Smaltimento e riuso posidonia, recupero sabbia: importante passo avanti

ALGHERO – E’ una delle questioni annose e irrisolte che incidono negativamente su questo territori: lo smaltimento della posidonia. Non la sua presenza che, come noto, porta assoluti benefici in termini di salvaguardia del litorale e anche di “caccia” al co2, ma il suo trasloco dalle spiagge, conservazione e riuso. Problematiche che, grazie alla volontà dell’ex-assessore all’Ambiente, della precedente Giunta di Centrodestra guidata dal sindaco Conoci, posso a breve avviarsi verso una definitiva soluzione. Al netto di qualche ritardo, negli scorsi giorni c’è stato un passo avanti importante verso la realizzazione dell’impianto di San Marco. Ora, anzi già da tempo, occorre accelerare per vedere ultima l’opera e giungere finalmente ad evitare che ci siano i lunghi viaggi verso Cagliari dei camion (piuttosto inquinanti) carichi di alghe per poi riportare qui la sabbia che, purtroppo, spesso, una volta riposizionata (come nelle scorse settimane) è vittima delle sferzate di maestrale. Ma, viste le ultime notizie, è giusto provare a pensare positivo.

Le parole dell’ex-assessore Andrea Montis sui social. “Importante Novità per la Posidonia ad Alghero! Son lieto che il Consorzio Industriale di Sassari abbia finalmente pubblicato la gara per la realizzazione della messa in riserva della Posidonia in esubero spiaggiata! Questo progetto, che rappresenta un passo significativo nella gestione sostenibile delle nostre coste, è stato finanziato dalla Regione con circa 2 milioni di euro a dicembre 2023. A questi si aggiungono i 5 milioni già reperiti tramite il PNRR, con cui è in corso la realizzazione dell’impianto vero e proprio. Ma cosa significa “messa a riserva”? Si tratta di un ampio piazzale, progettato specificamente per accogliere la Posidonia, che sarà essenziale per rimuovere i siti di stoccaggio attualmente in uso (San Giovanni, Punta Negra e Cuguttu) e prevenire nuovi accumuli. Questo lavoro straordinario è frutto di anni di impegno da parte del Comune di Alghero, del Consorzio Industriale e della Provincia, e siamo finalmente vicini a una conclusione che porterà benefici significativi per il nostro ambiente marino e per il decoro dei nostri litorali”.

Nella foto Andrea Montis

“Campi ormeggio” avanza l’iter: ascolto stakeholder per modifiche e soluzioni

ALGHERO – Doppio incontro del nuovo Consiglio Direttivo, insediato due mesi fa alla guida dell’Azienda speciale Parco di Porto Conte, sulla importante questione dei “Campi ormeggio”.

Nei giorni scorsi, infatti, nel corso di due partecipate riunioni sono stati illustrati, prima agli operatori autorizzati e poi ai rappresentanti del settore diportistico, i dettagli dei diversi progetti che andranno a concludersi entro il mese di giugno.

Sono quattro le iniziative portate avanti negli ultimi anni nello specchio acqueo algherese dove, inizialmente, era prevista l’installazione di ben 216 boe: 31 già in uso, altre 60 (progetto PAF risalente al 2020) in fase di installazione in questi giorni e, infine, le 125 boe finanziate con fondi del PNRR, ridotte dalla RAS a sole 63 dopo le osservazioni delle associazioni ambientaliste e la presa di posizione del Sindaco Cacciotto e del Presidente Orrù.

Imprese della nautica, diportisti, associazioni, club e Consorzio del Porto hanno accolto l’invito dell’Ente e, in un clima di proficua collaborazione, hanno fornito il punto di vista di chi tutti i giorni opera nel mare di Alghero e nelle acque protette della AMP.

Ulteriori preziosi elementi sono stati, inoltre, acquisiti dal Presidente e dai consiglieri Carta e Pais nel corso dell’assemblea pubblica promossa recentemente dalle associazioni ambientaliste.

