“Donne nell’ombra: figure di eccellenze nella storia e nella scienza”, evento all’UTE del Parco di Porto Conte

ALGHERO – “Donne nell’ombra: figure di eccellenze nella storia e nella scienza”, evento all’UTE organizzato dall’associazione Centro Guide Sardegna in collaborazione con ExplorAlghero col sostegno dell’Area Marina Protetta e Parco naturale regionale di Porto Conte.

“Donne nell’ombra: figure di eccellenze nella storia e nella scienza”, nuovo importante appuntamento per l’Azienda speciale Parco di Porto Conte. Venerdì 8 di Marzo l’UTE Alghero – Università delle Tre Età ospiterà un evento organizzato dall’associazione Centro Guide Sardegna in collaborazione con Exploralghero, patrocinato dal Parco naturale regionale di Porto Conte e dall’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Una conferenza in ambito archeologico, geologico e letterario il cui focus è la figura femminile: sarà dunque un prezioso momento di riflessione, che vedrà la donna protagonista dalla storia più antica ai tempi più recenti. Interverranno le archeologhe Valentina Leonelli e Gabriella Gasperetti, la scrittrice Alessandra Derriu e il geologo Luigi Sanciu. L’appuntamento è alle ore 16,30, presso la sede UTE in via Sassari 179. L’ingresso è libero.

Franca Valsecchi, ad Alghero il ricordo dell’illustre botanica

Sabato 9 marzo ad Alghero, dalle 16.30 nella sala conferenze del Quarter, sarà ricordata la Prof.ssa Franca Valsecchi (1931-2020), illustre botanica algherese scomparsa nel 2020. La sezione Sarda della Società Botanica Italiana, il Comune di Alghero, la Delegació de l’Alguer de l’Institut d’Estudis Catalans, l’Università di Sassari, l’Istituto Sardo di Scienze Lettere e Arti, con la Fondazione Alghero e insieme a numerose altre istituzioni, propongono una riflessione sulla Donna e la Scienziata, autrice di numerose pubblicazioni scientifiche di livello nazionale e internazionale. Il Comune di Alghero, in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, nell’ottica di voler promuovere iniziative atte a mantenere alto il ricordo delle conquiste sociali per i diritti delle donne e della loro emancipazione, vuole coinvolgere la cittadinanza nel ricordo di una donna esemplare quale è stata la Prof.ssa Franca Valsecchi, concittadina algherese e già Ordinaria di Botanica presso l’Università di Sassari.

E’ stata una grande donna dall’indiscusso valore scientifico, autrice di numerosissimi lavori in ambito botanico seguiti da riconoscimenti a livello accademico, sia locale che internazionale. La comunità scientifica riconosce da sempre l’alto valore delle sue ricerche, condotte sin dagli anni ’50 in modo indipendente e innovativo, tali da lasciare un corpus di pubblicazioni ancora attuale.
Numerosi i lavori dedicati alla flora e alla vegetazione del territorio di Alghero, soprattutto nella porzione settentrionale: Laguna del Calich, litorale di Maria Pia, area di Porto Conte, Punta Giglio e Capo Caccia, veri e propri territori d’elezione della Professoressa. Ma di assoluto valore internazionale sono anche e soprattutto le numerose monografie dedicate a generi e gruppi critici della flora italiana e mediterranea, che l’hanno portata a descrivere ben 17 specie vegetali nuove per la scienza, ancora valide, dei generi Anchusa, Astragalus, Dianthus, Genista, Scrophularia e Silene.

