Granchio Blu, da problema a risorsa: “Ma occorre fare in fretta” | video

ALGHERO – “Da problema a risorsa”. Ora sono tutti concordi: il “Granchio blu” può, anzi deve, approdare nelle nostre tavole. Anche in maniera massiccia. Questo, del resto, è l’unico metodo per arginarne la diffusione. Lo dicono tutti. Salvo trovarsi nel bel mezzo dell’estate in corso ad essere travolti dalla questione. Ma tant’è. Forse, non ci era resi conto della sua voracità o meglio non era ancora così diffuso come in altre parti d’Italia.

Di fatto, come fatto emergere, in maniera lodevole, da parte del presidente della Commissione Ambiente del Comune di Alghero, Christian Mulas, non si può più tergiversare. “Bisogna intervenire subito, prima che sia troppo tardi sia per il Calich che per gli operatori della pesca locale che vedono la laguna e anche il mare svuotarsi di alcune specie che sono nel menù di questo vorace carapace”, commenta il capogruppo dell’Udc.

Sulla stessa lunghezza d’onda gli altri commissari e soprattutto i pescatori e ancora di più i docenti dell’Università di Sassari giunti ieri per partecipare alla riunione della Commissione. “Non c’è altra via d’uscita che un’immediata pesca intensiva e la conseguente commercializzazione”. Magari, come emerso ieri, anche tramite la realizzazione di una sagra. Del resto, come diffuso sui media nazionali, si tratta di un piatto prelibato. E dunque, c’è poco da perdere tempo, va trasformato da problema in risorsa. Tra l’altro questo tema, come riportato ieri dal dott. Sergio Ortu, del Parco di Porto Conte, nei prossimi giorni si riunirà il Comitato Pesca Regionale con al centro proprio questo tema che, come organismo scientifico, è monitorato da tempo anche da Casa Gioiosa.

Granchio blu, Calich a rischio: “La Regione intervenga immediatamente”

ALGJERO – “L’emergenza granchio blu richiede una risposta immediata, anche da parte della Regione, a tutela del comparto dell’acquacoltura. I danni che i pescatori stanno rilevando maggiormente sono quelli alle attrezzature. Questa specie distrugge infatti le reti e le nasse di piccole dimensioni, così come sottolineato anche dagli operatori che abbiamo avuto modo di incontrare nel sopralluogo tenutosi oggi presso la laguna del Calich”, cosi il capogruppo dei Riformatori Alberto Bamonti.

“È stato importante ascoltare i pescatori anche per rendersi conto di persona dei gravi danni che il granchio blu sta provocando all’economia ittica locale. Senza dimenticare l’impatto devastante che ha sull’ecosistema marino, minacciando la sopravvivenza di molluschi e crostacei. Riteniamo dunque che non sia sbagliato quanto chiesto, ad esempio, dal presidente della Regione Veneto che ha invocato lo stato di emergenza.

La popolazione dei granchi blu, infatti, è cresciuta in modo molto preoccupante soprattutto negli ultimi due anni, colonizzando in maniera elettiva quasi tutti gli ambienti lagunari gestiti da Consorzi e non e compromettendo l’economia locale. Auspichiamo che anche la Regione Sardegna faccia sentire forte la sua voce al Governo per scongiurare quella che potrebbe diventare una catastrofe”.

Salvato un giovane esemplare di grifone nato in Sardegna:

ALGHERO – Un giovane esemplare di grifone nato in Sardegna è stato recuperato nei giorni scorsi dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna. Gli uomini di stanza alla base navale di Alghero, impegnati nelle consuete attività di presidio della zona, l’hanno individuato mentre si muoveva con difficoltà nelle acque dell’Area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana, in un punto vicino alle falesie del Parco naturale regionale di Porto Conte in cui i grifoni sono di casa da sempre. Il personale della Forestale ha poi affidato il giovane grifone all’equipe coordinata dal veterinario Marco Muzzeddu, operante all’interno del Centro di recupero della fauna selvatica dell’Agenzia Forestas, a Bonassai, nel territorio comunale di Sassari. Qui gli operatori metteranno in atto i protocolli terapeutici per permettere il successivo rilascio del grifone in natura dopo un periodo di recupero. Inoltre, grazie ad una convenzione tra il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, verranno effettuate analisi di laboratorio volte non solo agli accertamenti diagnostici ma anche a raccogliere informazioni sull’ambiente in cui il grifone vive attraverso la determinazione nel sangue dei livelli di metalli pesanti e di residui di farmaci veterinari.

