Piantate 60 Anchusa Sardoa, evento del Parco di Porto Conte: tutela della specie a rischio | foto e video

ALGHERO – “Non rischiare l’estinzione! Aiuta l’Anchusa Sardoa a restare a Mugoni”. Si è svolto, giovedi mattina, l’evento che ha visto la messa a dimora delle giovani plantule di Anchusa Sardoa, specie minacciata di estinzione la cui totalità della popolazione mondiale risiede nel litorale di Mugoni.

“Un bellissima giornata all’insegna della collaborazione tra vari soggetti al fine di salvaguardare il nostro patrimonio naturalistico”, cosi il presidente Emiliano Orrù riguardo la mattina di ieri dedicata ad una specie di pianta erbacea a rischio estinzione. L’Anchusa Sardoa è un endemismo puntiforme della Sardegna. La totalità degli individui esistenti al mondo si trova solo nella baia delle Ninfe all’interno del Parco di Porto Conte dove trova il suo habitat nella porzione retrodunale della spiaggia.

Il 100% della popolazione mondiale di questa specie risiede in questo angolo del territorio protetto, ma, negli ultimi 15 anni, ha registrato un declino maggiore dell’80%. Ecco perché il Parco di Porto Conte è attivamente impegnato, insieme ai ricercatori dell’Università di Sassari e dell’UniCa – Università degli Studi di Cagliari, in un progetto di recupero dei semi e replicazione delle giovani plantule.

A causa della forte pressione turistica, del calpestio, la costruzione di infrastrutture turistiche sulla spiaggia e la rimozione della vegetazione, l’unica popolazione esistente si sta rapidamente riducendo. Da 1500 individui censiti nel 2008 si è passati a meno di 800 nel 2010, e quest’anno il numero si sarebbe ulteriormente ridotto.

Ieri, grazie alla collaborazione attiva degli studenti dell’Istituto Comprensivo 3 di Alghero (scuola secondaria di primo grado di Santa Maria La Palma), sono state messe a dimora una 60ina di “plantule” lungo il litorale di Mugoni, all’altezza dell’ingresso della “Stalla”. “Una attività di rinforzo dall’alto valore conservazionistico, ma anche un importante momento di riflessione sull’uso corretto del sistema spiaggia dove si assiste ad una fruizione sempre più impropria degli ambienti dunali”, ha commentato Orrù.

A coadiuvare le operazioni nelle attività di educazione ambientale il Ceas Porto Conte insieme al Prof. Emanuele Farris e ai colleghi di Cagliari e Sassari, docenti che da anni studiano e fanno ricerche sulle evoluzioni e presenze in Sardegna della Anchusa sardoa

Una intensa mattinata per i giovanissimi partecipanti, ma non solo: hanno preso parte all’evento, infatti, mettendo a dimora alcune “Anchusa sardoa” anche il Presidente e il Direttore del Parco, il Comandante dei Carabinieri Forestali, l’Agenzia Forestas, la Compagnia Barracellare Barracelli – Comune di Alghero, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Alghero.

Le attività si sono svolte nell’ambito Progetto P.O. FESR 2014-2020 – Azione 6.5.1 Azioni previste nei Prioritized Action Framework (PAF) e nei Piani di Gestione della Rete Natura 2000 – Adempimenti Convenzione di Ricerca scientifica finalizzata all’attuazione di interventi per la conservazione in-situ ed ex-situ delle specie vegetali maggiormente minacciate nel sistema dunale di Mugoni – Baia di Porto Conte (Silene corsica, Anchusa sardoa). L’evento, inoltre, è stato organizzato in collaborazione con la sezione sarda della Società Botanica Italiana.