Ricordando il percorso di dialogo e partecipazione avviato subito dopo l’insediamento, il Consiglio Direttivo ha rimarcato “l’importante risultato ottenuto con il dimezzamento delle boe, conseguito grazie al lavoro collettivo dei rappresentanti istituzionali locali e regionali in sinergia con le associazioni ambientaliste, che per prime avevano acceso il faro su queste discusse opere pubbliche. L’iter amministrativo, che il 9 dicembre ha ottenuto il nulla osta finale del ministero, è ora in fase conclusiva, approvato lo studio di fattibilità verrà affidata la progettazione esecutiva, che dovrà obbligatoriamente attenersi alle numerose prescrizioni ricevute dai diversi Enti. I tempi previsti dai bandi PNRR sono molto stretti e il mancato rispetto del cronoprogramma concordato nel 2023 con l’ISPRA comporterebbe la restituzione dei fondi e la concreta possibilità di generare un debito fuori bilancio”.

Preso atto dello stato di fatto, da parte degli intervenuti è emerso il timore che queste progettualità possano mettere a rischio il settore del turismo nautico e del diporto, su cui si basano le attività di molte imprese presenti in città. Tra le criticità evidenziate la dislocazione di alcune boe in punti non utili per la fruizione turistica e diportistica, l’eventuale costo per il loro utilizzo e l’ipotizzato divieto di balneazione per chi è ormeggiato.

Nel suo intervento il Presidente Orrù ha ricordato che questi progetti derivano dalla precisa volontà dell’Unione Europea, condivisa da Ministero dell’Ambiente e ISPRA, di tutelare l’habitat prioritario delle praterie di Posidonia Oceanica, preziosa alleata nel contrasto al cambiamento climatico: due metri quadrati di prateria liberano fino a 20 litri di ossigeno e riescono a catturare e stoccare notevoli quantità di Co2, oltre ai noti benefici nella salvaguardia dei nostri litorali sabbiosi. Il Presidente ha, inoltre, posto l’accento sul fatto che per questo motivo altre Aree Marine Protette stanno procedendo ad installare campi ormeggio e hanno già portato all’attenzione del Ministero l’evidente contraddizione relativa al divieto di balneazione; ha ricordato, peraltro, che nel vicino Parco Nazionale dell’Asinara sono attualmente installate circa 100 boe e il Regolamento in vigore permette la balneazione in prossimità dell’imbarcazione.

Per quanto concerne l’individuazione dei gavitelli che verranno utilizzati dagli operatori autorizzati, sono già state condivise le posizioni GPS in modo da concordare un piano di utilizzo che soddisfi le diverse esigenze. In merito a future eventuali tariffe per chi volesse utilizzare le boe invece, è stato spiegato che al momento nulla è stato deciso e che, qualora si decidesse di applicarle, i costi saranno estremamente contenuti.

In chiusura Orrù, Pais e Carta hanno ribadito ancora una volta la massima disponibilità nell’ascoltare e fare proprie, sempre nel rispetto delle norme e della stabilità finanziaria dell’Ente, le istanze di tutti i cittadini algheresi portatori di interesse, allo scopo di affrontare insieme questa prima fase di sperimentazione dei campi ormeggio ed individuare soluzioni ad eventuali problematiche che dovessero emergere durante l’installazione o il successivo utilizzo.

Nella foto l’incontro del Direttivo del Parco con gli operatori portuali

Albero caduto in via Matteotti, intervento della Polizia Municipale

ALGHERO – “Questa mattina, un enorme tronco di albero di olivo si è spezzato all’interno del parco di via Matteotti, creando una situazione di potenziale pericolo per i passanti. L’albero, a causa delle dimensioni e della posizione, avrebbe potuto colpire chi stava transitando in quella zona, ma fortunatamente nessuna persona è rimasta coinvolta nell’incidente.

Immediatamente dopo aver appreso dell’accaduto, il Presidente della Commissione Consiliare Ambiente, Christian Mulas del Presidente], ha prontamente contattato il Comandante della Polizia Municipale per segnalare l’incidente e garantire un intervento tempestivo. In breve tempo, è stato organizzato il rimozione del tronco e messa in sicurezza l’area, per prevenire ulteriori rischi.