Tutti i dati acquisiti nel percorso di recupero verranno raccolti e caricati in una piattaforma condivisa con il servizio tutela della natura dell’Assessorato all’Ambiente secondo quanto recentemente approvato dalla sua direzione generale. La stesura e l’approvazione del protocollo di recupero e della successiva gestione dei dati generati è stata promossa dall’Agenzia Forestas e dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna nell’ambito del progetto LIFE Safe for Vultures, di cui è capofila il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari e di cui sono partner anche E-Distribuzione e Vulture Conservation Foundation, che punta ad assicurare la sopravvivenza a lungo termine della popolazione di grifoni nell’isola attraverso la rimozione delle principali minacce.

La piattaforma condivisa consentirà il monitoraggio continuo e puntuale dei dati di mortalità della specie e verrà aggiornata costantemente da Forestas attraverso i Centri di recupero della fauna, ai quali a partire dal 1986, con l’avvio delle attività veterinarie presso il Centro di Allevamento e Recupero di Fauna Selvatica di Bonassai, vengono conferiti grifoni in difficoltà grazie all’attività di presidio del territorio del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, senza la quale non sarebbero perseguibili gli obiettivi scientifici e ambientali del protocollo. Così codificata, l’attività del Corpo Forestale e di Forestas, in sinergia con l’attività di supporto scientifico e di analisi dell’Università di Sassari e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, consentirà per ogni grifone trovato morto o in difficoltà la generazione di importanti informazioni non solo sullo stato di salute e benessere della popolazione ma anche dell’ambiente in cui vive. La buona pratica messa in campo in questa specie potrà poi successivamente essere replicata per altre specie di elevato valore conservazionistico presenti in Sardegna, permettendo grazie alla base conoscitiva generata, una gestione della loro conservazione e risoluzione delle minacce basate sui dati e sulla conoscenza.

Invasione “Granchio blu”, l’emergenza in Commissione: urgono interventi

ALGHERO – “Ancora una volta una commissione di grande rilevanza e utile per la comunità algherese e per l’intero territorio. Infatti, quella convocata oggi dal presidente della commissione consiliare Ambiente Christian Mulas, dedicata alla questione del “Granchio blu killer” ha visto degli interventi scientifici e suggerimenti dei vari commissari finalizzati a trovare delle soluzioni per arginare un problema che forse si sarebbe dovuto affrontare già da qualche tempo, ma che è certamente esploso negli ultimi mesi con un oggettiva invasione dei nostri mari compresa la laguna del Calich. Per questo è stato prezioso il contributo della rappresentanza dei pescatori nella persona del sig. Caneo che insieme ai rappresentanti dell’Università hanno aiutato la commissione a comprendere meglio il fenomeno e sopratutto a fare sintesi sui prossimi passi da compiere per evitare dei danni devastanti per il nostro ecosistema e soprattutto per il comparto commerciale ed economico della pesca. Infatti è emerso che questo crostaceo è un vero killer, è vorace e per cibarsi sta distruggendo già numerose specie tra cui cozze, vongole e ostriche. Alla presenza anche del parco col dottor Sergio Ortu, si è deciso di compiere una prossima commissione in loco per fare delle verifiche, anche scientifiche, alla presenza sempre degli esperti dell’università e per attivare subito la richiesta di interventi da parte degli Enti sovraordinati e partire dalla Regione Sardegna”.