Le parole del professore Emanuele Farris
https://www.youtube.com/watch?v=BOR353GD25k

“Non rischiare l’estinzione! Aiuta l’Anchusa Sardoa a restare a Mugoni”, evento del Parco di Porto Conte

ALGHERO – “Non rischiare l’estinzione! Aiuta l’Anchusa Sardoa a restare a Mugoni”. Questo il titolo dell’evento in programma giovedi prossimo 23 gennaio dalle 9.30 nella Spiaggia di Mugoni-La Stalla. Saranno coinvolte alcune scolaresche nella messa a dimora delle giovani plantule di Anchusa Sardoa, specie minacciata di estinzione la cui totalità della popolazione mondiale risiede nel litorale di Mugoni. Il Parco di Porto Conte prosegue la sua importante attività di tutela e conservazione di specie ed habitat prioritari introducendo anche buone pratiche di gestione dei litorali e salvaguardia degli habitat dunali.

Si chiama Anchusa Sardoa, vive sulle dune di Mugoni, la spiaggia della Baia di Porto Conte, all’interno del Parco naturale regionale di Porto Conte, dell’Area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana e della zona speciale di conservazione. Una piccola piantina dai fiorellini lilla parente stretta dell’Anchusa Crispa che invece soggiorna sulle dune di Cala Porticciolo, ma con una sola differenza sostanziale: il 100% della popolazione mondiale di Anchusa Sardoa risiede a Mugoni dove però ha avuto un declino maggiore dell’80% negli ultimi 15 anni. Ecco perché il Parco di Porto Conte è attivamente impegnato insieme ai ricercatori delle Università degli Studi di Sassari e Cagliari in primis i professori Emmanuele Farris e Gianluigi Bacchetta in un progetto ambizioso di recupero dei semi e replicazione delle giovani plantule.

Proprio giovedì prossimo (mattino dalle 9.30 alle 12.30) le plantule verranno messe a dimora lungo il litorale con la collaborazione di alcune scolaresche.

Un attività di rinforzo dall’alto valore conservazionistico, già peraltro svolta circa dieci anni fa quando venne sottoscritto un documento programmatico denominato “Una Carta per Mugoni: decalogo di impegni per il recupero, salvaguardia e valorizzazione del litorale, dell’area boscata e dell’area umida” da istituzioni e operatori balneari. Oggi grazie ad un progetto finanziato nell’ambito del P.O. FESR 2014-2020 – Azione 6.5.1 Azioni previste nei Prioritized Action Framework (PAF) e nei Piani di Gestione della Rete Natura 2000 si punta a rendere strutturale l’attività di rinforzo delle popolazioni di specie appartenenti agli habitat dunali quali: non solo l’Anchusa Sardoa, ma anche la Silene Corsica e Anchusa Crispa. L’evento di messa a dimora delle giovani plantule di Anchusa Sardoa vuole essere anche momento di riflessione sull’uso “balneare” corretto del sistema spiaggia dove si assiste ad un utilizzo sempre più improprio degli ambienti dunali.

All’evento di giovedì sono state invitate anche le istituzioni locali e regionali allo scopo di “fertilizzare le coscienze” e far comprendere meglio e direttamente sui luoghi cosa di dovrebbe e cosa non si dovrebbe fare sulle spiagge.

Nella foto Anchusa Sardoa

Crisi “piccola pesca”, soluzione fitora? Pensare a sussidi, rilancio mercati e “museo del mare” | video

ALGHERO – Fiocina, in italiano, fitora, in catalano-algherese. Uno strumento antico usato dai pescatori per catturare le varie prede. In particolare nella Riviera del Corallo. Lungo tutto il litorale, verso sud (da sotto i bastioni fino al costa lungo la strada di Bosa, puntando a nord, nella rada di Alghero e oltre fino al golfo di Porto Conte. Qui, da quasi 25 anni, è stata istituita l’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana con tutte le regola e restrizioni che ne derivano.

Mentre l’AMP, come giusto e normale che sia, funge da tutela per le varie specie marine, d’altra parte sussiste la questione dei pescatori che, soprattutto nei mesi invernali, si trovano costretti, viste le modeste dimensioni delle loro imbarcazioni, ad andare in specchi acquei maggiormente riparati da venti e mareggiate quali, ad esempio, la “baia delle ninfe”. Luogo, come detto, soggetto a estrema conservazione col fine opposto ovvero quello di ripopolapresidente della commissione ambiente Christian Mulas, “si tratta di un problema sociale per cui gli enti preposti, a partire dalla Regione, devono fare la loro parte considerando anche, nei mesi invernali, dei sussidi per chi, seppur autorizzato, si trova impossibilitato ad operare in mare”.