Il Presidente Mulas ha sottolineato l’importanza di monitorare costantemente il verde pubblico per evitare che simili situazioni possano ripetersi, assicurando la sicurezza dei cittadini e la cura dell’ambiente. L’amministrazione comunale continuerà a vigilare sulla manutenzione degli spazi pubblici per garantire la sicurezza della collettività”.

Christian Mulas
Presidente della commissione consiliare Ambiente

L’Azienda Trasporti Pubblici di Sassari è sempre più green: nuovo impianto fotovoltaico

SASSARI – L’Azienda Trasporti Pubblici di Sassari compie un ulteriore passo avanti nel proprio impegno verso la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico. Con la realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico da 41,85 kWp su pergola, l’azienda consolida il proprio programma di transizione ecologica, integrando la nuova struttura con l’impianto esistente, già attivo e della potenza di 176,88 kWp.

Grazie a questa integrazione, la potenza complessiva degli impianti fotovoltaici raggiunge i 218,73 kWp, permettendo una produzione media annuale di energia da fonti rinnovabili pari a 278.000 kWh. Questo significativo risultato contribuirà alla riduzione delle emissioni di CO2 di circa 227 tonnellate all’anno, equivalente a un risparmio annuo di circa 52 tonnellate di petrolio.

“Questo nuovo impianto rappresenta un ulteriore tassello della strategia green che da anni guida le scelte della nostra azienda. La sostenibilità ambientale è per noi una priorità, non solo come valore, ma come responsabilità concreta verso la comunità che serviamo e verso le generazioni future. Continueremo a investire in tecnologie innovative per ridurre il nostro impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei cittadini”, ha dichiarato il Presidente Paolo Depperu.

L’azienda Trasporti Pubblici di Sassari conferma così il proprio ruolo di punto di riferimento non solo per la mobilità urbana, ma anche per la promozione di un modello virtuoso e sostenibile di sviluppo. L’obiettivo è chiaro: unire efficienza, tecnologia e rispetto per l’ambiente, contribuendo al benessere collettivo.

Aree Protette, Stati Generali: una nuova stagione in Sardegna

CAGLIARI – Si sono svolti a Roma, nei giorni scorsi, gli Stati Generali delle Aree Protette, un evento di rilevanza nazionale organizzato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica in collaborazione con Federparchi. L’iniziativa ha visto la partecipazione dell’assessora della difesa dell’ambiente, Rosanna Laconi, che ha portato la voce della Sardegna al centro del dibattito e dialogato direttamente con il Sottosegretario di Stato, Claudio Barbaro, coordinatore dell’iniziativa.

“Gli Stati Generali nazionali – ha dichiarato l’assessora Laconi – hanno offerto un’occasione unica per discutere delle aree protette a livello nazionale. Ora, vogliamo trasformare quelle linee guida in azioni concrete per la Sardegna, rendendole efficaci e calate nella nostra realtà territoriale. Per questo, nella prossima primavera, convocheremo gli Stati Generali delle Aree Protette della Sardegna, nel cuore di uno dei nostri parchi. Sarà un’occasione cruciale – ha continuato l’assessora Laconi – per coinvolgere enti parco, istituzioni, sindaci e associazioni, definendo insieme strategie innovative per modernizzare la normativa, rafforzare la rete dei parchi e valorizzare appieno il nostro patrimonio naturale e culturale. Le criticità che affliggono le aree protette in Sardegna richiedono interventi immediati. È essenziale – ha precisato l’assessora – ridefinire la governance, conferendo agli enti gestori una personalità giuridica autonoma, capace di consentire l’assunzione di personale altamente qualificato e di superare finalmente le inefficienze di una gestione precaria e frammentaria. Solo così si potrà garantire una pianificazione solida e di lungo respiro”.

Nel corso dell’incontro, l’assessora ha evidenziato l’urgenza di superare il regime commissariale che da anni ostacola la gestione di parchi nazionali fondamentali per la Sardegna, come il Parco Geominerario, l’Asinara e La Maddalena. Ha ribadito la necessità che il Ministro attivi tempestivamente le procedure per la nomina dei Presidenti, da realizzare attraverso la prevista intesa con la Presidente della Regione. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di avviare una revisione normativa per aggiornare la ormai superata Legge Regionale n. 31 del 1989, rendendola adeguata alle sfide contemporanee.

