“Rifiuti, niente contro il porta a porta che a Maristella ha funzionato”

ALGHERO – “A Maristella già da anni esiste il porta a porta che ha cambiato in meglio il decoro della borgata, rispetto agli inestetici e maleodoranti cassonetti stradali. Pertanto la sottoscritta non ha niente contro il metodo di raccolta rifiuti denominato porta a porta”, cosi la presidente del comitato di Maristella, Tonina Desogus, riguardo la questione della raccolta dei rifiuti. Tema sempre caldo, e ancora di più adesso, in vista della definizione del nuovo capitolato.

Nessun parere contrario o pregiudizio, come era stato riportato, riguardo la volontà di estendere il “porta a porta” anche nelle campagne e agro. Per chiarezza, va sottolineato, che l’indicazione emersa riguardava una parere molto diffuso ed emerso in commenti sui social dove si fa riferimento al fatto che, spesso, come anche in occasione dell’isola ecologica di Guardia Grande, per l’atteggiamento poco civile di alcuni, poi capita che ne paghino le conseguenze un po’ tutti.

Pesca in Amp, definizione disciplinare: Mulas e Orru’ ascoltano gli operatori

ALGHERO – Il Disciplinare dell’Area Marina Protetta Capo Caccia- Isola Piana al vaglio della Commissione Ambiente, in due sedute svoltesi giovedì e venerdì scorsi. La commissione presieduta dal Consigliere Christian Mulas alla presenza del Presidente del Parco di Porto Conte Emiliano Orrù, del Direttore Mariano Mariani e dell’Assessore all’Ambiente Raniero Selva ha affrontato la discussione sul Disciplinare, nell’ambito del ciclo di incontri che il Parco di Porto Conte sta svolgendo in questi giorni per arrivare all’approvazione del testo in tempi brevi.

Nella riunione di venerdì la Commissione ha discusso il tema insieme ai pescatori, “con l’obbiettivo – ha detto il presidente Mulas – di trovare un punto di incontro tra le esigenze della categoria e la conservazione del nostro patrimonio naturale”. Diverse le proposte sul tavolo che cercano di mettere insieme le esigenze spesso divergenti e che dovranno trovare una sintesi il più vicina possibile con le norme del Ministero dell’Ambiente sulle quali è difficoltoso drogare. Tra le ipotesi, l’inversione del periodo di chiusura della pesca, sei mesi, che va da settembre alla fine di marzo, stabilendo le date da aprile ad agosto.

“L’Asinara cade a pezzi: la Regione intervenga, pronto esposto alla Corte dei Conti”

PORTO TORRES – “Siamo pronti a presentare un esposto alla Corte dei Conti per denunciare il gravissimo depauperamento del prezioso patrimonio immobiliare dell’Isola Parco, conseguenza diretta di anni di negligenza istituzionale e totale disinteresse da parte della Regione Sardegna”, cosi Bastianino Spanu, capogruppo comunale di Porto Torres Avanti che ancora una volta segnala una delle troppe problematiche del centro turritano.

“Il patrimonio immobiliare dell’Isola Parco si sgretola sotto gli occhi di tutti, vittima di un’indifferenza inaccettabile da parte di chi aveva il dovere, non solo morale ma soprattutto istituzionale, di tutelarlo e valorizzarlo. Dei circa 650 immobili trasferiti dall’Amministrazione Penitenziaria alla Regione Sardegna nel lontano 1997, oltre la metà è ridotta oggi a ruderi. Un disastro annunciato, frutto dell’inerzia e dell’incapacità di chi avrebbe dovuto preservare e restituire questo patrimonio alla comunità turritana, trasformandolo in una risorsa per il rilancio economico e occupazionale”.

“A distanza di 28 anni dall’istituzione del Parco Nazionale dell’Asinara, nessuna delle amministrazioni regionali succedutesi ha dimostrato la volontà o la capacità di invertire la rotta. Al contrario, l’Isola Parco è stata trattata come un corpo estraneo, abbandonata a sé stessa, come se non appartenesse all’isola madre. Questa visione miope e irresponsabile ha prodotto danni incalcolabili, non solo al patrimonio materiale, ma anche all’immagine e al potenziale di sviluppo sostenibile dell’intera Sardegna”.