Christian Mulas, presidente della commissione ambiente

Incendi, vertice della Protezione Civile con Porcu: “30% in meno dei roghi”

CAGLIARI – “La visita del Capo Dipartimento nazionale della Protezione civile è un appuntamento molto importante e con lui abbiamo fatto il punto sulla ‘Campagna Antincendi boschivi 2023’ e, più in generale, sull’intera attività di protezione civile che viene svolta durante l’anno in Sardegna”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, in occasione della visita in Sardegna di Fabrizio Curcio, che, dopo un incontro nella Sala operativa unificata permanente (Soup), ha partecipato ad una riunione, nella sede cagliaritana della Direzione regionale, sulla Campagna Antincendio in corso di svolgimento, insieme ai vertici della Protezione civile regionale, dell’agenzia Forestas, del Corpo forestale e del mondo del volontariato. Coi dati aggiornati al 16 agosto, nel 2023 si registra il 30% in meno degli eventi incendiari rispetto alla media degli ultimi 10 anni (1.363 contro 1.935; nel 2021 furono 1.869 e 1.693 nel 2022); -46% di superficie boschiva e -40% di non boschiva.
Spazio anche all’iniziativa “Anche io sono la protezione civile”: il campo scuola si è svolto a Uras, Isili, Serdiana, Gavoi, Valledoria e Orosei, è in corso di svolgimento ad Assemini e dal 21 al 18 agosto sarà a Serrenti; oltre che ad alcuni gemellaggi con le associazioni di altre Regioni: Associazione nazionale alpini (Ana); Vigilanza antincendi boschivi (Vab) nazionale; colonna mobile della Regione Lombardia (composta da Ana e gruppi comunali di Botticino, Mazzano e Valcamonica).
La riunione odierna con Curcio, già programmata da tempo, si inserisce nell’ambito di un’attività iniziata già a febbraio e proseguita nei mesi successivi, con la partecipazione dell’Assessore e delle strutture amministrative della Regione ai diversi momenti di pianificazione e confronto promossi dal Dipartimento, alla presenza anche del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.
“L’incontro è stato anche l’occasione per valutare alcune richieste che ci consentano di adeguare la strategia regionale – ha aggiunto l’Assessore dell’Ambiente – La Sardegna attualmente ha una flotta aerea rilevante, con tre Canadair dislocati ad Olbia nei mesi più difficili, tre mezzi di Vigili del fuoco, Aeronautica ed Esercito, che si aggiungono alla flotta regionale, certamente la più numerosa in Italia. Naturalmente è importante avere maggiori risorse per prevenire il maggior numero di incendi possibile. Seppure, in caso di particolari condizioni meteoclimatiche, il rischio sia sempre elevato e la strategia da attuare diventi più complicata quando la Sardegna è interessata da alcuni eventi contemporaneamente. Valutando, anche, il dislocamento di mezzi con caratteristiche differenti, così da consentire un migliore adattamento alle singole condizioni di rischio”.
Al temine della riunione, il Capo Dipartimento, accompagnato dall’assessore Porcu, ha visitato il campo scuola di Assemini in località Is Olias, dove ha incontrato i giovani tra i 10 e i 16 anni coinvolti: “Un’iniziativa che ha l’obiettivo di valorizzare le competenze dei ragazzi e delle ragazze e accrescere le loro conoscenze a tutela dell’ambiente e del territorio. I partecipanti si confrontano con chi opera quotidianamente nella protezione civile, acquisendo maggiore consapevolezza del ruolo attivo che possono svolgere all’interno delle comunità, a partire dai piccoli gesti di ogni giorno”, ha concluso l’Assessore. (fm)