“Dobbiamo dotarci di strumenti moderni e di finanziamenti stabili che permettano di pianificare il futuro in modo sostenibile. La Sardegna – ha proseguito l’assessora Laconi – può e deve diventare un laboratorio di sperimentazione ecologica, valorizzando il suo straordinario patrimonio ambientale e trasformando le aree protette in un volano di crescita sociale ed economica”.

Per questo, l’incontro ha rappresentato un momento significativo per consolidare l’impegno verso un modello di concertazione inclusivo tra Stato, Regioni, enti locali, gestori delle aree protette e il mondo del volontariato.

“La Sardegna – ha aggiunto l’esponente della Giunta – deve mettere in rete tutte le sue aree protette, siano esse di competenza nazionale o regionale. Solo attraverso un’azione coordinata sarà possibile ottimizzare le risorse, condividere buone pratiche e rendere queste aree più accessibili ai cittadini”.

L’evento, che si terrà in Sardegna nella prossima primavera, rappresenterà un momento cruciale per tradurre le strategie nazionali in interventi concreti per il nostro territorio, promuovendo la valorizzazione e la gestione sostenibile delle sue straordinarie aree protette. Questa importante iniziativa coinvolgerà gli enti parco della Sardegna, le istituzioni, i sindaci e le associazioni attive nella tutela del territorio, con l’obiettivo di sviluppare strategie condivise per modernizzare il quadro legislativo, rafforzare la rete dei parchi e valorizzare il patrimonio naturale e culturale della Sardegna.

“Questo progetto – ha affermato l’assessora Laconi – rappresenterà un passo decisivo per il rilancio delle nostre aree protette. Miriamo a costruire un modello innovativo di gestione partecipativa, che valorizzi il patrimonio naturale e tenga conto del legame indissolubile tra questi territori e le comunità che li abitano”.

Questo confronto rappresenta una svolta verso un approccio innovativo nella gestione delle aree protette, un elemento essenziale per il contesto regionale. Raggiungere gli ambiziosi obiettivi 30/30 dell’Unione Europea significherà non solo preservare il patrimonio naturalistico, ma anche creare nuove opportunità di sviluppo sostenibile per la Sardegna.

“Siamo pronti a guidare questa trasformazione con coraggio e una visione chiara, inaugurando – ha concluso l’assessora Laconi – una nuova era di sostenibilità e collaborazione per la Sardegna”.

Sindacati settore “Igiene ambientale”, soddisfazione da Fiadel

ALGHERO – Si sono recentemente concluse le votazioni per RSU (Rappresentante Sindacale Unico) ed RLSSA (Rappresentante Dei Lavoratori Sulla Sicurezza) del settore igiene ambientale nel cantiere di CICLAT Alghero Ambiente, dopo due giorni di votazioni avvenute il 3 e 4 Dicembre.
Il segretario FIADEL Stefano Delrio esprime tutta la propria soddisfazione per i risultati ottenuti riuscendo ad eleggere 3 RSU e l’ RLSSA con una preferenza di 54 votanti su 90 sulle altre due liste concorrenti
“Questo straordinario risultato è stato possibile solo grazie alla compattezza e alla fiducia dei propri iscritti ma anche di chi, pur non iscritto, ha scelto di votarci mandando un forte segnale all’ Azienda di quale sia la preferenza dei lavoratori.”

Proprio per la fiducia che è stata manifestata verso la FIADEL che esterniamo tutta la nostra preoccupazione per quella che sarà la prossima stagione estiva, con un bando per il nuovo appalto non ancora annunciato e di cui non si sa ancora nulla. Per questo motivo chiediamo espressamente un incontro con il Sindaco Cacciotto, l’Assessore Selva e il Presidente della Commissione Ambiente Mulas al fine di salvaguardare tutte le figure lavorative, compresa la forza lavoro stagionale, e pianificare la stagione estiva 2025.”