La comunità turritana non è più disposta a tollerare questo immobilismo colpevole. La Regione Sardegna deve assumersi le proprie responsabilità e agire immediatamente per: Mettere in sicurezza ciò che resta del patrimonio immobiliare dell’Isola Parco; Avviare un serio piano di bonifica dall’amianto, la cui presenza rappresenta un pericolo per la salute e l’ambiente; Ripristinare e mettere in sicurezza la rete viaria, fondamentale per la fruizione e la gestione del territorio; Risolvere definitivamente il problema dell’assenza di un sistema idrico e fognario adeguato. Un Parco Nazionale privo di servizi essenziali è una contraddizione in termini. Senza interventi concreti e tempestivi, non potrà mai esserci alcun sviluppo. L’inerzia del passato non può più essere la giustificazione per il fallimento del futuro”.

Nella foto l’Asinara

Società Botanica Italiana su legge regionale per tutela Flora Sarda

ALGHERO – “Lo scorso 23 gennaio è stata una giornata importante per la conservazione della biodiversità in Sardegna. La IV Commissione Consiliare della Regione Autonoma della Sardegna ha infatti licenziato la proposta di legge per la tutela e valorizzazione della flora sarda.
Il testo, elaborato nella sua prima versione dai botanici dei due atenei sardi, sotto l’egida della sezione sarda della Società Botanica Italiana e dell’ANCI Sardegna, era stato presentato ad Aprile 2022 a Ussaramanna, in occasione del Festival delle Erbe Spontanee, da Gianluigi Bacchetta per l’Università di Cagliari, Emmanuele Farris per l’Università di Sassari e Ignazio Camarda per l’Istituto Sardo di Scienze, Lettere e Arti.
La scorsa estate, è stato portato all’attenzione della IV Commissione Consiliare che, dopo averlo esaminato e migliorato con il supporto degli uffici regionali, ha effettuato le audizioni il 9 gennaio. I delegati dei Rettori delle Università di Cagliari e Sassari, la Presidente della Società Italiana di Scienze della Vegetazione e il Presidente della sezione sarda della Società Botanica Italiana, unitamente alle associazioni ambientaliste, hanno esposto le proprie proposte di modifica e integrazione.
Il prossimo 3 febbraio la proposta di legge verrà esaminata dal Consiglio Regionale della Sardegna e ci si augura che presto la nostra Isola possa vedere concluso l’iter legislativo.
In questa sede, oltre a voler ringraziare il Presidente e tutte/i le/i componenti della IV Commissione Consiliare per il celere e costruttivo lavoro svolto, vogliamo sottolineare, come abbiamo già fatto in audizione, lo spirito collaborativo, promosso dalla Società Botanica Italiana e dalle Istituzioni regionali, che ha caratterizzato il percorso di elaborazione ed affinamento del testo.
Ci preme inoltre ricordare chi ha iniziato, 52 anni fa, questo percorso, in particolare la Professoressa Franca Valsecchi, scomparsa nel 2020, e il Prof. Ignazio Camarda, scomparso proprio il 9 gennaio 2025, giorno in cui anche lui, come noi, era convocato per essere audito dalla IV Commissione.
L’auspicio è che il grande lavoro svolto possa portare a una maggiore tutela e valorizzazione dell’immenso patrimonio floristico della nostra Isola”.

Professore Emanuele Farris

Giornata della Zone Umide, appuntamento martedi 4 febbraio al Calich

Come ogni anno il Parco di Poorto Conte celebra la Giornata mondiale delle zone umide, aderendo con il Ceas Porto Conte al programma di appuntamenti promossi in Sardegna dalla Medesa – Mediterranean Sea and Coast Foundation.

Stagni, lagune, laghi, fiumi e torbiere: il mondo dei bacini acquatici è infinito, e in Sardegna
la chiamata ad esplorarlo è aperta con il World Wetlands Day – Edizione Sardegna.
Oltre un mese di attività ed eventi: fino al 28 Febbrario passeggiate, workshop, escursioni,
contest e clean up popoleranno i nostri stagni. L’Azienda speciale Parco di Porto Conte,
aderisce all’importante manifestazione, che quest’anno, ha come tema principale
“Proteggere le zone umide per il nostro futuro comune“.