Proliferazione “Granchio blu” nel Calich, nuova Commissione in vista

ALGHERO – “Il granchio blu in Sardegna si sta diffondendo in maniera capillare, soprattutto nella costa orientale, tra San Teodoro e Orosei. Nelle lagune oristanesi e del Sulcis e ora questa specie, si sta dilagando in maniera capillare nel mare della riviera catalana e soprattutto nelle Laguna del Calick, attaccando e devastando specialmente gli allevamenti di ostriche e cozze, vongole, arselle e uccidendo i pesci come la specie dello sparaglio e divorando gli stessi granchi. Ma negli ultimi due anni anche nella Laguna del Calick ci sono stati diverse catture di questa specie di granchio. Un granchio più grande delle altre specie che abbiamo nel nostro mare. Per molti pescatori il crostaceo è stato sopranominato il granchio alineno killer, una specie di crostaceo di notevoli dimensioni con il carapace largo oltre 20 centimetri di colore scuro, spesso grigio, marrone blu con delle chele enormi, forti,capace di spaccare le cozze, vongole ,arselle e tranciare un pesce di netto in due con grande facilità. La presenza del crostaceo blu nel Calick sta creando numerosi disagi e portando danni economici non solo all’ecosistema ma anche al comparto dei pescatori. Questo particolare esemplare di granchio, noto per la sua colorazione e voragine crudele verso pesci e crostacei, sta popolando i nostri mari e le nostra laguna favorito anche dalle alte temperature tropicali che ormai stanno aumentando nel mare. Sottolineando che non vi è alcun problema per l’uomo, il granchio blu risulta essere una minaccia perché va a modificare l’ecosistema marino del nostro mare e distrugge tutto ciò che incontra. Esso si ciba di molluschi,crostacei e pesci,competendo fin troppo facilmente con la fauna autoctona. Essendo un predatore forte veloce e vorace nella Laguna Calick non ha predatori che lo possono fermare, per evitare la sua proliferazione,l’unico predatore che può avere è l’uomo che lo può fermare per evitare i numerosi danni economici ed ecologici che sta già facendo nella Laguna. “Il presidente della commissione consiliare Ambiente Christian Mulas è fortemente preoccupato e critico per questa situazione emergenziale oggi sottovalutata dai vertici del Parco, questo fenomeno sta attanagliando fortemente la Laguna del Calick e gli operatori che ci lavorano ma sopratutto potrebbe creare dei danni irreversibili all’ecosistema. Non si comprende perché ancora ad oggi , parrebbe, da parte dei vertici del Parco di Porto Conte Aria Marina Protetta non sia ancora un progetto per la prevenzione della proliferazione di questa specie cosi pericolosa per l’ecosistema. Il Presidente della commissione consiliare Ambiente- Mulas appena aver letto sul giornale oline “Algherolive”e informato dai pescatori , si è subito recato sul posto per un sopralluogo nella Laguna del Calik, ha constatato i danni che reca il granchio killer, un crostaceo cosi forte che spacca le reti con facilità e scava sotto la sabbia del fondale marino per nascondersi. Nei prossimi giorni il Presidente- Mulas ha confermato che con urgenza convocherà una commissione Ambiente coinvolgendo i pescatori, il Parco e l’Università per trovare una soluzione a questo problema”.

Presidente della commissione consiliare Ambiente F.to Christian Mulas

Agenzia Dogane e Regione, al via “Portala nel Cuore”

CAGLIARI – Prenderà il via domani e per il terzo anno consecutivo, la campagna di comunicazione istituzionale “La Sardegna portala nel cuore”, ideata e realizzata nel 2021 dall’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Sardegna in collaborazione con la Regione Autonoma Sarda a tutela dell’ambiente e delle bellezze naturalistiche dell’Isola.

Sabbia, ciottoli, conchiglie e altri materiali naturali, vengono spesso asportati da spiagge e fondali marini a ricordo delle vacanze trascorse in Sardegna. In pochi sanno che, con questo comportamento oltre a impoverire il paesaggio e a deturpare l’ambiente, si commette un illecito punito con una multa da 500 a 3.000 euro in violazione dell’art. 40 comma 2 della Legge regionale 28 luglio 2017, n. 16.

