Caso agro: Lampis getti la spugna

ALGHERO – “Colti in fallo, gli ultras della Lampis ronzano come mosche impazzite sulla nuova gaffe scoperchiata, alla ricerca di un’improbabile soluzione per uscire dall’impasse, sparando motivazioni a casaccio”. Che non si potesse sopportare era noto, ma oramai siamo davanti ad una guerra mai vista. Poche volte, o forse mai, si erano viste porzioni importanti di Alghero legate a determinati territori “prendere di punta” un assessore. E, bisogna precisarlo, non per motivi politici. Anzi. Infatti tutti sanno che, almeno in linea di massima, l’agro è sempre stato più vicino alla “sinistra”. Ma questa zona della Riviera del Corallo giudica in maniera pessima l’operato di Natacha Lampis in una vicenda che oramai sta prendendo i contorni di una farsa. Tradotto: se la situazione è veramente così il sindaco dovrebbe prendere atto e ritirarle le deleghe oppure uscire pubblicamente e difenderla. Delle due l’una. Intanto continuano le bordate dai comitati Borgata di Maristella, Sa Segada – Tanca Farrà, Guardia Grande – Corea

“Siamo convinti che l’unico modo per dimostrare la loro buona fede sia quello di iniziare a portare a casa dei risultati concreti per l’agro. Di parole, questa volta addirittura copiate, nelle borgate siamo stanchi. Bisogna fare passi avanti e non indietro. Pertanto al lavoro sulle azioni e non sulle parole”. “La Lampis, che come un chirurgo specializzato dovrebbe avere le capacità di salvare un agro moribondo, non vada in sala operatoria con una camomilla in mano a spiegare placidamente al paziente come lo salverà, ma agisca concretamente, perché il paziente è in fin di vita, sanno tutti come salvarlo ma il bisturi lo ha in mano lei.

“Il documento di sintesi copiato di Mondorurale contiene moltissime considerazioni ben risapute per l’agro, a cosa servono quindi? A continuare a girare intorno ai problemi, perdendo mesi e anni, senza risolverli come accaduto sino a oggi? Servono forse a distogliere l’attenzione degli agricoltori sul PSR in arrivo, con Alghero fortemente penalizzata e in emergenza? E’ ora di piantarla di sottolineare i problemi, non servono fantasmagoriche proposte ma semplici azioni già ben evidenti. La Lampis ha avuto e sta perseverando nel tenere un atteggiamento che punta a dividere le persone in agro anziché unirle, entrando sin dal primo giorno di mandato in campagna elettorale. E i problemi che c’erano da risolvere sono tutti ancora lì, invariati”.

“Se la delega alle borgate è troppo onerosa per passare dalle parole ai fatti, se non è il suo campo e ha bisogno di anni per studiare l’acqua calda prima di agire, sia responsabile e getti la spugna, come accaduto per il problema dei tavolini in città. Non c’è più tempo da perdere. Siamo a un terzo del mandato e i risultati sono solo, purtroppo, chiacchiere. Questa volta pure copiate”.

Nella foto un incontro nell’agro

S.i.