Campo boe, verso una risoluzione del Consiglio Comunale per rimodulare il progetto

ALGHERO – Un ordine del Giorno da presentare in Consiglio Comunale con il quale si impegna il Cda del Parco di Porto Conte a mettere in campo ogni azione possibile per rimodulare il progetto di realizzazione dei campi ormeggio nell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana. È questo l’esito dei lavori della Commissione Consiliare V svoltasi giovedì scorso, convocata dal Presidente Christian Mulas alla presenza del Vicesindaco Francesco Marinaro, del Presidente del Consiglio Comunale Beniamino Pirisi, del Presidente e del Direttore del Parco di Porto Conte, Emiliano Orrù e Mariano Mariani, delle associazioni ambientaliste, dei comitati e delle rappresentanze del settore della nautica da diporto. Su proposta del Presidente Mulas, in accordo con l’Amministrazione, l’ordine del giorno sarà presentato subito in Commissione per poi essere discusso nel prossimo Consiglio Comunale.

“Il progetto avviato dall’Azienda Speciale Parco di Porto Conte, con finanziamento PNRR, originariamente previsto con 125 punti di ormeggio e successivamente ridotto a 63 dopo la nota a seguito delle prescrizioni della Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) della Regione Sardegna – spiega il Presidente della Commissione Mulas – pur perseguendo finalità ambientali condivisibili, presenta ad oggi numerosi profili di criticità, evidenziati nel corso di un’analisi approfondita svolta anche in sede istituzionale. Chiederemo quindi al Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte di mettere in campo tutte le attività e verifiche necessarie che portino a una rimodulazione del progetto di posizionamento delle boe”. Il tema riguardante l’intera comunità ha fatto registrare unità di intenti chiare espresse da parte dell’Amministrazione nell’intervento del Vicesindaco Francesco Marinaro che chiede il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse e degli enti coinvolti ( Città Metropolitana, Servizio Demanio della Regione, Parco e Comune) “per rimodulare il progetto e giungere ad un equilibrato soddisfacimento delle aspettative di tutela degli habitat della posidonia, di quelle del settore della nautica, degli operatori economici coinvolti a vario titolo, delle imprese e delle famiglie che traggono il loro reddito dalle attività di supporto allo sviluppo del porto di Alghero”.