ALGHERO – “Oltre 13.000 recensioni di viaggiatori su Tripadvisor certificano che, nella visione dei turisti nazionali e internazionali, Alghero è Porto Conte. Nella classifica di cose da vedere ad Alghero, svetta al primo posto il promontorio di Capo Caccia, seguito dalla spiaggia di Mugoni e da molte altre attrazioni a nord di Fertilia. Un territorio, quello di Porto Conte, con potenzialità enormi, valorizzato al minimo delle sue capacità a causa di una classe politica miope che non investe nella zona per creare importanti opportunità di sviluppo e lavorative. Turismo naturalistico, enogastronomico, sportivo: ecco alcuni dei settori che si stanno autopromuovendo a Porto Conte e che potrebbero uscire dalla fase embrionale se solo l’Amministrazione Comunale iniziasse a crederci seriamente”. Cosi il Comitato di Rinascita delle Borgate.
“Invece, lo ricordiamo per l’ennesima volta, Porto Conte è di proprietà della Regione Sardegna: strade, piazze, immobili pubblici, tutti di proprietà della Regione perché le Amministrazioni di Alghero, compresa quest’ultima a guida Mario Bruno, non vogliono Porto Conte nemmeno regalato. Bruno parla di interlocuzioni in corso con la Regione ma tutti sappiamo che si tratta di un altro NO, il Comune di Alghero semplicemente non vuole fare quello che il Comune di Castiadas ha già fatto da anni: farsi carico dell’intero patrimonio regionale sul proprio territorio comunale. Con la differenza che, nel nostro caso, il Comune non vuole farsi carico e mettere a reddito una delle perle della Sardegna. E’ a dir poco incredibile. Lo stato di abbandono che si respira, percorrendo le strade dell’agro, è disarmante. Porto Conte è oggi un diamante affogato nei liquami per volontà politica”.
La tassa di soggiorno, recentemente istituita dall’Amministrazione comunale, che preleva oltre 300.000 euro dai turisti che soggiornano nell’area di Porto Conte, poteva e doveva servire per rendere il territorio un gioiello, borgate comprese, viste le decine di migliaia di visitatori che vi transitano e soggiornano ogni anno. Nulla di fatto, Bruno ha deciso di investire altrove quei soldi. Anche le dimissioni del Presidente del Parco di Porto Conte, Prof. Antonio Farris, scelto dall’Amministrazione per guidare l’ente e recentemente dimessosi, sono un segnale che conferma l’inconcludenza della compagine di governo cittadina che non consente strumentalizzazioni di sorta.
“Nessuno poi si lamenti se il territorio esprime il suo dissenso rispetto a questa situazione indecente: dalla protesta sfociata nella richiesta di istituzione del nuovo Comune di Porto Conte alle critiche dei Comitati di Borgata sull’atteggiamento di disinteresse che sta dimostrando anche questa Amministrazione che invece tanto aveva promesso in campagna elettorale. Per ora sono arrivati solo convegni e risultati marginali che mortificano l’agro e i suoi abitanti”.
Nella foto il Golfo di Porto Conte
S.I.