Il fenomeno è diffuso. Per dare un’idea dell’entità solo nel 2022 presso gli scali aeroportuali della Sardegna i funzionari ADM hanno sequestrato oltre 115 kg. tra ciottoli, conchiglie e sabbia provenienti dai litorali del nord e sud dell’isola occultati nei bagagli di numerosi viaggiatori in partenza sia per l’Italia che per l’estero.

Testimonial della campagna tre sardi d’eccezione, volti noti al grande pubblico e conosciuti a livello internazionale. La pallavolista, Alessia Orro, il jazzista Paolo Fresu e lo stilista Antonio Marras, hanno dato il loro contributo per sensibilizzare i turisti e non solo, sul tema del rispetto dell’ambiente e della normativa regionale.

Quattro gli spot con i tre testimonial, dotati di sottotitoli in italiano e inglese che a cadenza settimanale, verranno trasmessi sui grandi schermi dislocati nei più importanti aeroporti italiani, Milano-Linate, Roma-Fiumicino, Roma-Ciampino, Cagliari-Elmas. Anche le principali compagnie di navigazione hanno deciso di sostenere la campagna mandando in onda gli spot sui monitor presenti a bordo dei loro traghetti in servizio sulle rotte per l’Isola. La diffusione dei video continuerà sui canali social di ADM e sulle più importanti emittenti televisive sarde.

Questi importanti contributi potranno ulteriormente sensibilizzare i viaggiatori sul tema della salvaguardia dell’ambiente e in particolare sul contrasto a un fenomeno, quello di asportare sabbia, ciottoli, conchiglie e altri materiali naturali dalle spiagge e dai loro luoghi d’origine, assai diffuso e illegale.

Pesca in Amp, “Salvare la tradizione algherese”

ALGHERO – “La commissione Ambiente lavora ancora una volta per il senso di responsabilità dei gruppi di minoranza, FI e UDC. Noi per Alghero, si registra ancora una volta l’assenza perpetrata del commissario del partito fratelli d’Italia il consigliere Monti.
Importanti prospettive emerse oggi in commissione al fine di superare le criticità sul disciplinare dell’AMP che con le sue restrizioni per la salvaguardia dell’Area Marina protetta detta legge. La commissione era stata richiesta da una categoria di pescatori che ancora oggi praticano la pesca del pesce sotto costa con la lampara e lenza a amano. Una tecnica che rappresenta una antica tradizione culturale nella marineria algherese ormai sempre meno diffusa. Una tecnica di pesca, oggi praticata da tre sole imbarcazioni per quanto riguarda l’uso dell’arpione con lampara e una solo imbarcazione con la pesca a mano ovvero detta “palancara lenza calata”. Sono passati molti decenni dalla tecnica appena descritta che si praticava dai pescatori algheresi. Oggi la pesca ha assunto connotati industriali che si effettua con pescherecci sempre più accessoriati per l’impiego di moderne tecnologie: radio, radar, sonar; imbarcazioni sempre più grandi che si portano sempre più al largo per la cattura di pesce sempre più grande e pregiato. “Il Presidente della commissione Mulas afferma- a noi nostalgici é rimasta la curiosità di sapere cosa sia rimasto degli antichi saperi e tradizioni, di quei gesti antichi e culturali che ancora si tramandano da padre in figlio lungo le nostre coste, che se non vengono salvaguardati si perderanno per sempre”.
La commissione si è conclusa con la deliberazione di una richiesta d’incontro con il direttore Mariani per rivedere insieme ai commissari una soluzione più idonea per salvaguardare questa tradizione di pesca algherese”.

Il presidente della commissione consiliare all’Ambiente
Christian Mulas

Le bellezze del Parco di Porto Conte protagoniste del Festival Mediterranea

ALGHERO – Il “Festival Mediterranea. Culture, scambi, passaggi”, come riportato dal sito e dai social del Parco di Porto Conte, è approdato in uno degli angoli più ricchi di fascino dell’EcoMuseo: la Villa romana di Sant’Imbenia. Un incontro dedicato al grande capolavoro di Antoine De Saint-Exupéry e alle sue innumerevoli traduzioni, anche nelle lingue minoritarie sarde, catalane e negli altri idiomi mediterranei.