A due interventi introduttivi sulla vicenda biografica e sul percorso scientifico, proposti rispettivamente da Antonio Torre dell’Institut d’Estudis Catalans e Ignazio Camarda dell’Istituto Sardo di Scienze Lettere e Arti, seguiranno ampi spazi per contributi personali di alcuni minuti, per cui chi volesse intervenire è invitata/o a partecipare. Con la moderazione di Emmanuele Farris, botanico algherese dell’università di Sassari e coordinatore della sezione Sarda della Società Botanica Italiana, l’incontro vedrà l’intervento di diverse autorità che vorranno ricordare e omaggiare questa illustre cittadina algherese. Sarà presente il sindaco Mario Conoci e il presidente della commissione Ambiente Christian Mulas, che oltre a rimarcare l’alto valore del suo sconfinato studio, prezioso lascito per le future generazioni, ne sottolinea l’impegno ed il rigore che ha contraddistinto in vita la Prof.ssa Franca Valsecchi.

Abbandono selvaggio di rifiuti a Valvere, caccia al responsabile

ALGHERO – Nella giornata di sabato una cittadina algherese ha segnalato sul proprio profilo social un grosso abbandono di rifiuti ingombranti nella bretella stradale che da Valverde conduce a Sa Londra. L’Assessorato all’Ambiente ha raccolto subito la segnalazione, chiedendo l’intervento della Compagnia barracellare che, una volta recatasi subito sul posto con proprio personale, è risalita ad alcuni indizi che fanno ben sperare per l’individuazione del responsabile. Terminate le attività di verifica, l’amministrazione comunale provvederà a far rimuovere i rifiuti abbandonati.

L’abbandono di rifiuti è stato recentemente oggetto di un importante intervento normativo che lo ha reso un illecito penale. Il responsabile che verrà individuato quale autore dell’abbandono in questione verrà denunciato e dovrà corrispondere una cifra di 2.500 euro non rateizzabile (aumentata fino al doppio se si tratta di rifiuti pericolosi come frigoriferi, motori, tubi al neon, rifiuti contenenti amianto, etc.), se vorrà estinguere il reato senza subire un processo.

La Compagnia Barracellare di Alghero è impegnata quotidianamente su questo fronte, in stretta collaborazione con altri organi deputati al controllo. Anche quest’ultimo abbandono di rifiuti ha provocato sdegno e stupore sui social, soprattutto per il fatto che l’Ecocentro è aperto quasi giornalmente e considerando che gli ingombranti vengono ritirati anche sotto casa. Senza dimenticare le innumerevoli giornate “Desbarassa – ne tot” organizzate dall’amministrazione comunale.

Nella giornata di sabato una cittadina algherese ha segnalato sul proprio profilo social un grosso abbandono di rifiuti ingombranti nella bretella stradale che da Valverde conduce a Sa Londra. L’Assessorato all’Ambiente ha raccolto subito la segnalazione, chiedendo l’intervento della Compagnia barracellare che, una volta recatasi subito sul posto con proprio personale, è risalita ad alcuni indizi che fanno ben sperare per l’individuazione del responsabile. Terminate le attività di verifica, l’amministrazione comunale provvederà a far rimuovere i rifiuti abbandonati.

L’abbandono di rifiuti è stato recentemente oggetto di un importante intervento normativo che lo ha reso un illecito penale. Il responsabile che verrà individuato quale autore dell’abbandono in questione verrà denunciato e dovrà corrispondere una cifra di 2.500 euro non rateizzabile (aumentata fino al doppio se si tratta di rifiuti pericolosi come frigoriferi, motori, tubi al neon, rifiuti contenenti amianto, etc.), se vorrà estinguere il reato senza subire un processo.
La Compagnia Barracellare di Alghero è impegnata quotidianamente su questo fronte, in stretta collaborazione con altri organi deputati al controllo. Anche quest’ultimo abbandono di rifiuti ha provocato sdegno e stupore sui social, soprattutto per il fatto che l’Ecocentro è aperto quasi giornalmente e considerando che gli ingombranti vengono ritirati anche sotto casa. Senza dimenticare le innumerevoli giornate “Desbarassa – ne tot” organizzate dall’amministrazione comunale