Altro discorso, come voluto indicare anche dal recente incontro da parte del presidente Pirisi e dal consigliere regionale Di Nolfo, dare risalto e non dimenticare il valore di attrezzi antichi per la pesca locale che, grazie a storici artigiani e professionisti dell’epoca, come il fabbro Francesco Idili che aveva la sua “officina” in via XX Settembre, ha trovato in passato grande diffusione. Certo, anche oggi, pescare con la “fitora” può garantire un determinato ristoro, ma è difficile che permetta a alle rispettive famiglie di poter arrivare a fine mese. Durante l’incontro, che ha visto il racconto del prof Budruni, alla presenza anche del presidente di Fondazione Porcu e del Parco Orrù, è emersa grande disponibilità.

Ma, dopo una serie pare interminabile di incontri, commissioni, consigli, riunioni, forse è meglio pensare a dei “ristori” per i pescatori, rilancio e cura dei mercati 8verificarne le gestioni) e progettare un “museo del mare” ad Alghero dove poter dare risalto agli archibugi, attrezzi e anche immagini e storie che questa categoria può (ancora) raccontare a tutti creano un ulteriore attrazione per il territorio che può avere ricadute anche nei confronti di chi, per i motivi noti, non può più fare il mestiere di pescatore come accadeva fino qualche decennio fa.

Le parole del presidente Pirisi da Algheronews a margine dell’incontro sulla piccola pesca a Lo Quarter.

Bar e ristoranti, controlli ad Alghero: nel mirino ecobox e suoli pubblici

ALGHERO – Prende corpo il progetto di efficientamento del Comando della Polizia Locale, attraverso una ridefinizione dei modelli organizzativi così da permettere una maggior efficacia nell’attività di controllo e di incremento della sicurezza a tutela dei cittadini e della proprietà comune. Con queste premesse la Polizia Locale sta intensificando le operazioni di verifica del rispetto delle norme regolamentari sui suoli pubblici, sulla tenuta degli ecobox, sul decoro urbano. Diverse le sanzioni elevate, a carico di pubblici esercizi del centro storico poiché malgrado le regole occupavano il suolo pubblico impedendo la fruibilità dello stesso ai cittadini. “Occupare il suolo pubblico in maniera difforme rispetto a quanto indicato nel titolo autorizzatorio – spiega il Comandante della Polizia Locale Salvatore Masala – costituisce una violazione all’art 20 del cds. In caso di reiterazione – avvisa – le si incorre nel rischio di sospensione del titolo e chiusura dell’esercizio”. Gli agenti del Comandante Masala stanno inoltre mettendo in atto tutta una serie di controlli sugli ecobox.

In particolare, viene ricordato ai concessionari l’osservanza degli articoli 7, 8 e 9 del regolamento, in ordine alle misure per assicurare la tutela igienico sanitaria in tutte le fasi delle gestione dell’ecobox, compresi i periodi in cui le attività chiudono per ferie. Al via, inoltre, una campagna di ripulitura delle vie cittadine i cui marciapiedi e i pali dell’illuminazione pubblica sono “addobbati” da biciclette abbandonate. Il fenomeno abbastanza frequente rappresenta in molti casi un segno di degrado evidente sul quale si interviene con azioni costanti ed efficaci. Ciò anche in relazione alle diverse segnalazioni e proposte pervenute nel corso dei rapporti con i quartieri cittadini, in ordine all’occupazione abusiva di suolo pubblico da parte di pubblici esercizi, esercizi di vicinato e relative a situazioni di disturbo alla quiete pubblica e di situazioni di spregio al decoro urbano per le quali l’Amministrazione intende intervenire con strumenti adeguati. L’Amministrazione ha per questo previsto l’adeguamento e aggiornamento del regolamento del Corpo di Polizia Locale e un nuovo regolamento di Polizia Urbana, che interviene sugli aspetti del decoro urbano e sul miglioramento della qualità della vita e del territorio.

