CAGLIARI – L’on. Francesco Mura, interviene sugli attacchi rivolti alla Giunta Regionale ed in particolare all’indirizzo dell’Assessore della difesa dell’Ambiente, in merito al servizio di presidio e pattugliamento lungo le strade statali e provinciali, nell’ambito delle attività antincendio messe in campo per l’estate in corso, specificando che si conferma l’indubbia bontà degli obiettivi perseguiti con il provvedimento legislativo in questione, il quale è stato votato sia dalle forze di maggioranza che di opposizione presenti in Consiglio Regionale ivi compresi coloro che oggi cavalcano la polemica.
Dopo gli ultimi gravissimi incendi che hanno di recente devastato la Sardegna e in considerazione dell’elevato numero di incendi che statisticamente si innescano e prendono avvio lungo le strade, il Consiglio Regionale con l’art. 11, comma 8, della legge regionale 9 marzo 2022, n. 3, ha stabilito di rafforzare la capacità operativa delle strutture regionali per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi con l’attivazione di un presidio lungo le strade statali e provinciali maggiormente esposte. L’azione legislativa e quella dell’esecutivo non ha mai inteso di ledere o svilire in alcun modo il Sistema regionale antincendio già esistente bensì potenziare ed integrare i servizi di vigilanza con risorse aggiuntive da destinare allo specifico presidio delle strade statali e provinciali. La Giunta Regionale e l’Assessore Lampis si sono limitati a dare esecuzione a tali indicazioni contenute in una diposizione di legge che ha, peraltro, riscosso un importante apprezzamento pressoché unanime da parte di tutte le varie forze politiche che compongono l’aula.
Questo il commento dell’On. Francesco Mura al riguardo:
“Chiunque, rivestendo un ruolo politico nei vari livelli istituzionali e di governo in rappresentanza della Sardegna, pensa di poter speculare o farsi campagna elettorale, nel pieno della stagione antincendio, su una materia così delicata e sensibile come quella della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi estivi che ogni anno devastano la nostra meravigliosa Isola, commette un errore gravissimo da cui possono scaturire conseguenze non volute. Minare la coesione del sistema di Protezione civile regionale, che trova nel Volontariato le sue fondamenta più solide, è da persone incoscienti. Farlo poi nel momento di massimo pericolo ed allerta è un vero e proprio attentato all’incolumità delle persone oltre che al patrimonio boschivo ed ambientale della Sardegna. Un Fatto gravissimo che esula dalla normale dialettica politica e che rischia di avere conseguenze imprevedibili per la nostra Isola e di cui qualcuno rischia di dover essere chiamato domani a risponderne. La presenza capillare, in ogni angolo dell’Isola, del sistema di protezione civile che si basa su 122 Organizzazioni di volontariato, 4 Gruppi comunali e delle tante donne e degli uomini coraggiosamente impegnati ogni giorno ad indossare la divisa delle 150 Compagnie barracellari, per svolgere attività di prevenzione e di lotta attiva contro gli incendi boschivi, rurali e di interfaccia, rappresenta un punto di forza e di orgoglio che nessuno può permettersi di mettere a repentaglio solo per avere un po’ di visibilità che altrimenti non riesce ad avere. Si tratta di un’azione vile basata su polemiche sterili e ingannevoli orchestrate ad arte da chi, sprovvisto di credibilità ed autorevolezza nell’azione politica quotidiana, si lascia travolgere dalla propria ansia da prestazione che aumenta mano mano che si avvicina il momento elettorale per il rinnovo del Parlamento e della Regione. Ci sarà modo e tempo per incontrarsi e correggere eventuali criticità. Sono sicuro che attraverso il confronto franco ed il dialogo costruttivo sarà possibile condividere le azioni necessarie per soddisfare le aspettative dei diversi interlocutori ma ora siamo chiamati tutti alla responsabilità del ruolo che ricopriamo e non possiamo permetterci distrazioni o tantomeno contrapposizioni -nel bel mezzo della campagna antincendio in corso.