Capovaccai nelle falesie di Capo Caccia, ecco perchè le scelgono

SASSARI – Sono la presenza della stazione di alimentazione supplementare e le condizioni climatiche favorevoli, soprattutto quando i venti provengono da Sud Ovest, Ovest o addirittura Nord Ovest, le principali ragioni che hanno favorito la colonizzazione spontanea di una coppia di Capovaccai nelle falesie di Capo Caccia, all’interno del Parco di Porto Conte. Tale colonizzazione è molto significativa, tanto più se si considera la stanzialità della coppia, che nel tempo ha dimostrato una certa sedentarietà tra le falesie del Nord Ovest Sardegna, e il fatto che non esista traccia documentale circa la presenza stabile in passato del Capovaccaio in Sardegna. Lo sostiene un articolo pubblicato di recente sulla rivista Ethology Ecology & Evolution. Il lavoro degli studiosi Davide De Rosa, Jacopo Cerri, Ilaria Fozzi, Marco Muzzeddu, Dionigi Secci e Fiammetta Berlinguer, autori dell’articolo, conferma ancora una volta l’importanza delle azioni attuate nell’ambito del progetto LIFE Safe for Vultures e destinate ad assicurare la sopravvivenza e il benessere a lungo termine del Grifone in Sardegna. In questo caso, il Grifone funge da specie ombrello visto che le azioni realizzate per la sua conservazione portano indirettamente benefici anche ad altre specie presenti nel suo areale.

Lo studio si basa sulle attività di monitoraggio condotte sul campo a partire dal 2019, quando si è registrato il primo insediamento e la prima nidificazione in Sardegna del Capovaccaio, alla quale in questi anni ne sono seguite altre. Il Capovaccaio è un avvoltoio di medie dimensioni, ritenuta la specie di uccello nidificante più minacciata in Italia, con solo 8-13 coppie nidificanti nel 2023 distribuite in tre Regioni del Sud Italia. Il carnaio centralizzato era stato realizzato dall’Agenzia Forestas in collaborazione con l’Università di Sassari e il Parco naturale regionale di Porto Conte nell’ambito del progetto LIFE Under Griffon Wings, di cui LIFE Safe for Vultures e i suoi partner – il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, che è il capofila, l’Agenzia Forestas, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, E-Distribuzione e la Vulture Conservation Foundation – si ripropone di estendere al resto dell’isola i risultati ottenuti nel Nord Ovest Sardegna. L’obiettivo era quello assicurare l’aumentato fabbisogno alimentare, generato dal ripopolamento del Grifone attraverso l’introduzione di individui provenienti dalla Spagna e da alcuni zoo europei.

L’analisi in loco, che è stata illustrata per la prima volta in occasione di un’importante conferenza internazionale che si è tenuta lo scorso novembre a Cáceres, in Spagna, ha permesso di monitorare il nido attraverso osservazioni dirette e l’utilizzo delle foto-trappole di cui è dotata la stazione di alimentazione. È stato così possibile datare intorno al 5 luglio 2019 la schiusa dell’uovo e verso il 21 settembre dello stesso anno il primo volo del giovane. Ne dà la conferma il fatto che i due Capovaccai adulti abbiano aumentato la frequentazione della stazione di alimentazione a ridosso di quelle date. «Questo studio segna un passo importante nella conservazione del Capovaccaio in Italia e fornisce elementi interessanti rispetto a questo caso di colonizzazione spontanea», osservano gli studiosi. «È importante soprattutto il fatto che l’attrattività dell’habitat per gli uccelli necrofagi è legata alle attività del progetto LIFE, oltre che allo stato di protezione assicurato dal Parco di Porto Conte per ridurre il disturbo – proseguono – questo consentirà di indirizzare al meglio i futuri sforzi di conservazione, che saranno accompagnati dal monitoraggio continuo e dalle analisi genetiche per valutare l’origine degli individui».