L’obiettivo è sottolineare il legame tra la conservazione delle zone umide e un futuro
sostenibile, evidenziando l’importanza di questi ecosistemi minacciati nel mantenimento
dell’equilibrio ecologico e nel sostegno della biodiversità. Il World Wetlands Day rappresenta una ricorrenza preziosissima per sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo fondamentale di questi ambienti, che accolgono e conservano una ricca diversità biologica, garantiscono numerosi servizi ecosistemici e svolgono una fondamentale funzione di mitigazione dei cambiamenti climatici.

Nello specifico, Martedì 4 Febbraio, il Ceas Porto Conte accoglierà i giovanissimi studenti
di Alghero presso la Laguna del Calich, per coinvolgerli nell’attività di educazione
ambientale “ADATTA-MENTI”: un percorso didattico lungo i sentieri lagunari di scoperta
della biodiversità, delle tracce e dei segni dell’intervento dell’uomo e delle funzioni,
ambientale, sociale, economica della area umida insistente del territorio comunale di
Alghero, dentro l’area di riserva di Casa Gioiosa.

Piantate 60 Anchusa Sardoa, evento del Parco di Porto Conte: tutela della specie a rischio | foto e video

ALGHERO – “Non rischiare l’estinzione! Aiuta l’Anchusa Sardoa a restare a Mugoni”. Si è svolto, giovedi mattina, l’evento che ha visto la messa a dimora delle giovani plantule di Anchusa Sardoa, specie minacciata di estinzione la cui totalità della popolazione mondiale risiede nel litorale di Mugoni.

“Un bellissima giornata all’insegna della collaborazione tra vari soggetti al fine di salvaguardare il nostro patrimonio naturalistico”, cosi il presidente Emiliano Orrù riguardo la mattina di ieri dedicata ad una specie di pianta erbacea a rischio estinzione. L’Anchusa Sardoa è un endemismo puntiforme della Sardegna. La totalità degli individui esistenti al mondo si trova solo nella baia delle Ninfe all’interno del Parco di Porto Conte dove trova il suo habitat nella porzione retrodunale della spiaggia.

Il 100% della popolazione mondiale di questa specie risiede in questo angolo del territorio protetto, ma, negli ultimi 15 anni, ha registrato un declino maggiore dell’80%. Ecco perché il Parco di Porto Conte è attivamente impegnato, insieme ai ricercatori dell’Università di Sassari e dell’UniCa – Università degli Studi di Cagliari, in un progetto di recupero dei semi e replicazione delle giovani plantule.

A causa della forte pressione turistica, del calpestio, la costruzione di infrastrutture turistiche sulla spiaggia e la rimozione della vegetazione, l’unica popolazione esistente si sta rapidamente riducendo. Da 1500 individui censiti nel 2008 si è passati a meno di 800 nel 2010, e quest’anno il numero si sarebbe ulteriormente ridotto.

Ieri, grazie alla collaborazione attiva degli studenti dell’Istituto Comprensivo 3 di Alghero (scuola secondaria di primo grado di Santa Maria La Palma), sono state messe a dimora una 60ina di “plantule” lungo il litorale di Mugoni, all’altezza dell’ingresso della “Stalla”. “Una attività di rinforzo dall’alto valore conservazionistico, ma anche un importante momento di riflessione sull’uso corretto del sistema spiaggia dove si assiste ad una fruizione sempre più impropria degli ambienti dunali”, ha commentato Orrù.

A coadiuvare le operazioni nelle attività di educazione ambientale il Ceas Porto Conte insieme al Prof. Emanuele Farris e ai colleghi di Cagliari e Sassari, docenti che da anni studiano e fanno ricerche sulle evoluzioni e presenze in Sardegna della Anchusa sardoa

Una intensa mattinata per i giovanissimi partecipanti, ma non solo: hanno preso parte all’evento, infatti, mettendo a dimora alcune “Anchusa sardoa” anche il Presidente e il Direttore del Parco, il Comandante dei Carabinieri Forestali, l’Agenzia Forestas, la Compagnia Barracellare Barracelli – Comune di Alghero, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Alghero.