Stintino: 3 tonnellate di rifiuti raccolti, il vento non ferma i volontari

STINTINO – Una giornata di forte vento di grecale e temperature rigide non ha fermato i 25 volontari che hanno partecipato, domenica 12 gennaio, con grande impegno a un’importante iniziativa di pulizia ambientale. A pochi chilometri da Pozzo San Nicola, in una località nota come “La curva dello straniero”, sono state raccolte ben 3 tonnellate di rifiuti, abbandonati nella macchia mediterranea da persone prive di senso civico.

Tra i rifiuti rinvenuti, il bilancio è impressionante: frigoriferi, cestelli di lavatrici, una mannaia, giocattoli, un aspirapolvere, pneumatici, pannelli di plastica, pezzi di motore, contenitori arrugginiti, vetro, plastica, cartone catramato e persino residui di lavori di muratura. Questo triste scenario di degrado ambientale ha trovato però una risposta forte e concreta grazie al coraggio, al cuore e all’altruismo dei partecipanti.

Un ringraziamento speciale ai volontari del nord Sardegna. L’evento ha visto la partecipazione di volontari provenienti da tutto il nord Sardegna, che non hanno esitato a sporcarsi le mani e ad immergersi nella macchia mediterranea per raccogliere i rifiuti più difficili da raggiungere.

Un grande ringraziamento va a Gianpiero Carcangiu, referente di La Maddalena, sempre presente con il suo gruppo di amici di Tempio, e a Daniela Dore, referente di Sassari, accompagnata da un affiatato team di volontari. Non sono mancati partecipanti da Sorso e La Corte, tutti uniti dalla stessa determinazione a proteggere il territorio.

Plastic Free: un impegno costante per l’ambiente. Questa iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Plastic Free Onlus, un’associazione impegnata nella salvaguardia dell’ambiente. L’evento a Stintino, coordinato dalla referente locale Marialuisa Vallebella, è solo una delle tante attività che Plastic Free porta avanti in tutta Italia per sensibilizzare le persone sul problema dell’inquinamento e per recuperare le aree naturali deturpate dai rifiuti.

Per ulteriori dettagli sull’iniziativa, puoi leggere il racconto completo sul diario ufficiale di Plastic Free: https://www.plasticfreeonlus.it/diario/salvata-una-tartaruga-e-rimosse-3-tonnellate-di-rifiuti-dai-volontari-plastic-free-a-stintino-ss

L’amministrazione comunale di Stintino ringrazia tutti i partecipanti per il loro impegno e invita la cittadinanza a riflettere sull’importanza di rispettare l’ambiente. I rifiuti abbandonati non solo danneggiano il paesaggio, ma rappresentano anche una grave minaccia per la fauna locale e per l’equilibrio dell’ecosistema.

La collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini è fondamentale per proteggere il nostro territorio e consegnare alle future generazioni una Sardegna più pulita e sostenibile.

Oasi ecologica a Guardia Grande, Pirisi “tuona” contro la gestione dei rifiuti

ALGHERO – “Sollecitato a più riprese da cittadini e associazioni di borgata circa la situazione non più sostenibile nell’oasi di utilizzo per il contenimento dei rifiuti nella borgata di Guardia Grande e visti i solleciti non evasi dalla struttura comunale all’ambiente, si chiede all’assessore competente Raniero Selva di verificare (in attesa del nuovo appalto di raccolta rifiuti) la strada già sperimentata in altre borgate dove è stata rimossa l’oasi ecologica e sostituita da contenitori di rifiuti a tempo e a giorni alterni ,soluzione che in attesa del porta a porta sta risolvendo in termini di raccolta di rifiuti, di decoro e di igiene pubblica la situazione , inoltre si chiede al presidente della commissione ambiente un incontro apposito per fare il punto della situazione per risolvere le criticità ancora presenti in città e nell’agro”, cosi il presidente del consiglio comunale Mimmo Pirisi.