Parco di Porto Conte e Amp Capo Caccia Isola Piana promuovono “M’Illumino di meno”: iniziative

ALGHERO – Giunta alla sua XX edizione, la campagna è ormai un appuntamento fisso nei nostri calendari: il Parlamento italiano, infatti, ha istituito la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili per venerdì 16 Febbraio. “No borders” è lo slogan di quest’anno: senza confini, guarda lontano. Un invito non soltanto a spegnere simbolicamente le luci non indispensabili, ma anche a cercare alleanze internazionali nella propria adesione.

Il Parco di Porto Conte e l’Amp Capo Caccia Isola Piana aderiscono spegnendo le luci e riducendo il consumo energetico, ma soprattutto coinvolgendo i visitatori del nostro EcoMuseo, perché aria, mari, montagne e foreste non hanno confini e vanno difesi con un cambiamento che deve essere globale. In particolare, nella giornata di Venerdì, presso il Mase, e di Sabato 17 e Domenica 18 presso Casa Gioiosa, Prigionette, Mase e Maps verranno sensibilizzati sulle buone pratiche per il risparmio energetico con un’iniziativa in collaborazione con Beghelli ed Elcom, che omaggeranno di una lampadina a Led i primi 15 visitatori di ogni giornata.

Intanto ecco gli orari per visitare, durante tutto il mese di febbraio, gli attrattori dell’EcoMuseo di Porto Conte, Oasi Faunistica Le Prigionette: sabato e domenica, dalle 9 alle 16; Aree Museali di Casa Gioiosa: sabato e domenica, dalle 10 alle 16; Villa Romana di Sant’Imbenia: sabato e domenica, dalle ore 9.30 alle 16; Mase – Museo Antoine De Saint-Exupéry dal Venerdì alla Domenica, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 15 alle 17.30 e inoltre il Maps Museo Ambientale di Punta Giglio – Sardegna è visitabile tutti giorni, infine si ricorda che per la visita al Maps, compresi i sentieri naturalistici, e per usufruire dei servizi del punto ristoro “Rifugio di mare” è sempre necessario essere muniti del ticket dell’Ecomuseo (esclusi i residenti Alghero che usufruiscono dell’ingresso libero) o dell’Alghero Ticket. La biglietteria all’ingresso del sito è aperta il sabato e la domenica dalle ore 9.30 alle 17.30, quando la biglietteria è chiusa è possibile acquistare il biglietto presso la cassa del punto ristoro Rifugio di Mare.

Tutela ambientale, nuovo impianto di fitodepurazione del Parco di Porto Conte: parla Grossi |video

ALGHERO – Un moderno impianto di fitodepurazione sta per essere ultimato a bocca del depuratore di Santa Maria la Palma. Servirà a migliorare la qualità delle acque in uscita dall’impianto. Costo dell’intervento 500mila euro. L’opera una volta conclusa sarà consegnata al gestore Abbanoa.

Migliorare le acque in uscita dal depuratore di Santa Maria la Palma contribuendo ad abbassare i livelli di nitrati e fosfati e di conseguenza ridurre tali apporti di nutrienti nella laguna del Calich. Questo l’obbiettivo primario alla base della realizzazione di un moderno impianto di fitodepurazione in corso d’opera e messo a punto dal Parco naturale regionale di Porto Conte. L’opera pubblica del costo di poco più di 500mila euro è stata finanziata dal fondo di sviluppo e coesione nell’ambito della programmazione territoriale della rete metropolitana del Nord Sardegna. Nei giorni scorsi sopralluogo in cantiere del consigliere Adriano Grossi che ha avuto modo di parlare con il direttore dei lavori e progettista ing. Alessandro Idda della Ip Ingegneria srl di Sassari sullo stato di avanzamento dei lavori appaltati alla S.P.E.A. Srl di Roma.

L’opera prevede appunto la realizzazione di un impianto di fitodepurazione che si sostanzia in una vasca dotata di un letto di zoolite (silicati cristallini ) materiale altamente filtrante sulla quale vengono piantumate piante acquatiche del genere Phragmites che presentano anch’esse particolari caratteristiche filtranti grazie alla simbiosi che si crea tra queste piante e i batteri aerobi che vivono nelle loro radici. Il progetto rientra tra quelli inseriti nel contratto di laguna predisposto dal Comune di Alghero e nel quale ogni amministrazione aveva assunto degli impegni precisi in ordine al miglioramento delle acque della laguna del Calich.