Un’occasione importante, per ricordare l’immenso valore dell’opera Il Piccolo Principe a ottant’anni dalla sua pubblicazione e il profondo legame che unisce l’autore francese al nostro territorio, che non a caso ospita il Museo dedicato alla sua incredibile biografia e alla sua produzione letteraria. Sono intervenuti il Direttore del Parco di Porto Conte Mariano Mariani, il Direttore Artistico del MASE Massimiliano Fois e la traduttrice Carla Valentino, il direttore editoriale della Pagina Papiros Libros Diego Corraine. 

A chiudere l’evento l’osservazione astronomica a cura della Società Astronomica Turritana, liberamente ispirata all’opera “Il Piccolo Principe”. Mediterranea è organizzato dall’Aes Editori Sardi con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna, del Comune di Alghero con il patrocinio e in partnernariato con la Fondazione Alghero, l’Azienda Speciale Parco Naturale Regionale di Porto Conte e un ampio parterre di istituzioni e privati.

Alghero: interventi contro l’erosione costiera

Gli interventi proponibili appaiono coerenti e calzanti con la situazione che riguarda il sistema costiero di Alghero ed in particolare tutto il tratto che da San Giovanni si estende fino a Fertilia passando per il Lido, Maria Pia e Cuguttu. I Comuni costieri che hanno nei loro territori criticità costiere che interessano una o più spiagge, purché contigue e connesse tra loro, potranno presentare la propria candidatura per il finanziamento delle spese di progettazione degli interventi di difesa costiera e di riqualificazione. “Alghero, così come tantissimi altri comuni costieri, sente urgente l’esigenza di progettare interventi di difesa costiera su cui da tempo era atteso un sostegno da parte della Regione” sottolinea l’assessore all’Ambiente Andrea Montis, che ringrazia per l’impulso impresso al settore l’Assessorato Regionale all’Ambiente. “La costituzione del fondo permetterà di avviare i servizi di progettazione senza gravare sui bilanci comunali e di disporre di progetti “quasi cantierabili” nel momento in cui si rendano disponibili le risorse. Alghero ha dei tratti di litorale in cui la linea di costa è in forte retrocessione e altri in cui vi è un avanzamento. Per citarne uno tra i diversi casi che necessitano interventi, basti pensare che almeno sino alla prima metà degli anni 70 la spiaggia del Lido e quella di Maria Pia erano percorribili in continuità attraverso un tratto di spiaggia di straordinaria bellezza, antistante il Camping Mariposa e l’ospedale Marino che, anche a seguito di alcune opere di difesa portuale, è andata via via sparendo sino alla situazione attuale. C’è dunque l’esigenza di tentare di ristabilire equilibri naturali” dichiara l’assessore Montis. Gli uffici comunali competenti sono già al lavoro ed hanno analizzato le modalità e i criteri per la concessione dei finanziamenti per la progettazione di interventi di difesa costiera e di riqualificazione a favore degli enti locali per l’affidamento di incarichi professionali, di cui al fondo di rotazione istituito con la legge regionale 21 febbraio 2023, n. 1 “Legge di stabilità 2023”. A tal proposito, posto che la scadenza di partecipazione al bando è fissata per il prossimo 14 luglio, e che l’amministrazione farà di tutto per esser comunque pronta, l’Assessore Andrea Montis con specifica missiva ha chiesto alla Regione, valutata l’attività necessaria per l’istruttoria, che possa essere concesso uno slittamento di 10 giorni del termine fissato. “Ne gioverebbe sicuramente la qualità del lavoro presentato come anche il carico di lavoro a cui, proprio i comuni costieri, sono sottoposti in questo particolare periodo dell’anno”.