ALGHERO – Inutile nascondersi dietro un dito, le fibrillazioni ci sono e sono sempre maggiori. Del resto la politica cittadina, soprattutto negli ultimi anni, non ha lesinato notizie quasi quotidiane rispetto alle varie dinamiche. Spesso legate agli attuali governanti, ma non solo. A riattizzare la fiamma è stata la notizia divulgata da Algheronews [Leggi] e dalle pagine locali della Nuova Sardegna sull’ipotesi, più che realistica, delle ricandidature dei sindaci Bruno e Sanna. Eventualità che ha fatto sobbalzare alcuni, ma in generale ha dato una sveglia (si spera non momentanea) a chi ancora non ha compreso che, in questi 15 mesi, si gioca il futuro sociale, economico e politico dei prossimi 10 anni.
Com’era lecito attendersi, però, i riflessi maggiori li ha avuti nell’area di appartenenza dei due sindaci ovvero il centrosinistra. Una connessione tra Alghero e Sassari che però vedono più oltre Rudas rispetto a quella che è la realtà dei fatti. Infatti se il capoluogo turritano è stato sempre una roccaforte proprio di chi oggi siede a Palazzo Ducale, Alghero l’esatto opposto. E’ stato Bruno, grazie però proprio ai voti anche del centrodestra, col partito dell’Udc, a rompere, per un lasso di tempo così prolungato, tale “tradizione”. Per questo connettere le due realtà è alquanto azzardato. L’unico tangibile link è l’avversario comune: i 5 Stelle.
Ma il resto è piuttosto piuttosto differente. Tanto che alcuni, all’ombra della Torre di Sulis, soprattutto dell’area più a sinistra, stanno meditando se non sia il caso di far finire anticipatamente questa esperienza amministrativa. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le recenti, e rese pubbliche dai media, consultazioni del sindaco con altre forze politiche e nello specifico (salvo smentite, non diffuse da nessuno) con rappresentanti dell’area di centro/centrodestra come Upc, Riformatori e pare pure porzioni dell’Udc. Un’agire lecito e normale da parte di Mario Bruno, e delle sua area, che, giustamente, prova a tracciare un percorso che lo possa rivedere ricandidato o comunque nella posizione di poter esprimerne uno.
Ma, a bloccare, o meglio, a raddrizzare tale tracciato, è arrivato il monito del Partito Democratico: se Bruno, o chi per lui, vorrà candidarsi, dovrà passare per le primarie. Eventualità mal digerita da chi, invece, vorrebbe attuare una strada parallela, forse, per arrivare alla creazione di una coalizione allargata. Fatto sta che, a parte l’avviso del Pd, in queste ore, come detto, sta montando il malumore di alcune porzioni del centrosinistra che sostiene la Giunta. Non sono casuali, del resto, le assenze nell’ultimo Consiglio (a certificare l’assenza del numero legale) di Mario Nonne, Giampietro Moro e Alessandro Nasone. Non è chiaro cosa potrà accadere. Difficile che arrivi lo strappo finale per andare al voto (anticipato) già da questo maggio. Troppe le incertezze e poi il vento soffia verso tutt’altra parte (centrodestra soprattutto).
Una cosa è certa, mugugni e frizioni (presenti anche nel Partito dei Sardi di Tanchis) ci sono ed è possibile che saranno sempre più diffusi. In cosa sfoceranno non è (ancora) dato saperlo, di sicuro i maggiorenti, locali e turritani della compagine governativa, stanno osservando molto, molto da vicino i vari accadimenti e in particolare le azioni del sindaco. Ma, non è detto che, come accaduto in tutti questi mesi, Bruno ne esca ancora da vincitore e ottenga il via libera per condurre la partita anche per le prossime (imminenti o meno) elezioni comunali. Ad oggi, nonostante non ci siano i numeri (spesso) in Consiglio, a parte qualche protesta estemporanea, pare esserci una diffusa (nonchè particolare) volontà di andare avanti così. Anche se, la politica algherese ci ha abituato a tutto, vedremo.