ALGHERO – “Non andremo a votare alle Primarie del Partito democratico. Quel Pd che nel nostro piccolo abbiamo contribuito a fondare, far nascere, sostenere e servire. Lo stesso partito che, senza contraddittorio alcuno, non ha esitato nel disinteresse del suo gruppo dirigente a vari livelli, ad espellere gran parte dei suoi dirigenti locali che han fatto la scelta obbligata di una Lista Civica per amministrare Alghero, solo dopo aver viste negate le elezioni Primarie indette nel 2014”. Cosi Mario Bruno, Matteo Tedde, Raimondo Cacciotto, Gavino Tanchis, Raniero Selva, Giuseppe Fadda, Vittorio Curedda, Francesca Carta, Giusy Piccone, Mario Nonne, Elisabetta Boglioli, Pietro Sartore, Pier Giacomo Canu, Gabriella Esposito che, anche in questo in maniera anormale e mai vista, utilizzano la comunicazione istituzionale e pubblica per fare “politica” e far sapere delle loro scelte rispetto alle Primarie del loro ex-partito. Ma, a parte l’ennesima anomalia deontologica, emerge l’importante notizia della definitiva rottura tra brunani e Partito Democratico.
“Quel Partito democratico che ora a livello regionale tace sulla situazione del nostro scalo aeroportuale, incurante delle proposte dei sindaci, del sistema delle imprese e delle organizzazioni dei lavoratori, che hanno puntato, con proposte concrete al rilancio e alla ripresa del traffico aereo nel dialogo e nel confronto con la Regione sorretta dal Pd. Azione che verrà ripresa con ancora più forza e determinazione dal sistema delle Autonomie Locali per rivendicare rispetto e uguale attenzione per tutti i territori, Alghero e il Sassarese compresi. Quel Pd che assiste inerte e complice allo smantellamento del sistema sanitario del nostro territorio. Dall’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica finanziata dal 2006 con grandi sforzi economici e politici e mai attivata, nonostante il finanziamento di un reparto all’avanguardia, fino all’assurda situazione del Serd e del Centro di Salute Mentale con continui trasferimenti verso Sassari, l’abbandono di un presidio regionale d’eccellenza come l’Ospedale Marino e la progressiva marginalizzazione di discipline fondamentali come la Chirurgia e l’Ortopedia. Non lo possiamo più tollerare”.
“Non possiamo tollerare che Alghero, Ozieri e Sassari non abbiano una struttura sanitaria di Primo livello, eppure ne avrebbero tutti i requisiti. Abbiamo avuto infinita pazienza ricercando il dialogo a tutti i livelli. Continueremo con forza la nostra azione politica coinvolgendo il sistema delle Autonomie Locali e favorendo il dialogo costruttivo, ma non possiamo contribuire ora, in alcun modo, alle dinamiche interne ad un partito che ha abbandonato il territorio e le sue esigenze. Non andremo a votare alle Primarie, quelle stesse che grazie al nostro impegno abbiamo negli anni rivitalizzato, perché crediamo innanzitutto che occorra un atto di coerenza da parte di quel partito e dei suoi organi dirigenti che pure abbiamo contribuito a fondare, sostenere e sorreggere.”
Nella foto la maggioranza consigliare composta anche da ex-componenti del Pd
S.I.