“Siamo tra i pochi enti che stiamo mantenendo fede agli impegni assunti all’interno del contratto di laguna – spiega il consigliere del direttivo e vice-presidente del Parco di Porto Conte Adriano Grossi – i tre interventi che avevamo a suo tempo inserito sono in fase di ultimazione e l’impianto di fitodepurazione è uno dei questi. Gli altri due ossia la realizzazione di percorsi di fruizione ciclabili verso la laguna è in fase di ultimazione mentre il sistema di monitoraggio dei parametri chimico –fisici delle acque della laguna è già attivo. E a breve procederemo anche con la prima sperimentazione di ossigenazione del primo strato del fondo della laguna con l’utilizzo di particolari attrezzature montate a bordo di un barchino acquistato proprio per questa attività”.

Piano contenimento cinghiali, incontro: attività fino a maggio. Richiesta fondi a Regione e Comune

ALGHERO – Andranno avanti fino a maggio come previsto dal nuovo piano di contenimento provinciale 2023-2025 gli abbattimenti di cinghiali nell’area Parco e nella zona contigua. Le operazioni che prevedono il coinvolgimento di una quarantina di coadiutori sono iniziate nel mese di dicembre scorso e sono coordinate dal Parco di Porto Conte e dall’ispettorato ripartimentale di Sassari del Corpo Forestale e V.a. della Sardegna. Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione alla presenza dei rappresentanti delle due associazioni coadiutori, della Provincia di Sassari coordinata dal consigliere del Direttivo del Parco di Porto Conte Adriano Grossi nella quale si è ragionato sulla novità di introdurre sperimentalmente nelle aree più critiche alcune giornate di abbattimenti con la classica “battuta”. Modalità questa attuabile in deroga se adeguatamente motivata. Pertanto sarà ora il Parco di Porto Conte a formulare istanza per ottenere la possibilità di introdurre questa ulteriore modalità di intervento allo scopo di aumentare i numeri di capi abbattuti e ridurre sensibilmente gli impatti sui terreni agricoli di prossimità e sulle arterie stradali.

Rimane sullo sfondo la questione, mai del tutto risolta, sui rimborsi spese per il servizio svolto dai coadiutori che anche se portano a casa i capi abbattuti recriminano i costi legati al carburante per le attività di foraggiamento, i costi aumentati del munizionamento e le attrezzature utilizzate, nonché il tempo messo a disposizione. Urge dunque il reperimento di fondi adeguati per un’attività che al di là dei risultati si può considerare “apripista” in Sardegna.

“Il Parco di Porto Conte infatti, insieme alla Provincia di Sassari operano nel territorio di competenza con piani di contenimento dal 2008- spiega il vice-presidente del Parco Grossi – e sebbene i numeri possano deludere gli agricoltori o gli automobilisti che impattano sui cinghiali a cui sembrano sempre tantissimi i cinghiali, le recenti statistiche sugli incidenti stradali e sulla base anche delle testimonianze dei coadiutori direttamente impegnati la densità degli animali non è più quella di un decennio fa. Certo è che l’attività va comunque svolta e in maniera intensiva per contenere la specie che ovviamente non potrà mai essere eradicata. Ed è altrettanto vero che la Regione, e contestualmente anche il Comune di Alghero, deve comprendere che la piaga dei danni alle persone e alle colture causata dai cinghiali deve essere affrontata anche sul fronte degli investimenti finanziari. Non può essere gestita solo affidandosi alla buona volontà dei coadiutori volontari”.