Domenica di festa al Parco di Porto Conte, arriva il Villaggio di Natale: eventi e albero vestito a colori

ALGHERO – Domenica 15 Dicembre a Casa Gioiosa arriva il “Villaggio di Natale”: tra eventi di richiamo e attività legate alla sostenibilità ambientale, anche l’Ente di riserva è protagonista del ricco programma di fine anno

Parco di Porto Conte protagonista del Natale ad Alghero”con la giornata clou del contenitore di eventi “Dicembre al Parco”. Domenica 15 Dicembre, dalle 10 alle 17.30, prenderà forma, nella sede dell’Ente Parco a Tramariglio, il grande “Villaggio di Natale”: attività, laboratori e momenti unici, da vivere insieme al Ceas Porto Conte ovvero il Centro di Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità con sede a Casa Gioiosa che ha curato vari appuntamenti. Il Villaggio, studiato e coordinato da “Meet Sardinya: Opificio di eventi”, aprirà le sue porte alle ore 10, con un ricco programma di laboratori a tema, giochi e attività.

A partire da “Si può fare!”: laboratorio ludico sul risparmio energetico; a seguire ci sarà “Giokostrada” con protagonisti i giochi tradizionali in versione oversize, escape room del Parco, caccia al tesoro Christmas Park, laboratori creativi e di manipolazione in compagnia di Mamma Natale e dei suoi Elfi e per finire l’area dei mercatini ecosostenibili.

Ma non solo, ritorna al Parco anche la sempre molto apprezzata “Ruote Classiche 2024, Christmas Edition”: una ritrovo di auto e moto d’epoca del patrimonio storico automobilistico in collaborazione con Aci Sport che da Fertilia giungeranno a Casa Gioiosa per poi partecipare alle attività programmate, su tutte l’ escursione verso Torre di Tramariglio e il pranzo preparato con i prodotti delle aziende certificate del Parco.

La giornata di festa vedrà a corollario la “vestizione” di un grande albero del prezioso giardino botanico di Casa Gioiosa in stile “Yarn Bombing”. L’artista Patrizia Pinna di NINA crea animerà, con filati riciclati, stoffe e tessuti lavorati a maglia o a uncinetto, vecchie coperte e maglioni. La creazione artistica culminerà con l’accensione del grande albero, colorato dalla maglieria in stile “Yarn Bombing”, prevista per le ore 16.45. Ma, a rendere ancora più affine l’installazione alle buone pratiche cardine del Parco e Area Marina Protetta, saranno gli stessi ospiti dell’evento che, pedalando sulle bike del Ceas Porto Conte, contribuiranno all’accensione delle luci a basso consumo.

Di fatto uno straordinario e particolare momento di sensibilizzazione sul risparmio energetico in collaborazione con Beghelli ed Elcom, che per l’occasione omaggerà di una lampadina a Led i primi 100 visitatori.

Per partecipare alla lunga e ricca giornata di festa sarà necessario acquistare il biglietto entrando nel link https://bit.ly/VillaggiodiNatalealParco. Per ulteriori informazioni ci si può scrivere alla mail sardiniaeventemeeting@gmail.com e chiamare il numero 345 3699311 – 3479204197.

Mercato Primo Pescato invaso da materiale fognario: “Una schifezza, urgono interventi” | video

ALGHERO – “In qualità di presidente della Commissione Consiliare Igiene, Sanità e Ambiente del Comune di Alghero mi vedo costretto a intervenire in merito a un grave disagio denunciato dagli operatori che si è verificato oggi presso la struttura del Primo Pescato, situata al porto di Alghero.

Purtroppo, si è verificato uno sversamento di materiale fognario dalle tubazioni della zona, con fuoriuscita di feci che ha invaso gli spazi interni della struttura. Questo incidente ha creato seri disagi agli operatori della zona, mettendo a rischio le condizioni igienico-sanitarie dell’area e compromettendo l’attività di chi lavora quotidianamente al porto.

