ALGHERO – Mercoledì 15 luglio 2020 dalle 20.15 alle 21.30 nel giardino del Museo del Corallo (via XX Settembre, 8) sarà presentato il volume La Grande Guerra (1915-1918). Alghero. Un’intera città dentro il più atroce conflitto di ogni tempo, di Antonio Budruni, recentemente pubblicato da “Edicions de l’Alguer”. Durante la presentazione, organizzata in collaborazione con la Fondazione Alghero, sarà proiettato il video realizzato appositamente per illustrare i contenuti del volume. Alcuni attori algheresi leggono una selezione di brani tratti da documenti d’archivio: Emiliano Di Nolfo, Roberto Bilardi, Sergio Marrosu, il collettivo Les Bruixes (Maria Antonietta Caria, Amelia Corrias, Elisabetta Dettori), bambini e bambine (coordinati dal maestro Franco Cano) col montaggio di Massimiliano Caria, che illustra uno spaccato della vita cittadina.
Il lavoro di Budruni ha colmato una prima lacuna e diventa un punto di riferimento per le altre città e paesi che vogliano intraprendere studi in quella direzione. Alghero partiva comunque avvantaggiata, grazie al ricco materiale custodito nell’Archivio storico cittadino: una vera miniera di notizie, documenti (anche di importanza nazionale) che hanno consentito al prof. Antonio Budruni, di ricostruire la storia della città in quegli anni difficili. Il tema è stato oggetto di generale attenzione tra il 2015 e il 2018, nel centesimo anniversario di quello che fu definito il “più atroce conflitto di ogni tempo”. Un avvenimento terribile che ha coinvolto direttamente l’Europa e, indirettamente, tanti altri Stati e popolazioni al di fuori di essa.
Nella serata sarà presentata la pagina face book “Alghero – La Grande Guerra (1915-1918)” pensata come utile strumento per capire le cause e le conseguenze di quella guerra, dare spazio ai ricordi dei propri nonni o bisnonni coinvolti; condividere foto, cartoline, immagini, memorie, reperti e tutto ciò che può essere utile per non perdere la memoria collettiva di quella tragica esperienza. Se la storia è maestra di vita, bisogna conoscerla per capire e per evitare che un’altra guerra mondiale, la terza, sia quella che eliminerà gli esseri umani dalla faccia della terra.