Riciclo rifiuti, anche Alghero avrà gli “eco lego”

ALGHERO – Saranno collocate in alcuni parchi urbani della città di Alghero le prime panchine, fioriere e blocchi dissuasori “tipo-lego”, realizzati grazie al riciclo delle terre di spazzamento raccolte dal servizio di igiene urbana nel territorio comunale. Si tratta di un primo esempio di riutilizzo di materiali che fino a poco tempo fa erano destinati in discarica e che invece, grazie al trattamento in impianti specializzati, oggi possono diventare materia prima per la realizzazione di oggetti, come le panchine per l’arredo urbano. Ogni mese ad Alghero, l’attività di spazzamento porta alla raccolta di circa 60 tonnellate di materiale: polvere, terriccio, fango, ghiaietto, sabbia, frammenti di carta e plastica, fogliame e ramaglie.

Il settore Ambiente ha sottratto questi materiali dal conferimento in discarica inviandoli, attraverso la società di gestione del servizio, all’impianto Ecocentro Sardegna, specializzato nel recupero e nel trattamento di scarti. Le terre di spazzamento della città di Alghero sono così entrate a pieno titolo nel computo in positivo della raccolta differenziata: Una scelta determinante per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dettati dall’Unione Europea. Oggi Alghero ha superato stabilmente la percentuale del 70 per cento di raccolta differenziata con un 72,3% nel solo primo mese di gennaio 2024.

Il trattamento delle terre avviene in diverse fasi, dal lavaggio per l’eliminazione degli inquinanti, al setaccio, alla separazione delle diverse frazioni recuperabili (pietre, sabbia, metalli, rifiuti organici). Una scelta ancor più lungimirante se si pensa che l’impianto in fase di realizzazione ad Alghero presso l’area Industriale di San Marco, che arriva dopo un accordo di programma del 2020 tra Comune di Alghero, Provincia di Sassari e Consorzio Industriale e un bando PNRR centrato per un valore di oltre 5 milioni di euro, oltre ad essere in grado di trattare le foglie di posidonia spiaggiata, sarà anche in grado di trattare le terre di spazzamento e quindi di porsi quale sicuro punto di riferimento per l’economia circolare di tutto il territorio del Nord Sardegna. Un risultato straordinario che ha visto protagonista negli ultimi anni l’Amministrazione Comunale di Alghero col settore Ambiente in prima linea.

“Punta Giglio, Mariani pare non conoscere l’iter autorizzativo”

ALGHERO – “Assumersi la responsabilità delle proprie azioni, agire con onestà e trasparenza sono princìpi cardine per il Movimento 5 Stelle. Li mettiamo in pratica costantemente, nonostante le critiche di chi sostiene il contrario. Ad esempio, il direttore del Parco di Porto Conte nelle sue risposte a mezzo stampa sembra non conoscere l’iter autorizzativo per la trasformazione degli edifici storici nell’area di Punta Giglio, altrimenti cadrebbe in una vistosa contraddizione.

La verità può solo giovare a tutti, anche quando porta alla luce realtà spiacevoli. Nulla di quanto abbiamo affermato sulle strutture di Punta Giglio è falso, come dimostrano gli atti. Possiamo definire ‘fumo negli occhi’ l’ecomuseo di Punta Giglio: l’unico ambiente agibile è la casermetta trasformata in bar-ristorante con annesso alberghetto, che promette soggiorni romantici a Capodanno, San Valentino e Pasqua.

Le parti più interessanti di questo complesso, che ci riempiono d’orgoglio, sono chiuse non per mancanza di fondi per l’allestimento, ma perché la destinazione d’uso è cambiata con la variante approvata nella conferenza dei servizi dell’agosto 2021. Il bunker pare diventato una cantina per i vini, mentre gli edifici di sussistenza ospitano sedute di yoga. L’ecomuseo del Parco di Porto Conte è stato svilito, utilizzandolo per fini estranei alla sua funzione museale e testimoniale del passato bellico.

