ALGHERO – Nonostante potesse sembrare già quasi tutto definito, era impossibile non attendersi delle sorprese. La politica, del resto è cosi. Ancora di più in un periodo “magmatico” come quello attuale. Ed è così che, mentre si svolgevano i tavoli locali del Centrodestra Sardista finalizzati ad arrivare ad una imminente formalizzazione dei candidati a sindaci, è arrivata la notizia non troppo non attesa: il Psd’Az ha abbandonato il tavolo. E non solo. Infatti paiono esserci problemi anche Fdi e Lega.
Non solo a Cagliari, dove la rottura si è aperta per la mancata candidatura di Gianni Chessa rispetto al nome di Alessandra Zedda, come emerso questa mattina, ma anche ad Alghero e Sassari. In tutte e tre le maggiori località dove si vota i primi di giugno, ad horas, i Quattro Mori “sono liberi di muoversi in autonomia” fanno sapere dai vertici del partito. Facile pensare che, se non dovesse ricostituirsi la frattura, il Psd’Az possa convergere col Centrosinistra oppure puntare anche ad una “terza via”.
Il comunicato ufficiale del Psd’Az. “Registriamo la riproposizione di dinamiche politiche inaccettabili e modi che, non soltanto offendono i valori della lealtà e della correttezza che da oltre un secolo ci appartengono come sardisti, ma che sono in spregio persino ai più elementari principi della buona educazione e ai modi che dovrebbero rappresentare il comune patrimonio di civili maniere e corrette forme di relazione sia pubblica che privata.
Alla nuova “grammatica sgrammaticata” del centrodestra sardo, nella riunione di Oristano, alcuni fautori della fallimentare scelta del candidato presidente alle ultime elezioni regionali, hanno aggiunto un paragrafo grottesco, e cioè quello che ha visto la delegazione dei Riformatori indicare, quale candidata della coalizione in contrapposizione al candidato proposto dal Psd’Az, l’onorevole Alessandra Zedda, appartenente alla Lega, un partito cioè diverso da quello dei Riformatori.
Al tutto si aggiunga la paradossale conclusione della riunione, con la quale si è deciso di affidare all’onorevole Michele Cossa (Riformatori) il compito di verificare la disponibilità alla candidatura della Zedda, in assenza (perché impegnate in un incontro bilaterale appositamente concordato) delle delegazioni del Psd’Az e della Lega.
Il tutto per meglio spiegare il clima e l’atteggiamento di autentica ostilità che i partiti del centrodestra continuano a riservare al Partito Sardo d’Azione.
La conseguenza politica è ovvia quanto scontata: il Psd’Az non parteciperà a nessuna delle riunioni della coalizione del centrodestra sardo e in attesa delle determinazioni che in proposito assumerà il congresso nazionale, demanda ai coordinamenti provinciali eventuali accordi di tipo strettamente elettorale al livello locale e senza vincolo di schieramento, in occasione delle imminenti elezioni amministrative”.