti a vincolo PAI non sono sicuramente 580 circa come dichiarato ma sono sicuramente 800 circa. Perché il dato va calcolato sulla carta corretta non su quella usata a comodità”.

“Le aziende / le partite iva / i portatori di interesse / i proprietari / i conduttori / le persone / i cittadini / etc…. insomma gente che produce reddito coinvolta in questo disastro, le chiami come crede caro Assessore, sono sicuramente più di 150. Perché i soli firmatari delle osservazioni sono sicuramente più di 126 ed a questi si devono aggiungere tutti i proprietari che non hanno fatto l’osservazione ma coinvolti comunque e quelli coinvolti successivamente con l’aumento delle aree”.

“E per finire ci deve spiegare perché non risponde mai tecnicamente alle questioni sostanziali quali ad esempio errori cartografici, errori nei rilievi, mancanza di carte, metodi sbagliati, etc, spostando sempre la discussione dal tema al discredito per confondere chi ascolta”.

Nella foto Pietro Bernardi

S.I.