Ciclocross a Maria Pia, “Nessun danno ambientale, autorizzazioni in regola e ripristino”

ALGHERO – “Sull’impatto ambientale e ripristino dei luoghi dopo il 4°Trofeo Maria Pia del 12 Gennaio 2025. La società Alghero Bike, organizzatrice dell’evento in argomento, ha allestito la manifestazione sportiva, peraltro autorizzata dagli organi preposti, nel rispetto dell’ambiente e dei luoghi, con il massimo rispetto delle essenze arboree presenti nell’area interessata senza che nessuna pianta venisse deturpata dal passaggio delle biciclette. Teniamo a sottolineare che il percorso è stato realizzato nella giornata di Sabato 11 ed è stato rimosso completamente nella mattinata del giorno della gara, Domenica 12, prima delle ore 13:00. Come dichiarato e specificato nel verbale di autorizzazione, la ASD si è impegnata al ripristino dei luoghi nei giorni successivi alla manifestazione.
Vorremmo dare rilievo al fatto che i percorsi sono stati realizzati nelle aree già soggette a calpestio da parte di podisti, passeggiatori ed animali vari da compagnia. Riteniamo comunque che le folle estive siano di gran lunga più impattanti di una gara ciclistica di ragazzi che percorrono detti sentieri per un paio d’ore per una volta all’anno”, cosi l’Asd Alghero Bike organizzatrice della manifestazione oggetto delle critiche di alcune associazioni ambientaliste.

“Considerato che le iniziative sportive siano sempre di lodevole valore e viste le considerazioni, giuste e precise, dei comitati, per i prossimi anni ci auguriamo una collaborazione volta alla tutela dell’ambiente, primo obiettivo di chi ha fatto uno sport come il ciclismo una passione ed un valore.
Come per ogni gara organizzata, Alghero Bike non solo si impegna a ripulire l’area coinvolta dall’evento, ma utilizza anche mezzi propri per ripristinare lo stato originario dei luoghi, garantendo il massimo rispetto per l’ambiente e il territorio. Qualora questo non fosse stato possibile immediatamente, sarà nostra cura provvedere nei giorni successivi”.

Nella foto il percorso del ciclocross nella pineta di Maria Pia

Ciclocross nella pineta di Maria Pia, “Quale coerenza c’è tra tutela e tali eventi sportivi?”