Le attività si sono svolte nell’ambito Progetto P.O. FESR 2014-2020 – Azione 6.5.1 Azioni previste nei Prioritized Action Framework (PAF) e nei Piani di Gestione della Rete Natura 2000 – Adempimenti Convenzione di Ricerca scientifica finalizzata all’attuazione di interventi per la conservazione in-situ ed ex-situ delle specie vegetali maggiormente minacciate nel sistema dunale di Mugoni – Baia di Porto Conte (Silene corsica, Anchusa sardoa). L’evento, inoltre, è stato organizzato in collaborazione con la sezione sarda della Società Botanica Italiana.

Le parole del professore Emanuele Farris
https://www.youtube.com/watch?v=BOR353GD25k

“Non rischiare l’estinzione! Aiuta l’Anchusa Sardoa a restare a Mugoni”, evento del Parco di Porto Conte

ALGHERO – “Non rischiare l’estinzione! Aiuta l’Anchusa Sardoa a restare a Mugoni”. Questo il titolo dell’evento in programma giovedi prossimo 23 gennaio dalle 9.30 nella Spiaggia di Mugoni-La Stalla. Saranno coinvolte alcune scolaresche nella messa a dimora delle giovani plantule di Anchusa Sardoa, specie minacciata di estinzione la cui totalità della popolazione mondiale risiede nel litorale di Mugoni. Il Parco di Porto Conte prosegue la sua importante attività di tutela e conservazione di specie ed habitat prioritari introducendo anche buone pratiche di gestione dei litorali e salvaguardia degli habitat dunali.

Si chiama Anchusa Sardoa, vive sulle dune di Mugoni, la spiaggia della Baia di Porto Conte, all’interno del Parco naturale regionale di Porto Conte, dell’Area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana e della zona speciale di conservazione. Una piccola piantina dai fiorellini lilla parente stretta dell’Anchusa Crispa che invece soggiorna sulle dune di Cala Porticciolo, ma con una sola differenza sostanziale: il 100% della popolazione mondiale di Anchusa Sardoa risiede a Mugoni dove però ha avuto un declino maggiore dell’80% negli ultimi 15 anni. Ecco perché il Parco di Porto Conte è attivamente impegnato insieme ai ricercatori delle Università degli Studi di Sassari e Cagliari in primis i professori Emmanuele Farris e Gianluigi Bacchetta in un progetto ambizioso di recupero dei semi e replicazione delle giovani plantule.

Proprio giovedì prossimo (mattino dalle 9.30 alle 12.30) le plantule verranno messe a dimora lungo il litorale con la collaborazione di alcune scolaresche.

Un attività di rinforzo dall’alto valore conservazionistico, già peraltro svolta circa dieci anni fa quando venne sottoscritto un documento programmatico denominato “Una Carta per Mugoni: decalogo di impegni per il recupero, salvaguardia e valorizzazione del litorale, dell’area boscata e dell’area umida” da istituzioni e operatori balneari. Oggi grazie ad un progetto finanziato nell’ambito del P.O. FESR 2014-2020 – Azione 6.5.1 Azioni previste nei Prioritized Action Framework (PAF) e nei Piani di Gestione della Rete Natura 2000 si punta a rendere strutturale l’attività di rinforzo delle popolazioni di specie appartenenti agli habitat dunali quali: non solo l’Anchusa Sardoa, ma anche la Silene Corsica e Anchusa Crispa. L’evento di messa a dimora delle giovani plantule di Anchusa Sardoa vuole essere anche momento di riflessione sull’uso “balneare” corretto del sistema spiaggia dove si assiste ad un utilizzo sempre più improprio degli ambienti dunali.

All’evento di giovedì sono state invitate anche le istituzioni locali e regionali allo scopo di “fertilizzare le coscienze” e far comprendere meglio e direttamente sui luoghi cosa di dovrebbe e cosa non si dovrebbe fare sulle spiagge.

