ALGHERO – “Il ritiro delle deleghe alla rappresentante di Sinistra Civica in giunta racconta una storia di personalismi, strategie di posizionamento, accordi sottobanco, trasformismo, e rappresenta l’atto conclusivo di un processo di nostra estromissione dalla coalizione. Ma racconta anche la debolezza del sindaco Mario Bruno e la mutazione genetica della sua maggioranza, che nasce come coalizione di centrosinistra e strada facendo diventa altro, tradendo in questo modo l’originario patto con gli elettori”. Cosi i componenti dell’assemblea di Alghero in Comune – Sinistra Civica rigaurdo la “cacciata” di Natacha Lampis dalla Giunta Bruno.
“Con una nota fumosa e contraddittoria il Sindaco motiva il ritiro delle deleghe richiamando una mancata fiducia “da parte dell’intera maggioranza”. In che cosa la nostra delegata abbia tradito la fiducia della maggioranza, non è per niente chiaro. Non è per l’attività amministrativa dal momento che nella stessa nota il Sindaco ringrazia Natacha Lampis per l’intensa attività e per i numerosi progetti avviati, sempre approvati dalla giunta e dal consiglio comunale. A quale altro tipo di fiducia si riferisca non è dato saperlo. E’ necessario inoltre chiedersi di quale maggioranza si parla. Certamente di una maggioranza senza Sinistra Civica, perché noi in più occasioni abbiamo dichiarato che la fiducia verso il nostro l’assessore non è mai venuta meno. Forse il Sindaco intendeva fare riferimento al consigliere Giampietro Moro, ma la nostra assemblea cittadina ha deliberato che il Consigliere non ci rappresenta più, in quanto da tempo opera per conto proprio, in contrapposizione con l’organo politico e decisionale del movimento. E’ chiaro allora che la motivazione presentata dal Sindaco non è politicamente onesta, perché maschera la realtà, insabbiandola dentro una dichiarazione di comodo”.
“La verità è un’altra ed è quella già denunciata da Sinistra Civica nel suo ultimo documento pubblico, cioè quella di un progetto di allargamento verso il centro, realizzato dal consigliere Moro che, operando a titolo personale e facendo leva sulle esigenze numeriche in aula, ottiene dal Sindaco l’estromissione dell’unica forza politica di sinistra dal Consiglio e dalla Giunta, introducendo un’assessora ad personam, funzionale al nuovo assetto politico. Tutto questo con l’aiuto trasversale di altre forze di maggioranza, in particolare dell’UDC, che anche stavolta non perde occasione di mostrare la sua idea di politica e di coalizione, irrispettosa delle altre componenti e del programma sottoscritto. Il nuovo quadro di coalizione non vede quindi più Sinistra Civica come forza politica di maggioranza ma vede in giunta una nuova assessora che non si sa bene chi rappresenti, è probabile il PD o l’associazione Un’Isola, oltre ovviamente gli umori politici del consigliere Moro.
“Per concludere a noi pare che l’unica fiducia che viene a mancare al Sindaco e a questa nuova maggioranza è quella della città che, in un momento di grave crisi economica e sociale, vede anteporre le logiche di una vecchia politica fine a se stessa agli importanti progetti di sviluppo economico messi in piedi in questi due anni e mezzo con la collaborazione di tanti cittadini, associazioni e imprese”.
Nella foto un incontro di Sinistra Civica in campagna elettorale con in primo piano Monti oggi dei Rossomori
S.I.