ALGHERO – “Il bullismo e il cyberbullismo sono fenomeni sempre più frequenti e sono spie di un malessere sociale e di devianza giovanile che si manifesta soprattutto tra gli adolescenti. Il fenomeno del bullismo/cyberbullismo è caratterizzato da azioni prepotenti, violente e intimidatorie (molestie verbali, aggressioni fisiche, forme di persecuzione) e/o da comportamenti di esclusione sociale, perpetrati intenzionalmente e ripetutamente, da un singolo o da più persone, su una vittima, anche online (cyberbullismo). È espressione di scarsa tolleranza e non accettazione verso chi è diverso per etnia, per religione, per caratteristiche psicofisiche, per genere, per identità di genere, per orientamento sessuale e per particolari realtà familiari. Gli atti di bullismo e cyberbullismo sono rivolti spesso ai ragazzi più deboli, e possono sfociare in atti di violenza fisica e psicologica anche gravi, dei quali le vittime possono portare le conseguenze per molto tempo. Secondo i dati della Sorveglianza HBSC Italia 2018 e l’indagine Istat del 2019 “Indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo”, gli atti di bullismo subìti a scuola decrescono con l’età, in particolare la percentuale di soggetti che ha subìto prepotenze una o più volte al mese diminuisce al crescere dell’età passando dal 22,5% fra gli 10 e i 13 anni al 17,9% fra i 14 e i 17 anni. Ad Alghero ci sono stati diversi casi di bullismo che hanno portato i genitori preoccupati a denunciare questi eventi. La scuola da sola non può certamente risolvere questo problema è importante che anche l’amministrazione debba intervenire dando apporto e strumenti agli insegnanti.
Christian Mulas capogruppo Udc