Nella foto Anchusa Sardoa

Crisi “piccola pesca”, soluzione fitora? Pensare a sussidi, rilancio mercati e “museo del mare” | video

ALGHERO – Fiocina, in italiano, fitora, in catalano-algherese. Uno strumento antico usato dai pescatori per catturare le varie prede. In particolare nella Riviera del Corallo. Lungo tutto il litorale, verso sud (da sotto i bastioni fino al costa lungo la strada di Bosa, puntando a nord, nella rada di Alghero e oltre fino al golfo di Porto Conte. Qui, da quasi 25 anni, è stata istituita l’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana con tutte le regola e restrizioni che ne derivano.

Mentre l’AMP, come giusto e normale che sia, funge da tutela per le varie specie marine, d’altra parte sussiste la questione dei pescatori che, soprattutto nei mesi invernali, si trovano costretti, viste le modeste dimensioni delle loro imbarcazioni, ad andare in specchi acquei maggiormente riparati da venti e mareggiate quali, ad esempio, la “baia delle ninfe”. Luogo, come detto, soggetto a estrema conservazione col fine opposto ovvero quello di ripopolapresidente della commissione ambiente Christian Mulas, “si tratta di un problema sociale per cui gli enti preposti, a partire dalla Regione, devono fare la loro parte considerando anche, nei mesi invernali, dei sussidi per chi, seppur autorizzato, si trova impossibilitato ad operare in mare”.

Altro discorso, come voluto indicare anche dal recente incontro da parte del presidente Pirisi e dal consigliere regionale Di Nolfo, dare risalto e non dimenticare il valore di attrezzi antichi per la pesca locale che, grazie a storici artigiani e professionisti dell’epoca, come il fabbro Francesco Idili che aveva la sua “officina” in via XX Settembre, ha trovato in passato grande diffusione. Certo, anche oggi, pescare con la “fitora” può garantire un determinato ristoro, ma è difficile che permetta a alle rispettive famiglie di poter arrivare a fine mese. Durante l’incontro, che ha visto il racconto del prof Budruni, alla presenza anche del presidente di Fondazione Porcu e del Parco Orrù, è emersa grande disponibilità.

Ma, dopo una serie pare interminabile di incontri, commissioni, consigli, riunioni, forse è meglio pensare a dei “ristori” per i pescatori, rilancio e cura dei mercati 8verificarne le gestioni) e progettare un “museo del mare” ad Alghero dove poter dare risalto agli archibugi, attrezzi e anche immagini e storie che questa categoria può (ancora) raccontare a tutti creano un ulteriore attrazione per il territorio che può avere ricadute anche nei confronti di chi, per i motivi noti, non può più fare il mestiere di pescatore come accadeva fino qualche decennio fa.

Le parole del presidente Pirisi da Algheronews a margine dell’incontro sulla piccola pesca a Lo Quarter.

Bar e ristoranti, controlli ad Alghero: nel mirino ecobox e suoli pubblici

ALGHERO – Prende corpo il progetto di efficientamento del Comando della Polizia Locale, attraverso una ridefinizione dei modelli organizzativi così da permettere una maggior efficacia nell’attività di controllo e di incremento della sicurezza a tutela dei cittadini e della proprietà comune. Con queste premesse la Polizia Locale sta intensificando le operazioni di verifica del rispetto delle norme regolamentari sui suoli pubblici, sulla tenuta degli ecobox, sul decoro urbano. Diverse le sanzioni elevate, a carico di pubblici esercizi del centro storico poiché malgrado le regole occupavano il suolo pubblico impedendo la fruibilità dello stesso ai cittadini. “Occupare il suolo pubblico in maniera difforme rispetto a quanto indicato nel titolo autorizzatorio – spiega il Comandante della Polizia Locale Salvatore Masala – costituisce una violazione all’art 20 del cds. In caso di reiterazione – avvisa – le si incorre nel rischio di sospensione del titolo e chiusura dell’esercizio”. Gli agenti del Comandante Masala stanno inoltre mettendo in atto tutta una serie di controlli sugli ecobox.

