ALGHERO – Come era prevedibile, questa mattina, l’opposizione non si è presentata nella sua interezza. In questo modo non si è potuto procedere in “prima convocazione”. 11 presenti, assenti invece, tra le file della minoranza, Mimmo Pirisi e Alessandro Nasone. Ma, nell’assurdità e anormalità del momento che stiamo vivendo, oramai pare scontato che il gioco e dunque le redini della città le debbano tenere i partiti che hanno perso le elezioni e non coloro che, nel 2014, le hanno vinte sostenendo Mario Bruno sindaco.
L’assenza di questa mattina di tutta la maggioranza e la certificazione ulteriore dell’assenza del numero legale è un atto di sfida verso Alghero rispetto a quelle emergenze tanto sbandierate in queste settimane riguardo l’urgenza, ad esempio, di sbloccare fondi fermi a causa della mancata approvazione del Bilancio Consuntivo. Un sindaco in condizioni normali o anche un commissario avrebbero già approvato il documento contabile, il fatto che queste fasce della società stiano soffrendo, a causa dei denari non erogati, è riferibile a chi dovrebbe governare e invece è da tre anni impelagato in estenuanti trattative.
Gli algheresi sono stufi, stanchi e perfino arrabbiati, pure nella loro essenza di “moderati”. Sono troppi anni che si attendono risposte e, a parte gli annunci di queste ore dove pare che si debba dare tutto quanto non fatto in cinque anni, hanno oramai compreso che questa consigliatura e dunque amministrazione non possono fare più niente di buono per la città. Anche se si dovesse superare il Consuntivo, i numeri sono sempre contro il sindaco. Infatti se dovesse presenziare Linda Oggiano, impegnata a Roma da problemi familiare, siederebbe tra i banchi delle opposizioni. Questo modo di fare politica sta ammazzando un territorio. Oltre Rudas oramai se la ridono, mentre nella Riviera del Corallo non ci resta che piangere. Salvo, finalmente, scatti d’orgoglio degni veramente della politica, con schiena dritta e visione, a cui si fa (anche troppo) riferimento a parole e sui social.
S.I.