È assurdo che questa operazione di facciata abbia un costo, richiedendo il pagamento di un biglietto d’ingresso per visitare un museo inesistente. Nel 2022 gli incassi hanno superato i 70.000 euro e il 46% è andato alla cooperativa concessionaria degli immobili storici; nel 2023 il Parco ha incassato più di 80.000 euro e il 44% è finito nelle casse dello stesso concessionario.
Al cittadino sorgono alcuni dubbi legittimi:

A chi appartiene il complesso di Punta Giglio? È gestito a mezzadria tra Parco e privato? Se sul biglietto d’ingresso c’è l’intestazione del Parco, perché la gestione degli incassi non è diretta, o quantomeno affidata tramite bando pubblico? Inoltre, se la manutenzione dei sentieri spetta al Parco, di quali oneri si fa carico il concessionario, che incassa quasi la metà delle entrate?”

Maria Antonietta Alives, 5 Stelle

Membro dell’assemblea del Parco e Capogruppo M5S in Consiglio comunale

Parco di Porto Conte, la nuova pista ciclabile a breve vedrà la luce: sopralluogo

ALGHERO – Continua la ricognizione delle diverse e rilevanti opere che sta realizzando il Parco di Porto Conte. Nei scorsi giorni tappa nella pista ciclabile che collega l’area di Maria Pia col Calich da parte del vice-presidente Adriano Grossi, accompagnato dai tecnici del Parco e i progettisti.

Manca poco e un’altra importante opera realizzata dal Parco di Porto Conte vedrà la luce. Restano solo alcuni interventi di completamento minori e il tracciato che finalmente metterà in comunicazione la pista ciclabile di viale Primo Maggio ( fronte ospedale Marino) e la pista di viale Burruni sarà finito e pronto ad essere utilizzato.
“Grazie a questo intervento – commenta il presidente del Parco di Porto Conte Raimondo Tilloca e i componenti del direttivo Adriano Grossi e Lina Bardino – si potrà raggiungere dalla città, percorrendo la pista ciclabile cittadina, il primo avamposto della nostra area protetta cioè la laguna del Calich che già da tempo offre luoghi di interessante svago e godimento delle bellezze naturalistiche di questa importante area umida all’ingresso della città e qualificata dall’Unione Europea come zona di protezione speciale ai sensi della Direttiva Uccelli – e chiude – continuano dunque le attività e progettualità utili a far cresce il Parco di Porto Conte con una chiara idea di sviluppo coniugata alla tutela ambientale e alla fruizione turistica del territorio”.
Ad eseguire i lavori, è la società CLM di Orosei che ha partecipato al progetto denominato: “Completamento dei percorsi di fruizione dell’Area Umida del Calich”. Si tratta di un intervento a valere su fondi FSC (Fondo di sviluppo e coesione) nell’ambito della programmazione territoriale della rete metropolitana del Nord Sardegna per un importo complessivo di poco meno di 440 mila euro nell’ambito del più articolato progetto di sviluppo territoriale della rete metropolitana del nord Sardegna.

Realizzata anche una piccola area di sosta sempre su viale Burruni, nei pressi dell’accesso secondario del Palacongressi, funzionale alla fruizione dei sentieri naturali lungo la sponda del Calich e un collegamento sempre attraverso un sentiero interno ciclo-pedonale verso la litoranea per Fertilia. Previsto un attraversamento lungo la SS 127BIS che una volta autorizzato da ANAS consentirà di mettere in comunicazione pista che corre sul lato dell’arteria fronte pineta Arenosu con il lato opposto garantendo l’attraversamento in sicurezza per raggiungerlo utilizzando la viabilità rurale la spiaggia delle Bombarde e ancora il complesso forestale di Punta Giglio e “Torre Nuova” dove è ospitato il museo alla memoria dell’aviatore Antoine De Saint-Exupery e il complesso forestale di Punta Giglio. La realizzazione dell’intero progetto è stata curata dalla RTP composta dagli architetti Benedetta Tiloca, Martina Mugoni e ing. Roberto Cristiani.