In particolare, viene ricordato ai concessionari l’osservanza degli articoli 7, 8 e 9 del regolamento, in ordine alle misure per assicurare la tutela igienico sanitaria in tutte le fasi delle gestione dell’ecobox, compresi i periodi in cui le attività chiudono per ferie. Al via, inoltre, una campagna di ripulitura delle vie cittadine i cui marciapiedi e i pali dell’illuminazione pubblica sono “addobbati” da biciclette abbandonate. Il fenomeno abbastanza frequente rappresenta in molti casi un segno di degrado evidente sul quale si interviene con azioni costanti ed efficaci. Ciò anche in relazione alle diverse segnalazioni e proposte pervenute nel corso dei rapporti con i quartieri cittadini, in ordine all’occupazione abusiva di suolo pubblico da parte di pubblici esercizi, esercizi di vicinato e relative a situazioni di disturbo alla quiete pubblica e di situazioni di spregio al decoro urbano per le quali l’Amministrazione intende intervenire con strumenti adeguati. L’Amministrazione ha per questo previsto l’adeguamento e aggiornamento del regolamento del Corpo di Polizia Locale e un nuovo regolamento di Polizia Urbana, che interviene sugli aspetti del decoro urbano e sul miglioramento della qualità della vita e del territorio.

Stintino: 3 tonnellate di rifiuti raccolti, il vento non ferma i volontari

STINTINO – Una giornata di forte vento di grecale e temperature rigide non ha fermato i 25 volontari che hanno partecipato, domenica 12 gennaio, con grande impegno a un’importante iniziativa di pulizia ambientale. A pochi chilometri da Pozzo San Nicola, in una località nota come “La curva dello straniero”, sono state raccolte ben 3 tonnellate di rifiuti, abbandonati nella macchia mediterranea da persone prive di senso civico.

Tra i rifiuti rinvenuti, il bilancio è impressionante: frigoriferi, cestelli di lavatrici, una mannaia, giocattoli, un aspirapolvere, pneumatici, pannelli di plastica, pezzi di motore, contenitori arrugginiti, vetro, plastica, cartone catramato e persino residui di lavori di muratura. Questo triste scenario di degrado ambientale ha trovato però una risposta forte e concreta grazie al coraggio, al cuore e all’altruismo dei partecipanti.

Un ringraziamento speciale ai volontari del nord Sardegna. L’evento ha visto la partecipazione di volontari provenienti da tutto il nord Sardegna, che non hanno esitato a sporcarsi le mani e ad immergersi nella macchia mediterranea per raccogliere i rifiuti più difficili da raggiungere.

Un grande ringraziamento va a Gianpiero Carcangiu, referente di La Maddalena, sempre presente con il suo gruppo di amici di Tempio, e a Daniela Dore, referente di Sassari, accompagnata da un affiatato team di volontari. Non sono mancati partecipanti da Sorso e La Corte, tutti uniti dalla stessa determinazione a proteggere il territorio.

Plastic Free: un impegno costante per l’ambiente. Questa iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Plastic Free Onlus, un’associazione impegnata nella salvaguardia dell’ambiente. L’evento a Stintino, coordinato dalla referente locale Marialuisa Vallebella, è solo una delle tante attività che Plastic Free porta avanti in tutta Italia per sensibilizzare le persone sul problema dell’inquinamento e per recuperare le aree naturali deturpate dai rifiuti.

Per ulteriori dettagli sull’iniziativa, puoi leggere il racconto completo sul diario ufficiale di Plastic Free: https://www.plasticfreeonlus.it/diario/salvata-una-tartaruga-e-rimosse-3-tonnellate-di-rifiuti-dai-volontari-plastic-free-a-stintino-ss

L’amministrazione comunale di Stintino ringrazia tutti i partecipanti per il loro impegno e invita la cittadinanza a riflettere sull’importanza di rispettare l’ambiente. I rifiuti abbandonati non solo danneggiano il paesaggio, ma rappresentano anche una grave minaccia per la fauna locale e per l’equilibrio dell’ecosistema.

La collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini è fondamentale per proteggere il nostro territorio e consegnare alle future generazioni una Sardegna più pulita e sostenibile.