BOSA – Nel fine settimana, il personale della Guardia Costiera di Bosa ha rinvenuto una rete da pesca posta all’interno dello specchio acqueo portuale tra i pontili della concessione in capo al Bosa diving Center e il centro dell’alveo fluviale. L’imminente rischio per la sicurezza della navigazione ha spinto i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo a intervenire tempestivamente per provvedere alla rimozione dell’attrezzo da pesca da quell’area, dove particolarmente rilevante è il traffico peschereccio e diportistico. Difatti, ove una qualsiasi imbarcazione avesse incrociato la rete sul percorso, ci sarebbero stati danni sia al mezzo e agli impianti sia alle persone.
La consapevolezza di quale grave pericolo aveva creato l’ignoto (o gli ignoti) nell’abbandonare in maniera incontrollata l’attrezzo da pesca è stata percepita anche da uno degli operatori del mare, che dallo stesso mare trae fonte di sostentamento: un regolare pescatore in rientro da una quotidiana battuta di pesca. A seguito di una esplicita richiesta di ausilio effettuata dal personale della Guardia Costiera di Bosa, che già aveva iniziato le operazioni di recupero, il pescatore non ha esitato a mettere a disposizione la propria attrezzatura di salpamento per provvedere all’eliminazione del pericolo dal mare.
A tal riguardo, il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Bosa, Tenente di Vascello Francesco Bernardi, ha mostrato tutta la soddisfazione per la collaborazione che c’è stata tra coloro che giornalmente tutelano la risorsa ittica, la Guardia Costiera appunto, e coloro che dal mare traggono legalmente e dignitosamente il sostentamento quotidiano per le proprie famiglie. Per questo si compiace con colui che ha provveduto al materiale recupero e auspica che chiunque noti situazioni “ambigue” faccia opportuna segnalazione alla sala operativa della Guardia Costiera.
Nella foto la Guardia Costiera durante l’intervento
S.I.