ALGHERO – “Ed eccolo qua il mirabolante secondo tentativo di far ripartire l’ingranaggio con la delibera n. 167 del 27/05/2016.” Così i consiglieri dell’Ncd Emiliano Piras e Marigrazia Salaris sulla nuova definizione della struttura comunale da parte del sindaco Bruno.
“Da due anni Mario Bruno scarica puntualmente le responsabilità della sua totale inadeguatezza amministrativa e politica sugli altri. Sono trascorsi 24 mesi di nulla assoluto e secondo il monarca di Alghero adesso le responsabilità sono da attribuirsi alla struttura, e non invece, come ormai è chiaro, alla propria incapacità.
La seconda volta che viene messo in atto lo stravolgimento dell’assetto degli uffici, con lo spostamento “schizofrenico” di decine di dipendenti comunali, che comportano un ulteriore rallentamento della macchina amministrativa, perché fatta senza criterio.”
“La questione , se non fosse così seria , e non riguardasse validi professionisti , farebbe sganasciare dalle risate.
Lascia basiti infatti che l’ammissione del fallimento arrivi proprio con due delibere di giunta, la n.79 e 80 del 18/03/2016, con le quali, di fatto, la maggioranza ammette che la “rivoluzione” della macro e micro struttura, partorita solo un anno fa, è irrazionale, illogica e inefficiente”.
“Dirigenti che scappano, l’ultimo in ordine di tempo pare essere il Dott. Satta, altri che vengono sballottati da un settore all’altro senza una logica; funzionari e dipendenti di ogni livello, travasati da un ufficio all’altro, senza tenere conto delle loro competenze, ma solo ed esclusivamente per logiche dispotiche se non “dispettistiche”.
Il Sindaco dovrebbe invece capire, che i dipendenti sono una risorsa e l’ossatura della macchina amministrativa; sono persone con le quali bisogna rapportarsi in maniera costruttiva e propositiva, con l’intento di migliorare insieme nei settori che presentano criticità, e non invece “punirli” solo perché non rispondono agli imperativi.
“Insomma per parafrasare una ormai famosa pubblicità in onda su una televisione locale: “il problema non è il barbecue (la struttura) signor Sindaco…il problema è lei. Se ne faccia una ragione, e tolga definitivamente il disturbo. La città gliene sarà grata.”