ALGHERO – “Il 4° Trofeo Maria Pia Ciclocross, tenutosi domenica 12 gennaio 2025, ha reso necessaria
la realizzazione di un circuito nella pineta storica di Maria Pia, con una fitta rete di sentieri
percorsi dagli atleti in gara.  Pur riconoscendo il valore sociale dello sport ed anche il valore ecologico di discipline sportive che generano emissioni prossime a zero, non possiamo tuttavia tacere in merito all’impatto ambientale che tale manifestazione ha generato sul sito in questione.
Si tratta di un sistema dunale ricco di biodiversità, ma con numerose criticità ambientali.
Da un lato infatti il sistema dunale di Maria Pia ospita più di 200 specie di piante
spontanee, oltre che la pineta storica sul versante interno, proprio dove è stato realizzato il
circuito per il trofeo di ciclocross. Tra questa ricca e variegata flora e fauna, spicca la più
grande popolazione urbana italiana della rara orchidea Gennaria diphylla, oltre a
numerose altre specie e alberi di grandi dimensioni di pino domestico (Pinus pinea) e
ginepro coccolone (Juniperus macrocarpa).
Da diversi anni e da più parti sono stati evidenziati numerosi fattori che stanno
minacciando non solo la biodiversità, ma anche il valore economico di questo sistema
dunale, tra le mete turistiche più gettonate non solo del litorale algherese, ma dell'intera
Sardegna. Erosione costiera, pulizia meccanizzata dell’arenile, eccessivo calpestio,
introduzione di specie aliene invasive, sono solo alcuni dei gravi problemi che
necessiterebbero un rapido e deciso intervento.
A questi, sul versante interno del sistema dunale, interessato dalla pineta, si aggiungono
un’eccessiva compattazione del suolo, la perdita di sostanza organica e fitopatologie che
causano la morte di numerosi pini.
In questo contesto, organizzare una manifestazione sportiva che insiste direttamente sugli
apparati radicali di alberi già provati da anni di siccità, calpestio e fitopatologie, ci è
sembrato poco opportuno. Ancora più se consideriamo che le piogge del giorno
precedente alla manifestazione sportiva hanno inumidito il suolo, favorendo quindi la sua
erosione ed asportazione da parte dei mezzi in gara.
Chiediamo quindi all’Amministrazione comunale di Alghero quale coerenza vi sia tra
l’autorizzazione e il patrocinio di questa manifestazione sportiva e l’impegno, più volte
dichiarato, di voler procedere ad una gestione sostenibile del sistema dunale di Maria Pia:
a noi pare che, data la situazione, nota a tutti, di grave deperimento della pineta e di grave
compromissione dei suoli forestali, la manifestazione di ciclocross del 12 gennaio non
avesse nessun requisito di sostenibilità.
Chiediamo ancora all'Amministrazione comunale ed in particolare all'Assessorato
all'Ambiente, se abbia contezza che la manifestazione di ciclocross si sia svolta su due
habitat comunitari prioritari, quindi tutelati dalla Direttiva UE Habitat (nr. 43 del 1992):
2250* ginepreto su sabbie e 2270* pineta su sabbie. Questo avrebbe suggerito di
effettuare una valutazione preliminare dei possibili impatti generati dall'evento sportivo sui
due habitat prioritari, perché anche se il sito non ricade all'interno della Rete Natura 2000,
può essere considerato area contermine (area buffer), dato che dista pochissimo dal
perimetro della Laguna del Calich.
Domandiamo anche se i componenti della Società sportiva organizzatrice ASD Alghero
Bike siano stati affiancati dai tecnici comunali o da esperti incaricati dal Comune per
realizzare il percorso, o abbiano agito da soli.
Infine chiediamo all'Amministrazione comunale chi provvederà al ripristino dello stato dei
luoghi. Se proprio queste manifestazioni, per scelta politica o per valutazione tecnica, non
possono non essere autorizzate, ha pensato l'Assessore al Demanio a fare versare una
cauzione agli organizzatori, e pretendere il ripristino dello stato dei luoghi a conclusione
della manifestazione, pena la non restituzione della cauzione?
Concludiamo prendendo atto che la manifestazione di ciclocross autorizzata e patrocinata
dal Comune di Alghero per il 12 gennaio 2025 ha evidenziato ancora una volta la grave

assenza in questa città di strumenti moderni e adeguati di governo del territorio, in
particolare l'assenza del PUC e degli strumenti ad esso collegati come, in questo caso, il
Piano del Verde. Esortiamo pertanto l'Amministrazione comunale a dotarsi quanto prima
dei suddetti piani, ai quali i firmatari del presente comunicato saranno ben lieti di apportare
il proprio contributo, soprattutto se saranno realizzati con spirito realmente partecipativo ed
inclusivo e con l'obiettivo di garantire la massima sostenibilità ambientale, sociale ed
economica al nostro territorio, per chi oggi ci vive e per le generazioni future”.

Sezione sarda della Società Botanica Italiana
Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco aps
Comitato Parco Nord Ovest Sardegna
Italia Nostra – Sezione Sassari
Earth Gardeners
SardegnAmbiente
LIPU Sardegna