La situazione è estremamente preoccupante, in quanto, oltre al rischio di contaminazione, il danno potrebbe essere di entità tale da compromettere la sicurezza dell’intera area. È quindi urgente un intervento tempestivo da parte degli uffici competenti del Comune di Alghero per risolvere il problema e per avviare le necessarie verifiche sulla rete fognaria, al fine di evitare ulteriori disagi e potenziali rischi sanitari.

Invito l’amministrazione comunale a intervenire con la massima priorità, al fine di garantire un rapido ripristino della situazione e tutelare la salute e la sicurezza degli operatori e dei cittadini.

Presidente della Commissione Consiliare Ambiente e Igiene Sanità
Christian Mulasù

IL VIDEO DEL MERCATO CON LO SVERSAMENTO FOGNARIO
https://www.youtube.com/shorts/i_iuK37Ia_E

Speculazione energetica, “La Giunta Todde sta operando senza legittimazione dei sardi”

CAGLIARI – “La Sardegna non si farà più calpestare ma gestirà la propria
transizione ecologica ed energetica, così si legge nel comunicato
diffuso dalla Regione Autonoma della Sardegna che annuncia
l’approvazione da parte del Consiglio Regionale del Decreto Legge n.
45 con oggetto Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici
idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili.

Un testo che rappresenta pienamente la vera natura dell’autonomismo
che non è quella di governare con lungimiranza nell’interesse del
popolo sardo bensì di gestire, di amministrare gli interessi statali
in Sardegna. D’altronde, come abbiamo già avuto modo di dire durante
le mobilitazioni popolari, il problema che impedisce di risolvere a
nostro favore la questione energetica, sono i partiti italiani in
Sardegna: l’autonomismo al governo della nostra terra, sempre di
matrice profondamente unionista, non conosce e non riconosce il
concetto di nazione sarda e, di conseguenza, agisce per gestire in
loco le imposizioni italiane.

Questo disegno di legge, descritto come avanguardia a livello
italiano, è totalmente privo di sovranità politica, di gestione
pubblica nell’interesse collettivo, di legittimazione popolare.
Perchè, per quanto lo si voglia far credere, non mette in discussione
il tetto minimo di 6,5 Gigawatt di produzione energetica che lo Stato
italiano ha imposto alla Sardegna: cioè il vero aspetto coloniale
dell’affaire energia.

Questo Decreto Legge di fatto non ha il potere di bloccare i progetti
che sono già stati autorizzati, anche nel caso in cui non ricadano
all’interno delle aree idonee.
Si tratta di un disegno di legge coloniale perché i principi che lo
animano non vanno verso la strutturazione dell’indipendenza energetica
della nostra terra. Non è infatti la Regione a dettare le regole
facendo un calcolo di quanta energia la Sardegna debba effettivamente
produrre per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Il nostro
piano energetico dovrebbe regolamentare in questo senso la produzione,
individuando le aree idonee per l’installazione di impianti che
producono energia a beneficio della Sardegna e, soprattutto,
stabilendo un tetto massimo di produzione.

Ricordiamo che oltretutto la Giunta Regionale sta operando senza
legittimazione popolare in quanto non tiene conto della volontà di
oltre duecentomila sardi, cittadini, associazioni, amministratori,
comitati i quali – usando l’unico strumento democratico e nonviolento
a disposizione cioè quello di firmare la Legge Pratobello – hanno
sottoscritto per bocciare questo modus operandi che impone decisioni
calate dall’alto e dall’esterno. Questo è il vero dato politico, e non
lo si può ignorare. A prescindere dal giudizio sulla proposta di legge
in sé.

Inoltre non possiamo dimenticare che i Consiglieri Regionali attuali
sono stati eletti con una legge totalmente antidemocratica che
impedisce rappresentanza a decine di migliaia di elettori e a molte
forze politiche. La democrazia nasce per regolare il conflitto sociale
e la competizione elettorale, contro il monopensiero. Non riconoscere
il conflitto, tentare di anestetizzarlo o di sedarlo con atti
repressivi, uccide il pluralismo. Chi non è rappresentato e chi
legittimamente si oppone a decisioni ingiuste non ha più interlocutori
istituzionali, addirittura si ritrova a interfacciarsi con le forze
dell’ordine inviate da coloro i quali, asserragliati nel palazzo, si
riempiono la bocca di democrazia.

