ALGHERO – Ancora una volta ci troviamo davanti a delle ore che possono essere decisive per l’amministrazione. Una frase scritta e riscritta vista la precarietà, fin praticamente dall’inizio, della compagine a sostegno di Bruno. Nella serata di oggi ci sarà una nuova riunione di maggioranza. L’incontro, oltre ad affrontare gli ultime gravi episodi col terremoto giudiziario che ha travolto l’Amministrazione, sarà utile a verificare la disponibilità dell’Udc a fare un nuovo nome per sostituire Antonello Usai in Giunta.
Salvo sorprese, l’Unione di Centro non farà alcun nome. Prima c’è la necessità di confrontarsi col leader, oggi ovviamente provato per quanto accaduto, e poi forse potrebbe esserci la disponibilità di indicare un nuovo assessore. Oggi non ci sono le condizioni. E non solo politiche, anche umane. Infatti sta sempre più montando il malumore per il trattamento che avrebbe avuto Usai, messo subito da parte, a fronte della volontà, anomala, fuori dal comune e perfino, per alcuni, irrispettosa per la persona, oltre che per il leader politico che ha permesso a Bruno di diventare sindaco e al suo entourage di coprire (pro-tempore) dei “posti al sole”, di andare (a testa bassa) avanti. Senza neanche fare un pausa, ovvero delle dimissioni, poi revocabili. Niente, anche in questo caso, si è scelto di andare oltre i normali rapporti politici, oltre quelli personali.
Bruno pare che abbia minacciato le dimissioni se l’Udc entro stasera al massimo domattina non indica un nome per fare l’assessore e anche vice-sindaco. Possibile che lo faccia, ma oramai il dado è tratto (E tutto questo parte da chi era nato coi curricula per gli assessori). Se c’erano dei dubbi da parte degli alleati dello Scudo Crociato oramai sono svaniti. Del resto, giustamente, in questa fase era inconcepibile sostituire subito Usai, se non solo dopo una riunione plenaria del partito. Bruno, quasi certamente, andrà avanti. Oramai l’assurdo tragitto è più che mai disegnato. Neanche la “pagina più nera del Comune di Alghero” ha fatto, a quanto pare, ravvedere la guida della città facendogli cambiare rotta e provando a mettere la nave in salvo nel primo porto utile. Ma, in ultimissima analisi, non è detto che il benservito arrivi anche da altre porzioni della maggioranza (più a sinistra) che, se pur piuttosto silenti, non sarebbero più disposte a continuare in una simile condizione.
Nella foto la maggioranza
S.I.