Suoli pubblici e rifiuti, controlli degli ecobox ad Alghero

ALGHERO – Il percorso dell’Amministrazione prosegue verso il riassetto del regolamento dei suoli pubblici. Al vaglio ora la proposta di modifica, nello specifico all’articolo 11, oggetto di imminente sottoposizione al Consiglio comunale per la sua approvazione. Nelle more di approfondimento, definizione ed approvazione del regolamento, l’Amministrazione ha deciso di prorogare fino al 31 marzo 2025 tutte le concessioni di suolo pubblico a carattere permanente rilasciate nel 2024, in regola con i pagamenti dei canoni di concessione, con gli obblighi connessi alle premialità ottenute e con i pagamenti della TARI. Parallelamente, gli uffici del Servizio Ambiente e del Settore Demanio stanno provvedendo ad una ricognizione delle concessioni rilasciate per gli ecobox, oggetto di specifico regolamento e strettamente legate alle ripercussioni sul decoro urbano. In particolare, viene ricordato ai concessionari l’osservanza degli articoli 7, 8 e 9 del regolamento, in ordine alle misure per assicurare la tutela igienico sanitaria in tutte le fasi delle gestione dell’ecobox, compresi i periodi in cui le attività chiudono per ferie. Il rispetto delle norme regolamentari è in questi giorni oggetto di verifica in collaborazione con la Polizia Locale.

Fauna selvatica, 500mila euro ai comuni con maggiori incidenti

CAGLIARI – La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della difesa dell’ambiente, ha approvato nei giorni scorsi una delibera che destina 500.000 euro per avviare un progetto sperimentale nei Comuni che hanno registrato il maggior numero di incidenti legati alla presenza di cervi, specie nelle aree limitrofe a strade trafficate. Per ora, i territori coinvolti sono quelli di Pula, Arbus, Guspini, Laconi e Siliqua, dove il fenomeno si è rivelato particolarmente acuto.
La delibera costituisce un primo passo per affrontare un problema crescente, con l’obiettivo di estendere le soluzioni individuate anche ad altri territori, qualora se ne ravvisasse la necessità. Va sottolineato che i cervi sono una specie tutelata e che le misure di contenimento da adottare sono necessariamente differenti rispetto a quelle previste per altre specie selvatiche, come i cinghiali. Ogni intervento, quindi, deve rispettare le specificità ecologiche e normative legate alla protezione di questa specie, garantendo un equilibrio tra la tutela della fauna e la sicurezza pubblica. Il provvedimento mira a contrastare il crescente numero di incidenti causati dall’attraversamento improvviso dei cervi, fenomeno che sta destando forte preoccupazione tra i cittadini. Recentemente, infatti, si sono verificati numerosi episodi sulle strade sarde, come riportato anche dalla stampa locale. Anche nei giorni scorsi, sulla SS 195 nei pressi di Pula, si è verificato un incidente, il secondo in questo mese, che ha causato gravi danni ai veicoli coinvolti e aumentato il rischio per l’incolumità degli automobilisti.

La sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta per la Regione. L’incremento della popolazione di cervi nelle aree urbane e periurbane, in prossimità di arterie stradali molto trafficate, impone un intervento deciso e tempestivo. Grazie a questo finanziamento – spiega l’assessore Rosanna Laconi – i Comuni maggiormente esposti a questo problema, ovvero quelli che hanno registrato il maggior numero di fenomeni, potranno attivare azioni di prevenzione, come la messa in sicurezza delle strade, l’installazione di segnaletica dedicata e di barriere dissuasive, oltre ad avviare studi mirati per gestire in maniera equilibrata la coesistenza tra la fauna selvatica e le esigenze di sicurezza pubblica. Inoltre – assicura l’assessore – ai Comuni destinatari saranno garantite non solo le risorse necessarie, ma anche l’assistenza tecnica da parte della Regione per la progettazione e la realizzazione degli interventi, affinché possano essere attuati in tempi rapidi ed efficaci.

I fondi saranno ripartiti tra i Comuni sulla base della gravità del fenomeno e delle necessità specifiche dei territori. Un coordinamento sarà attivato presso l’assessorato dell’ambiente per il coinvolgimento di Forestas, Corpo Forestale, ISPRA e Comuni, per individuare le migliori e più efficaci azioni da intraprendere, anche in via sperimentale.
L’assessorato invita inoltre gli automobilisti a prestare massima attenzione sulle strade interessate, specialmente nelle ore serali, e a segnalare eventuali avvistamenti per contribuire a una maggiore sicurezza.