Questo tipo di atteggiamento istituzionale è molto poco responsabile,
per nulla lungimirante e tutt’altro che democratico. Il clima che si
viene a creare è quello nel quale l’avversario politico viene
criminalizzato e percepito dalla massa come delinquente, come
facinoroso. Le immagini dei presidi popolari assediati dalle forze
dell’ordine in tenuta antisommossa fanno il loro sottile ma pervasivo
lavoro.

Se i partiti italiani al potere della Regione avessero davvero a cuore
l’interesse nazionale sardo, forti dell’appoggio popolare su questo
tema, avrebbero potuto mettersi a capofila di una battaglia di dignità
aprendo un rapporto di forza con lo Stato italiano, per andare a
ridiscutere i termini della transizione energetica. Ma anche in questo
caso l’autonomismo unionista ha preferito obbedire non ratificando il
conflitto con lo Stato italiano, abbassare la testa e tentare di
sedarlo nel peggiore dei modi. Ma la storia ci insegna che è proprio
attraverso la sapiente gestione dei conflitti che le società crescono,
che i diritti si conquistano.

Ed è per questo che il conflitto nella democrazia è riconosciuto. Solo
il fascismo ha una visione della società senza conflitti, dove c’è chi
comanda e chi obbedisce, dove bisogna semplicemente affidarsi al più
forte. E la classe politica dei partiti italiani al potere in Sardegna
applica la legge del più forte col proprio stesso popolo mentre
abbassa la testa con lo Stato. Cercando peraltro di far credere il
contrario”.

Repùblica, movimento indipendentista sardo

Disciplinare pesca in AMP, Commissione: continua il dialogo, scelte condivise

ALGHERO – Il Disciplinare dell’Area Marina Protetta Capo Caccia- Isola Piana al vaglio della Commissione Ambiente, con Parco e pescatori impegnati per trovare soluzioni alle problematiche derivate dalle norme ministeriali e dalle chiusure delle aree di pesca per fermo biologico. La Commissione presieduta dal Consigliere Christian Mulas con la presenza del Presidente del Parco di Porto Conte Emiliano Orrù e dell’Assessore all’Ambiente Raniero Selva ha affrontato martedì scorso i temi che stanno agitando le acque del comparto, composto da circa 45 aziende dedite alla piccola pesca. Ad iniziare dalle autorizzazioni alla pesca all’interno dell’Area Protetta, alla chiusura per sei mesi della baia di Porto Conte, per finire con i problemi di una parte di pescatori a cui è preclusa a pesca manuale con la fiocina. Diverse le proposte sul tavolo che cercano di mettere insieme le esigenze spesso divergenti.

“Il disciplinare che regola la pesca all’interno dell’Amp contiene norme del Ministero dell’Ambiente sulle quali è difficilissimo derogare – ha spiegato il Presidente del Parco di Porto Conte – ma tuttavia siamo pronti a valutare ogni ipotesi di soluzione che possa garantire tutti. Faremo la nostra parte in Regione – ha assicurato – per quanto concerne le proprie competenze in tema di progettualità e contributi da destinare alle imprese”. Dai pescatori, su condivisione del Presidente della Commissione Mulas, vi è un tentativo di conciliare le esigenze degli operatori autorizzati e non autorizzati. Una delle proposte riguarda l’alternanza delle imprese autorizzate (24) con la restante parte in maniera da usufruire degli incentivi da erogare sulla base di progetti di ripopolamento, di collaborazione alla salvaguardia dell’ecosistema. Ma anche la modifica del periodo di chiusura della pesca, sei mesi, che va da settembre alla fine di febbraio, anticipandone l’inizio ad Agosto con conclusione a fine gennaio. “Stiamo lavorando alla definizione di un quadro d’insieme in grado di garantire sicurezza e lavoro per le imprese – ha spiegato Mulas – e lo stiamo facendo con il massimo dell’impegno e attenzione alle esigenze del comparto e alla salvaguardia dell’occupazione di oltre 40 famiglie”.